giovedì 11 Aprile 2024
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Horeca, Restworld: per il 60% dei lavoratori, i contratti inadeguati, lo sciopero del 22/12

Il 62% dei lavoratori nel settore horeca non è a conoscenza dei propri diritti sindacali e delle possibilità di tutela offerte dai sindacati. Questa lacuna informativa rappresenta un'importante area di intervento per migliorare la condizione dei lavoratori e la loro capacità di difendere i propri diritti

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TORINO – In un periodo di tensioni crescenti nel settore horeca, con l’annuncio di uno sciopero dei lavoratori del turismo e dei pubblici esercizi proclamato da Cgil, Cisl e Uil per venerdì 22 dicembre e che coinvolgerà 5 milioni di lavoratrici e lavoratori, Restworld svela risultati sorprendenti da un recente sondaggio sulla consapevolezza e le richieste dei lavoratori nel settore.

Questi risultati mettono in evidenza una realtà spesso trascurata: una vasta mancanza di consapevolezza dei diritti sindacali e una profonda insoddisfazione per le attuali condizioni lavorative.

I partecipanti al sondaggio sono in 227, provenienti dal mondo della ristorazione e di cui il 22% dichiara di non avere un contratto di lavoro.

Del totale, il 60% dei lavoratori ritiene di avere dei contratti scarsi o che comunque non rispettano la realtà delle mansioni richieste, degli stipendi concessi e degli orari di lavoro svolti.

Scarsa consapevolezza sindacale tra i lavoratori

Il sondaggio di Restworld rivela che il 62% dei lavoratori nel settore horeca non è a conoscenza dei propri diritti sindacali e delle possibilità di tutela offerte dai sindacati.

Questa lacuna informativa rappresenta un’importante area di intervento per migliorare la condizione dei lavoratori e la loro capacità di difendere i propri diritti.

Le richieste emergenti dei lavoratori: al di là dello sciopero e dei salari

Nonostante lo sciopero sia un evento significativo, le richieste dei lavoratori vanno ben oltre. Dal sondaggio, e dalle risposte qualitative raccolte ed analizzate, emergono quattro aspetti fondamentali, in ordine di importanza:

1. Riforma del sistema di inquadramento: I lavoratori richiedono un aggiornamento del sistema che rifletta le attuali competenze e professionalità, combattendo la precarietà lavorativa. Oltre il 70% ritiene di non avere un giusto inquadramento professionale rispetto alle mansioni e responsabilità richieste.

2. Stabilizzazione dei contratti: Una maggiore sicurezza lavorativa attraverso la stabilizzazione dei contratti a termine e l’aumento delle ore per i part-time involontari.

3. Legislazione avanzata in materia di genitorialità e pari opportunità: L’introduzione di normative per migliorare le condizioni di genitorialità, pari opportunità, e contrasto alla violenza di genere.

4. Aumenti salariali: Un adeguamento dei salari per riflettere l’aumento del costo della vita e ripristinare il potere d’acquisto perso nel corso degli anni. Il 91% pensa che il variare del suo salario, negli ultimi 10 anni, non sia cresciuto al crescere dei dell’aumento dei costi della vita.

Restworld: un invito al dialogo e al cambiamento

Restworld invita tutte le parti interessate a intraprendere un dialogo costruttivo. È essenziale che datori di lavoro, lavoratori e sindacati collaborino per trovare soluzioni eque e sostenibili.

Luca Lotterio, ceo e co-fondatore conferma: “Restworld si impegna a sostenere questo processo, fornendo una piattaforma per l’informazione e il sostegno ai lavoratori del settore. Come con stepbystep, il nuovo playbook per la riduzione della settimana lavorativa nella ristorazione, puntiamo a fornire contenuti utili per una riqualificazione del settore che parta dall’appetibilità per il lavoro”, enfatizzando la necessità di una maggiore consapevolezza sindacale e di condizioni lavorative migliorate senza però arrecare danno alla produttività delle aziende quale motore attivo della creazione di nuovi posti di lavoro.

La scheda sintetica di Restworld

Restworld è la startup fondata nel 2020 da un team di psicologi del lavoro e ingegneri under 30 – Luca Lotterio (CEO), Davide Lombardi (COO), Edoardo Conte (CTO) e Lorenzo D’Angelo (CFO) – e che si occupa dell’ incontro tra domanda e offerta nella ristorazione e ospitalità.

Il progetto, che si fonda su 3 principi chiave quali etica, sostenibilità e innovazione, vuole tramite una piattaforma diventare il punto d’incontro per chi lavora nella ristorazione.
Avvalendosi di un centro di ricerca indipendente in forte sviluppo, e grazie alle collaborazioni attive con I3P e con l’Università degli Studi di Torino, Restworld si propone come centro informativo di riferimento per migliaia di operatori del settore horeca.

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