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Ecco come incide Il cambio climatico nelle piantagioni del Centro America

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MILANO — Pubblichiamo in questo numero il secondo di tre contributi relativi alla botanica e alla coltivazione del caffè scritti da Andrej Godina, Authorized Trainer e Master Barista accreditato presso la Sca. Nonché presidente di Umami Area. E “caffesperto” internazionalmente.

Godina è profondo conoscitore cioè di tutte le fasi che intervengono lungo la complessa filiera del caffè, dalla pianta alla tazzina. Ancora lui, ha inoltre pubblicato di recente “Caffè verde in un libro”. Una guida scritta a quattro mani assieme ad Alberto Polojac, per i tipi delle Edizioni Medicea Firenze.

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Godina: ecco il terzo contributo

Attraverso il quale affronta il fenomeno del cambio climatico e delle sue ripercussioni sulle piantagioni di caffè del centro America.

di Andrej Godina

La pianta del caffè, originaria del corno d’Africa, l’odierna Etiopia, gradisce un clima sub tropicale. Con altitudini che vanno dal livello del mare fino ai 2500 m. Dipendendo dalla specie botanica.

La specie Arabica desidera altitudini sopra i 1000 m con un clima più freddo e secco; mentre la Canephora gradisce altitudini sotto il 1000 m. Con temperature più elevate e un clima più umido.

Per garantire la fioritura e la maturazione delle ciliegie una determinata alternanza tra periodi di siccità e pioggia sono fondamentali per garantire la produzione di un caffè di qualità. Durante la raccolta è indispensabile una moderata quantità di precipitazioni con un’abbondante numero di giornate di sole. Per permettere così la raccolta delle ciliegie integre e non danneggiate da forti piogge e per essiccare i chicchi naturalmente al sole.

Dopo questa premessa il tema del cambio climatico nella produzione del caffè è determinato da vari fattori

Primo fra tutti il massiccio utilizzo di carburanti fossili, che ha causato un aumento globale della temperatura interessando l’intero pianeta. L’impatto del cambio climatico in centro America ha determinato un aumento medio della temperatura di circa 0,5°C negli ultimi 50 anni. Inoltre provocherà nel prossimo secolo di un ulteriore aumento di 2,5°C – in uno scenario più ottimistico, o di 4,2°C – in uno scenario più pessimistico.

Rispetto alla media del periodo 1980-2000.Nello scenario più ottimistico le precipitazioni in Panama, Guatemala, Costa Rica, Belize, El Salvador; Honduras, Nicaragua diminuiranno con una media sull’intera regione dell’11%. Mentre nello scenario più pessimistico si prospetta una diminuzione delle precipitazioni con una media del 28%. La diminuzione delle precipitazioni è accompagnata anche dalla modificazione temporale delle piogge con livelli più elevati di acqua all’inizio della stagione (tra maggio e luglio).

Nella seconda metà del secolo il modello bimodale (con due picchi di precipitazioni annuali), caratteristico della maggior parte della regione, diverrà unimodale

Con il periodo delle precipitazioni maggiormente concentrato in un intervallo temporale più ristretto.Questi cambiamenti sono critici per la produzione agricola, incluso il caffè. Il cui ciclo di produzione è strettamente associato al modello storico delle piogge bimodali. Infatti durante i mesi secchi e freddi, il tasso di crescita dei germogli del caffè è lento, mentre all’inizio delle piogge inizia la crescita vegetativa e la fioritura.

Infatti, i frutti si sviluppano durante la stagione delle piogge per completare la maturazione all’inizio della prossima stagione secca.Per questo motivo con il cambio delle stagioni delle piogge è a serio pericolo anche la continuazione della produzione attuale di caffè.

A questo proposito non bisogna dimenticare che la coltivazione del caffè in questa regione è caratterizzata da piantagioni con un singolo strato di ombra

Che fornisce le condizioni ideali di umidità per la pianta e che con il cambio climatico necessiterà di un adattamento per garantire maggiore protezione dall’evaporazione dell’umidità dal suolo e garantire una buona produzione. Considerando che il settore agricolo è il più grande consumatore di acqua e che nei prossimi anni la sua disponibilità potrebbe ridursi a causa dei cambiamenti climatici e della crescita della popolazione, si rendono necessarie buone pratiche di conservazione delle fonti d’acqua. Nonché la creazione di bacini idrici per garantire una sufficiente riserva per il futuro.

Lo sviluppo di programmi per migliorare l’accesso delle popolazioni rurali a fonti di energia rinnovabili

Come quella solare, eolica, a gas metano, biomasse sono una strategia d’azione parallela che può nel medio/lungo periodo aiutare questa regione ad adattarsi alle nuove sfide imposte dal cambio del clima. Inoltre, il cambiamento climatico determina modificazioni importanti nell’incidenza di alcuni tipi di parassiti sulla coltura del caffè che necessitano di nuove misure urgenti per contrastare questi attacchi.

Di seguito l’elenco alcune linee d’azione applicabili nei paesi di origine del caffè al fine di contrastare i danni provocati dal cambio climatico

E incoraggiare la formazione e la sensibilizzazione dei produttori di caffè sul tema del cambio climatico facilitando azioni che rafforzino lo scambio di conoscenze e delle esperienze positive già in atto nella regione. Identificare le varietà botaniche e i cultivar che maggiormente si adattano ai cambi di temperatura e precipitazione assicurando allo stesso tempo una buona qualità di tazza.

Poi, formare il coltivatore al fine di attuare piani di lotta contro nuove forme di malattie come la ruggine del caffè implementando sistemi integrati di prevenzione. Così come sensibilizzare le comunità locali e i produttori di caffè sull’importanza della riforestazione, la protezione delle fonti d’acqua, dello spreco di acqua e di fonti di energia fossili; la riduzione delle emissioni di gas serra.

Incoraggiando l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, l’apicoltura. E poi integrare la produzione di prodotti agricoli differenti dal caffè come il pomodoro, differenti tipi di ortaggi, frutta. Quale esempio di buone azioni che si possono intraprendere in piantagione riporto il caso in Honduras della piantagione finca Rio Colorado di Umami Area Honduras dove da qualche mese si è iniziato un programma di adattamento della coltivazione esistente ai cambiamenti climatici.

Le azioni intraprese sono

Innanzitutto il rinnovo delle piante con il cultivar Parainema, della famiglia del Sarchimor; che ha una buona resistenza alla ruggine e un’ottima qualità di tazza, la riforestazione di un ettaro di terra con alberi autoctoni della foresta del Celaque. Attorno alla fonte di acqua nella parte più alta della piantagione al fine di proteggerla dall’essicazione e dalle alte temperature; l’installazione di pannelli fotovoltaici per un’indipendenza elettrica, la coltivazione di frutta. Come avocado, agrumi, banane e platano;

la produzione di miele per favorire l’impollinazione della vegetazione circostante; la creazione di un bacino idrico per l’allevamento di pesce; la costruzione di una serra per l’essicazione naturale del caffè per evitare l’inquinamento del fiume Rio Colorado. Con i residui di lavorazione del processo lavato.

Questo breve articolo che tratta il tema del cambio climatico non vuole essere esaustivo

Ma ha lo scopo di sensibilizzare l’operatore di settore su questo tema richiamando l’attenzione sul fatto che si tratta di un’emergenza planetaria che coinvolge tutti i paesi; primi fra tutti quelli industrializzati. Quest’ analisi chiama ciascuno di noi a compiere azioni di salvaguarda dell’ambiente. Di riduzione degli sprechi delle risorse naturali e la diminuzione dell’uso di carburanti fossili.

L’industria occidentale di produzione del caffè torrefatto necessita di nuove politiche di acquisto del caffè

Che considerino non solamente la qualità e il prezzo del prodotto ma anche la responsabilità sociale che deve declinarsi in gradazioni che riguardano il tema delle comunità locali nei paesi di origine, della sostenibilità finanziaria e delle buone pratiche agricole di conservazione della biosfera. Questo cambiamento di azione personale e di filiera di produzione del caffè potrà certamente modificare l’attuale andamento del cambio climatico.

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