sabato 13 Aprile 2024
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Dalle Poste alla Roastery: Starbucks conquista Milano, da Piazza Cordusio

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MILANO – In Piazza Cordusio, in quello che è stato lo storico palazzo delle Poste, sopra restano ancora l’antica insegna proprio delle Poste, Vaglia risparmi e Conti correnti. Ma sotto, è più che evidente il futuro ormai imminente dello stabile: trionfano infatti, le nuove insegne Starbucks della nuova Reserve e Roastery. Ne ha scritto su La Stampa, il quotidiano di Torino, Francesco Rigatelli. Vi proponiamo l’articolo che fa il punto della situazione.

Dopo Seattle e Shanghai e prima di New York, Tokyo e Chicago venerdì apre a Palazzo Broggi in piazza Cordusio a Milano, a due passi dal Duomo, il terzo negozio speciale di Starbucks nel mondo.

Poste e specialty coffee

Il primo in Europa per grandezza e l’ inizio di uno sviluppo del marchio in Italia, che studia altre aperture minori a Milano, Roma e Torino. Nonostante i 2300 metri quadrati interni. Dove si tosteranno il caffè di qualità Reserve e alcuni monorigine per servirli dall’ espresso al filtrato.

Dal cappuccino alle bevande fredde con diversi metodi di preparazione, fuori si nota un dehors estivo con sedie e ombrelloni in ferro battuto. Una delle tante caratteristiche originali di questo negozio rispetto agli altri 28.720 presenti in 77 Paesi del mondo.

Tre gli alleati locali

Il gruppo immobiliare Percassi, regista di simili operazioni con Lego e Victoria’ s secret, pronto a gestire le aperture italiane del marchio; il fondo Angel capital management della famiglia Moratti; e la panetteria Princi, presente con i suoi prodotti da forno qui e in futuro in altri Starbucks americani e cinesi.

Da queste prime mosse si evince non solo l’orientamento per il mercato italiano, ma anche il mutamento in corso del gruppo nato a Seattle nel 1971. Che prende il nome dall’ ufficiale del romanzo Moby Dick di Herman Melville e il logo della sirena dall’ idea che il caffè si trasporta per mare.

Starbucks continua a crescere

Ma aggiustando il suo modello di business. Nel 2019 ha pianificato di chiudere 150 negozi americani non più strategici per concentrarsi su nuovi mercati. Inoltre, stringe alleanze con produttori di valore per ridefinire la sua identità alzando i prezzi e apre in Italia. Il Paese sinonimo di qualità dove chi assicura di fare il migliore caffè del mondo non può non essere presente.

A dirigere i 150 partner Giampaolo Grossi

Ex calciatore professionista, barista a New York e responsabile della Pasticceria Marchesi, vera gioielleria acquisita da Prada, che racconta di voler gestire il negozio come fosse una Ferrari: «Ne vedete mai una sporca in giro? Le vedete sempre pulite e correre. I dettagli sono fondamentali. È la nostra filosofia».

L’ ennesima sfida per il fondatore Howard Schultz

Lo stesso che proprio a Milano prese esempio per il suo primo locale americano, Il Giornale. È lui che, prima di lasciare la presidenza e forse prepararsi a una discesa in campo anti-Trump, ha girato per tre anni la città, rinviando l’ apertura in cerca di spazi, architetti, materiali e collaborazioni soddisfacenti per costruire questo teatro del caffè, dove certo non si pensa di insegnare niente, ma di sviluppare, mettere in mostra e ovviamente vendere.

Un luogo da visitare per comprendere il processo del chicco dalla piantagione, alla tostatura, alla tazzina. Provare la particolare miscela Pantheon dedicata alla città, e magari prendere pure l’ aperitivo sul terrazzo.

Oltre alla torrefazione e al forno, non mancheranno, le evoluzioni dell’ espresso che connotano Starbucks

Come il frappuccino, marchio registrato che significa latte e ghiaccio con altri ingredienti a scelta. Si va da quello con caffè, caramello e panna, a quello con cioccolato, cocco e ancora panna. Senza contare le varianti alla frutta: fragola, limone, mango.

Da ricordare il caffè americano, lungo da sorseggiare come un tè, magari nella variante mocha, ovvero al cioccolato fondente o bianco. Notevoli anche i latte, che poi sono caffelatte freddi o caldi: alla vaniglia, alla zucca e alla cannella, o chai tea. Cioè una miscela di tè nero speziato con cannella, chiodi di garofano e latte.

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