giovedì 11 Aprile 2024
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Allarme in gelateria: raccolti di vaniglia scarsi, verso rincari del cono

La costosa spezia arriva da Madagascar, Messico e India

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MILANO – Potrebbe sembrare l’ennesimo allarme prezzi di stagione: il gelato rischia rincari. Ma non è (solo) questo. In tutto il mondo c’è una penuria di bastoncini di vaniglia. Usata anche in medicina e cosmetica, la vaniglia è una delle spezie più costose, seconda solo allo zafferano. In finanza, nell’ormai fantasioso mondo delle opzioni e in quello delle obbligazioni o di altri strumenti, la (plain) vanilla viene indicata come esempio di tradizione e semplicità. Idem in cucina, specialmente in gelateria, dove non esiste gelato, budino, torta o cioccolato degni di essere chiamati tali, senza il tocco di vaniglia.

Vaniglia scarsa: il settore soffre

Succede che quest’anno i raccolti della pianta che produce la preziosa spezia in Messico e India (tra i maggiori produttori assieme al Madagascar) sono stati scarsi. E così, come riporta la rivista alimentare The Grocer, i commercianti hanno fatto incetta in anticipo dei raccolti. Il problema è che, secondo quanto spiega la stessa rivista, dato che la produzione è concentrata in così pochi Paesi, qualsiasi cambiamento nei raccolti, può portare a un rincaro dei prezzi. Ecco allora che il prezzo della vaniglia è già salito da 25 a 30 dollari al chilo, dopo che per sei anni era rimasto fermo a 25.

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Tra le conseguenze, il rincaro dei prezzi del gelato

Sempre che venga utilizzata la spezia vera e propria e non la molecola aromatica (sintetizzata chimicamente e venduta a basso prezzo) usata da tempo dall’ industria alimentare come surrogato della vaniglia naturale, ma non dagli artigiani della gelateria.

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