lunedì 15 Aprile 2024
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Pozzolini, ceo Rhea Vendors: “60 anni di determinazione per un servizio di qualità e di valore”

Il ceo: "Il futuro del vending non si gioca solo sull’aspetto tecnologico, dell’automazione sempre più spinta e della sostenibilità, ma soprattutto nel riconoscere che la distribuzione automatica non soddisfa semplicemente il bisogno della disponibilità h24 di un prodotto, ma offre un servizio di qualità e di valore"

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MILANO – Rhea Vendors Group è tra i più importanti produttori al mondo di distributori automatici tailor made, con tre siti produttivi in Italia e dodici filiali all’estero in questi ultimi mesi promotrice di un’ambiziosa call to action per il mondo del business: di questa realtà e dei suoi obiettivi, abbiamo discusso con il ceo Andrea Pozzolini.

Pozzolini, Rhea Vendors è stato il primo produttore italiano di vending machines: siete stati un po’ i pionieri nel settore?

“Rhea è la storia di un’azienda che ha sempre spostato in avanti il pensiero investendo in
sperimentazione e tecnologia. Il nostro orgoglio non è solo quello di essere stati pionieri nel settore della distribuzione automatica, ma anche quello essere, da 60 anni, riconosciuti dal mercato per innovazione, design e personalizzazione. Abbiamo iniziato producendo il primo distributore di palline chewing-gum, indiscussa icona degli anni sessanta. Successivamente il primo produttore italiano a presentare una gamma completa di distributori per bevande calde, fredde e snack.

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Nel 1970 la macchina E410 per caffè espresso è il primo distributore automatico ad essere esposto al Museum of Modern Art di New York. Nel 1975 la E100 è la prima macchina automatica table-top. È storia più recente invece, ma sempre pioneristica, l’esplorazione di nuove tecnologie orientate a raggiungere obiettivi di maggior sostenibilità energetica, ambientale, economica, di miglioramento del rapporto uomo-macchina, ma soprattutto di qualità del prodotto.”

Avete appena spento sessanta candeline, in un 2020 burrascoso: sensazioni a caldo di questo avvenimento in questo contesto?

“Abbiamo dovuto rinunciare all’evento celebrativo con clienti, partner, dipendenti ma se la pandemia ci ha costretti a rivedere i piani, allo stesso tempo ci ha stimolati a realizzare un progetto digitale che capitalizza sul passato per investire nel futuro e in cui non siamo noi i protagonisti, ma il mondo imprenditoriale culturale internazionale. Nell’anno di questo importante anniversario sentiamo di aver raggiunto la consapevolezza di quello che siamo e del ruolo che vogliamo continuare ad avere, in un momento che vede accelerati alcuni processi di cambiamento.

Rhea ha dimostrato, forte dei suoi 60 anni di esperienza, di avere la determinazione, la voglia e le idee per reagire. Per questo non abbiamo bloccato nessuno degli investimenti che giudichiamo vitali: siamo fiduciosi che questa progettualità sarà il motore che ci permetterà di superare questo momento e di ripartire con i tempi e la velocità giusta. Il passato è dove il futuro affonda le radici è il nostro mantra e da qui è nata la campagna The Heritage of Tomorrow per celebrare 60 anni di storia con lo sguardo rivolto al futuro.

Una curiosità per Pozzolini: l’anima e l’origine del Gruppo è italiana…ma il sito è interamente in lingua inglese. Come mai?

“Esportiamo la cultura del caffè in oltre 90 paesi nel mondo. Siamo eccellenza del Made in Italy ma parliamo nella lingua che accomuna tutti i nostri clienti, partner e colleghi nel mondo.”

L’evoluzione della vending machine dagli anni ’60 sino a oggi dal vostro punto di vista

“Un’evoluzione determinata dalle nuove tecnologie e dai cambiamenti di uso e costume della società. Per Rhea è stata soprattutto un’evoluzione nella direzione di un sempre più elevato livello di personalizzazione, in cui entrano in gioco in egual misura sia innovazione che design. Tre elementi- tailor made, tecnologia e design- su cui poggia la strategia produttiva di Rhea per rispondere in modo preciso al bisogno che la macchina deve soddisfare per ogni specifico target di consumatore e in modo coerente all’ambiente in cui deve essere inserita.

“Nessuna macchina Rhea è impersonale, ma nasce per soddisfare i gusti diversi dei clienti nel mondo e offrire bevande di qualità” come sosteneva Carlo Doglioni Majer, figlio del fondatore Aldo e che è stato alla guida di Rhea dai primi anni del 2000 fino alla sua scomparsa nel 2018.”

Cosa rispondete al solito cliché del caffè cattivo nei distributori automatici?

Pozzolini: “La qualità del caffè è da sempre uno dei punti di forza di Rhea e ci vede impegnati su due fronti. In primo luogo utilizziamo tecnologie proprietarie come Variplus che, grazie ad una elevata precisione nella macinatura, all’efficienza e flessibilità del gruppo caffè e al controllo della temperatura, consente di raggiungere livelli di eccellenza nelle qualità in tazza. In secondo luogo, collaboriamo costantemente con esperti di caffè e food-design italiani e internazionali, come Chiara Bergonzi, Nana Holthaus-Vehse, Matteo Beluffi e Paolo Barichella, che ci aiutano a elaborare la ricetta in grado di assicurare la massima qualità del caffe in tazza. La nostra missione, infatti, è quella non solo di produrre macchine di design tecnologicamente avanzate, ma soprattutto in grado di
massimizzare il livello di qualità e quindi di piacere che si può ricevere da una bevanda in un momento di pausa.”

Il coffee corner

Il vostro mercato è più orientato in Italia o all’estero?

“La produzione è 100% italiana ma da sempre ci caratterizza una vocazione internazionale che oggi si traduce in 12 filiali estere e clienti in oltre 90 paesi di tutto il mondo. Il mercato estero apprezza di Rhea il livello di servizio garantito dalla profonda conoscenza del mercato di riferimento e, in questo, il ruolo delle nostre filiali e dei partner internazionali è fondamentale. Ma a distinguere Rhea sul mercato è soprattutto l’impegno nel fornire macchine tailor made che per noi significa, come dicevo prima, non solo avere un design studiato in base al luogo in cui la macchina deve essere inserita, ma anche la capacità di erogare le bevande più appropriate alle abitudini e ai gusti del consumatore locale.”

Quali sono i prodotti e i servizi distintivi di Rhea?

“La varietà di gamma è un punto di forza di Rhea, produciamo dalle macchine table top per il mercati Ocs e horeca alle freestanding per bevande calde, fredde e snack, tutte altamente personalizzabili per i diversi mercati. A completamento della nostra offerta il concept CoCo, che sta per Coffee and Cold, che prevede l’affiancamento di due macchine, una per le bevande fredde e una per le bevande calde, concepite per stare insieme, offrendo al consumatore non solo acqua ma anche estratti e concentrati.

laRhea Goes Coffee Shop

Sono inoltre disponibili diversi accessori, come un cappuccinatore per il latte fresco.
Ma sicuramente ci distinguiamo sul mercato per la proposta di servizi e soluzioni che rispondono alle esigenze di un mondo in continua evoluzione nelle abitudini di consumo e stili di vita, che ridisegnano gli spazi in cui viviamo e lavoriamo. Proprio la percezione di questi cambiamenti, ha determinato la presentazione nel 2019 del concept laRhea goes Coffee Shop, una proposta che fonde armoniosamente le nuove tendenze dei consumatori con il mondo dell’automazione in un contesto flessibile di soluzioni su misura, rispettose dell’ambiente in cui sono inserite e delle aspettative dei diversi consumatori: design e
funzionalità, tecnologie digitali e di automazione, ma soprattutto qualità del prodotto erogato e del livello di servizio.

Determinante la massima possibilità di personalizzazione, per consentire ai clienti di affrontare le sfide di luoghi di consumo diversi e ognuno con proprie peculiarità come Gdo, hotellerie, micro market, co-working. Vantiamo una tecnologia e un design su cui, insieme al cliente, costruiamo la risposta migliore al bisogno che la macchina deve soddisfare in un determinato ambiente e per un determinato consumatore.”

E ora con il Covid, come stanno andando le cose? Lo smart working uccide il Vending?

Pozzolini:”Il settore del vending è inevitabilmente colpito dalla limitazione della circolazione delle persone negli uffici, appunto, nei centri di aggregazione sportiva o di intrattenimento, negli aeroporti, nei centri commerciali. Ma ogni situazione critica offre anche delle opportunità, da cogliere o da alimentare.

Si tratta di aiutare i nostri clienti a servire i loro consumatori dove si trovano oggi o dove andranno nel breve termine. Mi riferisco agli spazi di co-working ad esempio e a come gli operatori del settore del food & beverage possono implementare nuovi servizi di ristoro, che sia per la pausa caffè o la pausa pranzo, facendo leva sull’automazione, con costi minori ma garantendo lo stesso livello di qualità.

Noi stiamo già lavorando in questa direzione da ancora prima della pandemia, per esempio, insieme ad altre eccellenze italiane del design e dell’industria 4.0, siamo
stati selezionati da Hi-Hack per il Mind (Milano Innovation District) per dare il nostro contributo sulla sperimentazione dei nuovi modelli di consumo. Tutto questo ci sta facendo vivere l’attuale complicato momento con entusiasmo per le forti spinte creative generate dalla voglia e necessità di cambiamento dei nostri stili di vita.”

Pozzolini, il progetto collettivo online di Think Together, in che modo potrebbe smuovere le sorti del settore?

“Abbiamo ideato e realizzato RheaThinkTogether con l’obiettivo di mettere a disposizione un ambiente stimolante e per offrire nuovi impulsi non solo al settore del vending ma a tutto il mondo imprenditoriale. Crediamo infatti nella contaminazione di mondi differenti come condizione imprescindibile per vincere le sfide di oggi e di domani. La digital lounge di Rhea, grazie al contributo di chi vi parteciperà, è uno stimolo alla creatività, una creatività mirata quale valore aggiunto per il mercato e per la qualità della vita delle persone. Partecipando a questa piattaforma avremo tutti la possibilità di arricchirci, di raccogliere idee che potranno diventare progetti concreti.

Non diamo strumenti da usare con un click. Apriamo le porte di casa nostra, del nostro salotto dove condividere esperienze e visioni. Noi creiamo la possibilità di parlare e vogliamo invitare tutti a dire la loro. Questo è l’obiettivo, questo è l’impegno che ha preso l’azienda con Think Together.”

Qual è la vostra versione futura del mercato vending?

“La digital transformation ha imposto radicali cambiamenti sociali e di business che devono rappresentare il faro per la strategia progettuale delle macchine. Ma a noi operatori del settore spetta anche il ruolo di educatori di un nuovo modo di concepire la distribuzione automatica. E mi spiego. Il futuro del vending non si gioca solo sull’aspetto tecnologico, dell’automazione sempre più spinta e della sostenibilità, ma soprattutto nel riconoscere che la distribuzione automatica non soddisfa semplicemente il bisogno della disponibilità h24 di un prodotto, ma offre un servizio di qualità e di valore. Oggi siamo in grado di scegliere un caffè alla macchinetta perché è buono come quello del bar, o di consumare un piatto di lasagne con un click alla macchina perché ha lo stesso gusto del
piatto espresso del ristorante.

Ecco perché riteniamo che l’evoluzione del vending sarà un’evoluzione di campo, di nuove
esperienze di consumo per gli utenti, capaci di accrescere la qualità a 360°, e di espansione su nuovi mercati. In sostanza, parallelamente all’innovazione tecnologica è in atto un’innovazione ancora più travolgente che evolve il rapporto uomo macchina: smettono di esistere i confini definiti dall’accezione classica del vending a cui siamo stati abituati fino ad oggi, e apre nuovi e diversificati scenari.”

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