sabato 20 Aprile 2024
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Mate, tutto quello che c’è da sapere sull’infuso preferito da Papa Francesco

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MILANO – Yerba mate. È questo il nome di una delle piante senza alcun dubbio più in voga e più diffusa del momento. Questo perché ne è possibile ricavare una bevanda nota con l’appellativo di tè mate. Le popolazioni dell’America meridionale ne apprezzano oramai da secoli le proprietà benefiche.

Il mate è anche la bevanda preferita di Papa Francesco e dell’asso argentino del pallone Lionel Messi.

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Innanzitutto ha un effetto saziante, poiché contribuisce l’aumentare del metabolismo corporeo e quindi l’eliminazione dei grassi e delle calorie in eccesso.

L’infuso di yerba mate, come leggiamo sul sito www.taragui.com, ha anche però un effetto diuretico ed è per questo che è fortemente consigliata per la prevenzione di calcoli. Da non dimenticare però nemmeno l’azione antiossidante sulle cellule dell’organismo, derivante dalla presenza di polifenoli.

È persino in grado di favorire la digestione e di diminuire il tasso di colesterolo e la glicemia. Il tè mate è un energizzante naturale fortemente indicato per chi pratica assiduamente attività sportiva. Infatti riduce la produzione di acido lattico nei muscoli.

Caffeina, teobromina, tannini, alcuni minerali (particolarmente abbondante è il potassio), vitamina C, alcune del gruppo B e la vitamina J: sono questi i principali componenti dell’erba mate. Sono inoltre presenti anche steroli simili all’ergosterolo e al colesterolo e alcune saponine localizzate nella foglia (chiamate metasaponine). Ma a essere presente è soprattutto una sostanza molto simile alla caffeina, ossia la mateina.

Quest’ultima agisce stimolando il sistema nervoso, consentendo così una migliore concentrazione. I componenti naturali hanno invece la funzione di eliminare i liquidi in eccesso, mentre i principi attivi sono in grado di debellare definitivamente le cellule cancerogene responsabili del tumore al colon.

Esistono però anche degli effetti collaterali, per lo più legati alla presenza di caffeina: nervosismo, vertigini, insonnia e problemi gastrointestinali.

Il tutto ovviamente dipendente dalla dose ed  è per questo che è consigliato rivolgersi sempre al medico di fiducia per sapere se l’assunzione dell’infuso di mate possa causare degli effetti indesiderati, magari se preso assieme ad altri integratori o farmaci.

Ma come si prepara un buon mate?

Le fasi da seguire in maniera scrupolosa sono essenzialmente cinque: 1) Riempiamo con l’erba ¾ del mate; 2) prendiamo in mano il recipiente, ne copriamo col palmo la bocca e lo posizioniamo sottosopra, per poi agitare con energia il mate per assicurarci che tutti gli ingredienti si mescolino, distribuendosi in modo totalmente omogeneo; 3) lentamente, riportiamo il contenitore alla sua posizione originale, assicurandoci che l’erba sia distribuita con un angolo di 45°, lasciando un buco lungo la parete opposta. In questo buco versiamo un filo d’acqua tiepida (per lo più a una temperatura compresa tra i 70°C e 80°C) per inumidire il fondo; 4) introduciamo la bombilla premendo contro la parete interna del mate, cercando di non muoverla una volta posizionata; 5) gradualmente, aggiungiamo l’acqua dal lato dove si trova la bombilla.

Una volta spiegati tutti i passaggi è necessario dire che a contare è soprattutto la qualità dell’erba mate. È infatti questa a determinarne il sapore, l’aroma e la consistenza. Perché, parafrasando una ben nota pubblicità di una marca di caffè, il mate è un piacere e se non è buono che piacere è.

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