lunedì 15 Aprile 2024
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Ecco come il caffè riduce il rischio diabete, obesità e tumore. E la stanchezza

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ROMA – Il caffè ha effetti positivi sulla salute e sul benessere dell’organismo. A confermarlo, una recente review pubblicata su Food Science and Nutrition a cura dei ricercatori della Gazy University di Ankara. La ricerca ha studiato l’associazione tra consumo di caffè e minore rischio di sviluppare alcune malattie cardiovascolari e neurodegenerative.

Diversi studi presi in esame hanno confermato che i composti bioattivi contenuti nella bevanda hanno un effetto protettivo. Che diminuisce il rischio di diabete di tipo 2. Ma pure obesità e anche alcune tipologie di tumore.

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Il caffè è una delle bevande più bevute al mondo. Contiene numerosi composti bioattivi quali la caffeina, gli acidi clorogenici e gli alcoli diterpenoidi. Tutti principi attivi che sono stati associati a numerosi potenziali benefici per la salute.

Ad esempio, la caffeina riduce il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative (morbo di Parkinson e Alzheimer). Mentre gli acidi clorogenici e gli alcoli diterpene svolgono un ruolo benefico per la salute. In qualità di antiossidanti e chemiopreventivi.

Gli esperti ricordano anche gli effetti positivi sulle performance cognitive. Soprattutto nelle situazioni di maggiore sforzo mentale. Che sono quelle che richiedono particolare attenzione e concentrazione.

Il caffè diventa un vero e proprio alleato per contrastare la fatica del rientro. Perché un’assunzione moderata favorisce la concentrazione e aiuta a mantenere alto il livello di attenzione.

Diverse ricerche hanno suggerito che la dopamina, è un neurotrasmettitore che aiuta a controllare i centri di ricompensa e del piacere del cervello. Ma che regola anche le risposte emotive. E che quindi può mediare alcuni effetti della caffeina sul comportamento.

Nel cervello, l’adenosina che agisce da sedativo sul sistema nervoso centrale e induce sensazioni di stanchezza, viene contrastata infatti dalla caffeina.

Caffeina che si può legare ai ricettori dell’adenosina e agisce come un ‘impostore’. Bloccando così l’azione della stessa. Ma anche contrastando la stanchezza e favorendo l’attenzione.

Come dimostra uno pubblicato sul ‘Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics’.

Dalla ricerca risulta inoltre che il caffè favorirebbe un comportamento cooperativo. Il che evidenzia il suo ruolo di alleato nella condivisione all’interno della socialità.

In ultimo, valutando le risposte emotive dopo l’assunzione di caffè, sarebbe emerso che chi lo beve ricerca diverse esperienze emotive dalla bevanda.

Quindi energia, positività, benessere emotivo e una sensazione di concentrazione mentale.

Aumento di attenzione e concentrazione

Già nel 2011 l’Efsa (European Food Safety Authority) aveva indicato un rapporto di causa-effetto. Tra una dose di 75 mg di caffeina (circa una tazzina di espresso) e l’aumento di attenzione.

Confermando così anche il ruolo positivo del caffè sull’attenzione e sulla concentrazione.

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