sabato 20 Aprile 2024
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“La difesa dei siti del caffè passa dalla Rete e dal dominio .it”

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Il settore agroalimentare e il collegato settore del caffè sono uno dei pilastri dell’economia. Ma questa situazione trova riflesso sulla rete? Le aziende sfruttano le potenzialità e i benefici che Internet offre? Esiste un digital divide nel settore? Sono alcuni quesiti da cui è partita la ricerca “FINe: the Food In the Net observatory” presentata a Expo Milano (presso Cascine Triulza) nell’ambito delle iniziative di Registro .it (del Cnr).

Obiettivo principale della ricerca è analizzare e verificare la presenza del settore agroalimentare sulla rete, implementando un modello di studio e valutazione che possa essere utilizzato anche a livello internazionale e in altri settori (ad esempio l’Ict, il turismo, ecc…).

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Tra gli obiettivi futuri quello di realizzare un “Osservatorio Internet permanente dell’agro-alimentare in rete” che analizzi la diffusione su internet dei vari settori appartenenti all’agroalimentare e studi la sua diffusione e distribuzione a livello geografico con un focus su specifici settori.

Di seguito una traccia dei risultati preliminari
La ricerca si è basata sul totale delle imprese italiane agroalimentari in Italia che secondo Infocamere sono 1.203.465. L’indagine ha incrociato i dati del totale delle imprese italiane agroalimentari (1.203.465) con le informazioni registrate nel database dei nomi a dominio del Registro .it.

Ne è emerso che 62.061 imprese italiane che fanno agroalimentare hanno almeno un dominio .it (5,16%) mentre il totale dei domini che teoricamente appartengono al settore agroalimentare sono 84.527.

Di questo totale, la ricerca ha evidenziato che 33.210 siti web appartengono effettivamente al settore agroalimentare. La ricerca ha poi analizzato, nel dettaglio, 4 settori specifici dell’agroalimentare: vino, olio, caseario e allevamenti ma per questa volta non il caffè.

Ne è risultato che il settore “vino” è presente per il 14,68%; olio (5,78 %); caseario (3,45%); allevamenti (6,08 %) e “altro” pari al 70,02%.

Domenico Laforenza, direttore del Registro.it commenta: “Il settore agroalimentare è uno degli ambiti che maggiormente identifica il nostro Paese nel mondo. Oggi il mondo passa da internet e dalla Rete ed è quindi necessario che le aziende marchino il loro Made in Italy anche scegliendo il suffisso nazionale, il nostro country code che è “.IT

La metodologia. I risultati di cui sopra partono dal totale delle imprese italiane che si occupano di agroalimentare presenti su Infocamere. Le imprese agroalimentari in Italia (fonte Infocamere) sono 1.203.465 di cui 745.234 quelle dedicate alle “coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi”.

Al secondo posto (367.710) le aziende che si occupano di “attività di servizi di ristorazione”. Le imprese agroalimentari – in base a una divisione per distribuzione geografica – provengono dalla Sicilia (112.381) e a seguire dalla Lombardia (111.893); Puglia (104.797); Veneto (104.037); Campania (103.991); Emilia Romagna (96.071). Alla decima posizione la Sardegna con 48.376 aziende.

I risultati della suddivisione in settori hanno evidenziato che le imprese agroalimentari del settore “vino e bevande fermentate non distillate” sono 81.410 di cui la Sicilia è la prima delle regioni con 13.181 imprese; le aziende riguardanti le “coltivazioni di frutti oleosi e produzione di oli e grassi vegetali e animali” sono 49.054 di cui la Puglia è la prima delle regioni con 14.259 aziende.

Nel settore lattiero-caseario (per un totale di 4.639 aziende) la Campania ha il primato (con 1.105) mentre le aziende del settore allevamenti sono 84.921 di cui la Sardegna ha il primato con 15.037.

La metodologia usata dalla ricerca: hanno estratto dal database di Infocamere le imprese aventi come codice primario uno tra quelli appartenenti al settore agroalimentare e hanno incrociato i dati di Infocamere con quelli presenti nel database del Registro .it, al fine di individuare le imprese agroalimentari aventi un nome a dominio .it (Codice fiscale/Partita IVA).

Quali sono gli sviluppi futuri di questa ricerca?
Verificare che l’attività primaria dell’impresa (secondo Infocamere) coincida o meno con l’attività svolta in rete dall’impresa stessa. Estendere l’analisi dell’agroalimentare in rete agli altri settori definiti da ATECO. Analizzare la distribuzione geografica dei vari settori dell’agroalimentare in rete. Estendere l’analisi a tutto il .it (oltre 2.800.000 domini).

Analizzare le caratteristiche socio-economiche delle imprese che svolgono attività agroalimentare in rete (classe di addetti; capitale sociale; forma giuridica; imprese giovanili, femminili, ecc…).

Il team del progetto è composto da Maurizio Martinelli (coordinatore), Luca Deri, Michela Serrecchia, Loredana Sideri dell’Istituto di Informatica e Telematica del CNR. Da Giuseppe Attardi e Daniele Sartiano del Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e da Infocamere ScpA.

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