venerdì 19 Aprile 2024
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Elisa Molle dopo il mondiale: “In Italia nella caffetteria, siamo obsoleti”

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MILANO – Il Wbc si è concluso a Vienna e non ha dato soddisfazioni a tutti allo stesso modo: una cosa normale all’interno di una competizione, che però lascia l’amaro in bocca ad alcuni concorrenti che non sono riusciti a dare il massimo come ci si sarebbe potuti aspettare dopo i mesi di allenamento. Raccontiamo la delusione di Elisa Molle dopo il mondiale.

Elisa Molle: “Ma perché dovrebbe vincere un italiano”

di Elisa Molle

Triestespresso

Per tutto il viaggio di ritorno da Vienna verso casa mi ha accompagnata un senso di vuoto e delusione… due anni di lavoro per quei 15 minuti di gara in un attimo non c’erano più… erano finiti il sogno, la gioia, la paura, la possibilità. Eheh… non è mica facile riformulare gli obiettivi improvvisamente!

Non mi rimprovero molto… anzi, non mi rimprovero nulla.. e non per arroganza. Conoscevo l’importanza del mondiale e so di essermi impegnata al 100% delle mie possibilità e di quelle dell’associazione Acib… è stato un pensiero che non mi ha mai abbandonata… neanche per un giorno… ho lavorato sodo con le mie consapevolezze e con i miei limiti, evidentemente non è bastato.

Grazie a questo mondiale e alla sua preparazione, mi trovo ad essere un’altra persona e una professionista e lo dico pensando agli ultimi tre anni della mia vita passati tra lavoro, famiglia, sogni, ambizioni .. valigia sul letto e tripli salti mortali!!! Ero lì… comunque ero al WBC di Vienna … e lo meritavo… e voglio dirlo! Cosa non è andato? Cosa non è andato… mah… ho presentato un progetto che non è piaciuto e, credo, neanche capito dalla giuria, lo stesso progetto che mi aveva premiata come campione italiano!!! Credevo e credo nell’innovazione del mio progetto… e lo porterei ancora per altri 10 mondiali… fino a farglielo capire!!! Ma per ora il risultato è questo… discutibile e “crudele”. C’è però un PERCHÉ che mi sono chiesta in questi giorni. E la domanda non è perché L’Italia non ce la fa…. Ma è “Perché dovrebbe farcela”???

La domanda è perché dovrebbe vincere un italiano? È davvero in Italia che si può bere il miglior espresso del mondo? Obiettivamente la mia risposta è NO

Obiettivamente penso che ci culliamo sulla nostra paternità dell’espresso ma lasciamo ad altri l’evoluzione, il cambiamento, lo studio e la rivoluzione. Lasciamo ad altri la crescita qualitativa, professionale ed economica. Come se nel nostro paese continuassimo a produrre solo automobili a carburatore lasciando ad altri il perfezionamento e l’evoluzione del multijet !!! Ecco…. Questo accade in Italia nella caffetteria… siamo obsoleti. La colpa? Io non la darei ai torrefattori…. Sarebbe ora di finirla. Loro ci propongono il loro contratto e noi (baristi) lo accettiamo. Accettiamo…. Certo accettiamo perché non conosciamo… accettiamo perché ignoriamo… ignoriamo perché il nostro lavoro non richiede qualifiche. .. o meglio, non è “Etichettato”…

Non ha particolari riconoscimenti, non è valutato e premiato, non c’è stimolo di crescita professionale perché si fa in attesa di “trovare di meglio”, lo facciamo per pagarci le spese universitarie ( con tutto il mio rispetto e ammirazione per chi studia e lavora..)… lo facciamo perché è “semplice”… Non siamo qualificati perché la legislatura italiana non lo richiede… anzi gli studi di settore ci impongono prezzi e quantità. Si parla di cartello se la tazza sale sopra l’euro e siamo chiamati a giustificare una dose superiore ai 7gr… e intanto ci incantiamo davanti alle tette di una sexy barista….che fa la sexy barista in attesa di diventare velina!

La conclusione

Cari colleghi, è che non può rappresentare il mondo un popolo che ancora dorme… un popolo che “non conviene” … Noi siamo ancora pochi…. Siamo ancora pochi ad amare questo mestiere… ma possiamo insegnarlo ad altri… Cosa farò ora? Tranquilli …. Ho già in mente altre diavolerie! Un grazie a tutti di cuore, grazie ad Acib, a Sigep, a Water +More, a gruppo Cimbali, a Nuova Simonelli a Pulicaff e a tutti gli altri sponsor Acib. Grazie a chi crede in quello che facciamo, grazie ai ragazzi che erano a Vienna… e a quelli lontani. Grazie ad Eddy Righi, Fabio Menichelli, Carlo Grenci, Francesco Sanapo, Andrea Lattuada, Mariano Semino, Marcello Vitellone, Luca Ventriglia, Alfonso Nero e al Press…e grazie a Valentina…! Elisa molle

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