giovedì 10 Ottobre 2024

“Eudr e cambiamenti climatici: sono queste le due facce della stessa medaglia che ora stanno mettendo sotto pressione i 2 Mercati di robusta e arabica”

Il parere di Uberto Marchesi e Donato Pensa, CO-Managers di NKG Bero Italia in un'ampia intervista nella quale si parla tra l'altro di trasparenza e tracciabilità che sono sempre state nel dna di Neumann Kaffee Gruppe. Non a caso il claim di Bero Italia recita da molti anni “Dalle nostre piantagioni alle vostre miscele”, ben prima che si parlasse di EUDR. Il processo di allineamento nei Paesi di origine ha richiesto tanto lavoro e il dispiegamento di un elevatissimo numero di risorse umane, in tutti i casi le relazioni di partnership pluriennali con molti produttori e il nostro programma “NKG Verified” ci hanno notevolmente avvantaggiato. In questo momento stiamo concentrando i nostri sforzi sul sistema di Due Diligence"

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Uberto Marchesi e Donato Pensa, co-managers di NKG Bero Italia, di Genova, rivelano il loro parere sull’entrata in vigore della normativa EUDR e il suo impatto sull’azienda che ha fatto da sempre il suo punto di forza nella sostenibilità. Leggiamo qui di seguito le opinioni degli esperti NKG Bero Italia.

Ci sono novità sull’entrata in vigore della normativa?

“Nelle ultime ore ci sono voci insistenti che danno come certa la conferma del 31 dicembre 2024 come data di inizio applicazione dell’EUDR, con l’eventuale possibilità di un periodo di tolleranza per quanto riguarda controlli e sanzioni.

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In tutti i casi decisamente meglio attendere delle notizie ufficiali, che potrebbero addirittura arrivare da qui alla pubblicazione di questo articolo”.

Cosa ne pensate dell’EUDR?

“Molti dei principi alla base della normativa sono senza dubbio condivisibili, il problema è che arriva in un momento di grande difficoltà del settore caffeicolo, con una forte contrazione degli stocks dovuta al costo del denaro e agli enormi disservizi legati alla logistica.

Questo sta contribuendo a creare ulteriore pressione sui prezzi della nostra materia prima e sta penalizzando i piccoli produttori di alcune origini che non sono ancora attrezzati”.

Le società NKG invece sono già completamente attrezzate?

“Trasparenza e tracciabilità sono sempre stati nel dna di Neumann Kaffee Gruppe, non a caso il claim di Bero Italia recita da molti anni “Dalle nostre piantagioni alle vostre miscele”, ben prima che si parlasse di EUDR.

Il processo di allineamento nei Paesi di origine ha richiesto tanto lavoro e il dispiegamento di un elevatissimo numero di risorse umane, in tutti i casi le relazioni di partnership pluriennali con molti produttori e il nostro programma “NKG Verified” ci hanno notevolmente avvantaggiato. In questo momento stiamo concentrando i nostri sforzi sul sistema di Due Diligence”.

A proposito di Due Diligence, stanno nascendo molti software dedicati. Potete rivelarci quale sarà il vostro?

“Certo che sì, anche perché l’abbiamo presentato ufficialmente martedì scorso in un webinar a cui si sono collegati oltre 200 torrefattori europei, evento che ripeteremo in esclusiva per il mercato italiano a metà ottobre.

Si tratta di OSapiens che, oltre ad essere uno dei software più evoluti sul mercato, è già attrezzato per gestire molti altri aspetti legati alla sostenibilità ma, soprattutto, ha un portale dove i nostri clienti avranno accesso per scaricare tutti i dati EUDR relativi ai propri lotti di caffè”.

Quindi i torrefattori italiani possono stare tranquilli?

“Anche se gli obblighi di legge in fase di import non sono ancora del tutto chiariti, sicuramente possono contare su noi. Abbiamo due persone in azienda, Diana Rola ed Elena Gramatica, che compongono un dipartimento dedicato a EUDR e Sostenibilità e che sono specializzate su ogni tematica ad esse correlata, abbiamo un indirizzo mail eudr.it@nkg.coffee per rispondere ad ogni domanda dei nostri clienti e abbiamo imbarcato nelle ultime settimane diversa merce invenduta che sarà sdoganata prima del 31 dicembre.

Come NKG Bero Italia siamo da sempre molto attenti ai bisogni delle torrefazioni di ogni dimensione e saremo equipaggiati per fornire appoggio e informazioni a tutta la clientela per guidarli in questa non facile transizione”.

Elena Gramatica (sinistra) e Diana Rola (destra) durante l’Awareness Day, giornata dedicata alla sensibilizzazione sulle tematiche legate alla sostenibilità e cambiamenti climatici (immagine concessa)

Ma i problemi dei torrefattori non si limitano all’EUDR. Cosa ne pensate di questi prezzi da record?

“Purtroppo, siamo costretti a ripetere quanto già detto le scorse volte che ci avete interpellato nel corso del 2024, ovvero che i mercati potrebbero continuare ad essere molto volatili.

I tre anni consecutivi di deficit, causati da eventi metereologici inattesi, a cui oggi si è aggiunto questo prolungato periodo di siccità in Brasile che potrebbe condizionare il raccolto 25/26, stanno portando la speculazione a spingere il mercato al rialzo. A livello psicologico anche l’entrata in vigore dell’EUDR, poi giuriamo di cambiare argomento, crediamo stia mettendo ulteriore benzina sul fuoco”.

Quando si può prevedere una situazione più stabile?

“Un primo assestamento delle borse si potrebbe vedere con l’arrivo di eventuali piogge in Brasile, al momento attese dal 28 settembre al 1° ottobre, seppur in volume molto ridotto, e poi dal 7 ottobre in avanti.

Altri due fattori che a fine anno potrebbero risultare decisivi sono l’arrivo del raccolto vietnamita e le prese di profitto dei fondi di speculazione. In tutti i casi per vedere un reale ridimensionamento dei valori di borsa ci vorrà un anno caffeicolo di marcato surplus, che potrebbe arrivare da un aumento dell’offerta ma anche da un calo della domanda”.

Come reagire a questa situazione?

“A nostro giudizio la situazione odierna impone una strategia maggiormente concentrata sulla valorizzazione della nostra materia prima e di tutto il lavoro che c’è dietro ad ogni chicco lungo l’intera supply chain, dal produttore al consumatore.

Il passaggio cruciale da commodity a prodotto sarà molto difficoltoso, soprattutto dopo anni di ricerca esasperata del prezzo più basso, ma è assolutamente necessaria per dare valore aggiunto alla propria offerta e poter reagire a questa impennata dei prezzi, sia di borsa che in origine”.

Avete previsto qualche iniziativa in tal senso?

“A livello di filiera abbiamo sempre fatto il massimo per porci nei confronti dei nostri clienti come partner affidabili, identificando prodotti in grado di valorizzare le miscele e cercando sempre di tenere alta l’asticella del servizio post-vendita.

Il progetto Coffee Culture (immagine concessa)

Quello che andremo ad integrare con l’inizio del 2025 sarà un dipartimento, guidato dalla nostra responsabile qualità e Q-grader Deborah Righeschi, dedicato a diffondere la cultura del caffè attraverso l’organizzazione di corsi, la promozione di caffè dall’altro valore aggiunto e altre iniziative. Non a caso questo nuovo progetto, a cui teniamo moltissimo, si chiamerà Coffee Culture”.

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