giovedì 11 Aprile 2024
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Sammontana Italia aumenta del 14% il prezzo finale del gelato

Leonardo Bagnoli, amministratore delegato Sammontana: "Se la grande distribuzione organizzata e i bar non accettano gli aumenti delle aziende e non riescono a riversarli sul mercato le imprese rischiano o di chiudere o di tagliare personale e forniture"

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MILANO – Sammontana Italia applicherà un aumento del 14% sul prezzo del gelato e del 9% nella pasticceria surgelata per far fronte all’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energie. L’amministratore Leonardo Bagnoli ha commentato che se la grande distribuzione organizzata e i bar non dovessero accettare gli aumenti dei prezzi delle aziende, le imprese rischierebbero di chiudere. Riportiamo di seguito l’articolo del quotidiano digitale affariitaliani.

Il gelato diventa sempre più caro: Sammontana Italia aumenta i prezzi

MILANO – La guerra in Ucraina e il caro energia affossano anche il mercato del gelato: Sammontana Italia ha annunciato che nel 2022 applicherà un aumento del 14% sul prezzo finale del gelato e del 9% nella pasticceria surgelata, per fare fronte all’aumento dei costi di materie prime, come latte e olio di semi di girasole, e dell’energia.

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Lo ha fatto sapere l’amministratore delegato Leonardo Bagnoli a margine di una conferenza stampa indetta a Empoli (Firenze) per presentare i dati economici del 2021 e i nuovi prodotti del 2022.

Secondo quanto riferito, Sammontana attualmente occupa il 23% del mercato nazionale del gelato e il 42% della pasticceria surgelata, vendendo di media in un anno un quantitativo di un miliardo e 300mila porzioni dei propri prodotti. Il 50% del fatturato è rappresentato del venduto del gelato nei mesi tra giugno e agosto.

“Se la grande distribuzione organizzata e i bar non accettano gli aumenti delle aziende e non riescono a riversarli sul mercato – commenta Leonardo Bagnoli – le imprese rischiano o di chiudere o di tagliare personale e forniture.”

“Questo rappresenterebbe una conseguenza ben peggiore rispetto agli aumenti. Nella parte energetica, dove ci sono tante accise e tasse, serve un aiuto: la politica dice di avere dei piani risolutivi, ma il tempo stringe e le aziende si trovano in una posizione piuttosto rischiosa”.

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