martedì 11 Novembre 2025
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Piacenza: il miglior bar è Zeli Coffee And Bakery, il vincitore del tour organizzato dal quotidiano Libertà

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Una tazzina di caffè espresso (immagine: Pixabay)

Come da tradizione il concorso per il miglior bar di Piacenza è organizzato dal quotidiano Libertà. A conquistare la cima della classifica e il titolo di miglior bar della città quest’anno è Zeli Coffee And Bakery. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Valentina Zilocchi per Libertà.

Il miglior bar di Piacenza

PIACENZA – Dopo settimane di appassionante competizione, il nostro Tour tra i bar del territorio piacentino è giunto al termine con la tanto attesa proclamazione del vincitore. Le classifiche, ricche di sorprese e continui cambi di posizione, hanno tenuto con il fiato sospeso gli amanti del caffè e della buona compagnia.

A conquistare la cima della classifica e il titolo di miglior bar di Piacenza è Zeli Coffee And Bakery. Il locale piacentino ha dimostrato una crescita costante, spinto da un entusiasmo e una determinazione inequivocabili. Un vero e proprio trionfo a furor di popolo, che consegna a Zeli la medaglia d’oro del nostro Bar Tour.

La medaglia d’argento va al compaesano Amaryllis Cafè, che si è distinto raccogliendo un considerevole numero di voti, pur non riuscendo a scalzare Zeli dal primo posto. L’onore della provincia è stato tenuto alto dal Circolo Acli di Fiorenzuola, che si aggiudica la medaglia di bronzo. È il primo classificato al di fuori del capoluogo, portando a Fiorenzuola un meritatissimo terzo posto.

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New York: arriva il gelato al gusto di latte materno

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New York (immagine: Pixabay)

A New York, fino a poco tempo fa, si poteva assaggiare in edizione limitata il Breast Milk Ice Cream, un gelato al gusto di latte materno. Che cos’ha di particolare questo dolce da passeggio? Un ingrediente che nulla ha a che fare con il latte umano. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Martino Fiumi per il Corriere della Sera.

Il gelato al gusto di latte materno a New York

NEW YORK – C’è il gelato al gorgonzola, quello al parmigiano e anche il gusto melone con una fetta di prosciutto sopra. Nel mondo della cremeria stupire sembra essere la parola chiave e all’OddFellows di New York l’hanno capito. Fino a poco tempo fa si poteva assaggiare in edizione limitata il Breast Milk Ice Cream, un gelato al gusto di latte materno, almeno secondo loro, realizzato in collaborazione con Frida, azienda di prodotti per neogenitori.

Che cos’ha di particolare questo dolce da passeggio? Un ingrediente che nulla ha a che fare con il latte umano.

Panna, gomma di guar, zuccheri (non meglio specificati), tuorlo d’uovo, latte in polvere, latte vaccino, aroma di caramello e sciroppo di miele: così la gelateria statunitense sarebbe riuscita a ricreare il sapore originale del latte materno. Sarebbe perché non ha tenuto conto del fatto che il latte di ogni neomamma ha un sapore a sé. E che cambia anche in termini di composizione in base a ciò che si mangia di volta in volta.

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Futures del caffè in forte ripresa ad agosto, Stonex e Safras & Mercado tagliano le stime sul raccolto brasiliano

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Il logo dell'Ice

MILANO – Nell’ultima decade di agosto è proseguita al corsa al rialzo dei futures del caffè. A New York, il contratto per scadenza dicembre dell’Ice Arabica ha chiuso, venerdì 22 agosto, in territorio positivo per l’ottava sessione consecutiva guadagnando ulteriori 1.330 punti (+3,64%), a 378,30 centesimi.

Quarta seduta consecutiva al rialzo a Londra, dove il contratto per scadenza novembre dell’Ice Robusta ha guadagnato, sempre nella giornata di venerdì 22 agosto, $130 chiudendo a 4.650 dollari.

Nel corso della settimana dal 18 al 22 agosto, i contratti principali di New York e Londra si sono rivalutati rispettivamente del 13,2% e 14,3%.

Lunedì 25 agosto, New York si è spinta ancora più in alto, sino a un intraday di 387,10 centesimi.

Poi, il rafforzarsi del dollaro sul real brasiliano ha catalizzato le liquidazioni dei fondi e la giornata si è conclusa in lievissimo calo (-0,15%), a 377,75 centesimi.

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HostMilano: debutta Host Talks – Beyond the Cup, un palcoscenico per il futuro

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Il ritorno di HostMilano (immagine concessa)

MILANO – Dai monorigine rari agli specialty coffee serviti con tecniche da mixology. Dalle nuove catene globali alle piccole torrefazioni d’eccellenza, fino alla ricerca di nuovi cultivar più resistenti ai cambiamenti climatici. Il mondo del caffè sta vivendo un’evoluzione senza precedenti. A guidarla sono consumatori sempre più consapevoli, format ancora più ibridi e una filiera che fa dell’innovazione il motore di crescita.

In questo scenario, serve più che mai un punto di riferimento che anticipi, interpreti e trasformi in opportunità di business le tendenze emergenti. Un luogo dove il caffè si faccia visione, confronto, futuro. HostMilano 2025 sarà proprio questo: la manifestazione leader mondiale per l’ospitalità professionale organizzata da Fiera Milano, dove il fuoricasa si affianca in modo sinergico alla ristorazione e il food retail per celebrare ed esplorare il caffè come visione, oltre il prodotto.

Dal 17 al 21 ottobre prossimi, il mondo globale del caffè si dà appuntamento a Fiera Milano con HostMilano 2025: l’unico appuntamento in grado di riunire sotto lo stesso tetto tutti gli attori della filiera nello storico SIC – Salone Internazionale del Caffè, dai torrefattori ai produttori di macchine, dai professionisti della caffetteria ai distributori internazionali. Con centinaia di espositori da tutto il mondo, ma anche con un palinsesto di eventi senza confronti, per una panoramica completa su un settore in continua evoluzione.

Debutta Host Talks – Beyond the Cup, un palcoscenico per il futuro

Tra questi spicca Host Talks – Beyond the Cup, il nuovo progetto curato da M25 Consulting in collaborazione con HostMilano. Più che un semplice ciclo di talk, un vero e proprio osservatorio permanente sul futuro del caffè.

“Volevamo un luogo dove tutta la filiera potesse confrontarsi in modo aperto e costruttivo – racconta Luigi Morello, fondatore di M25 Consulting – e che spostasse l’attenzione dal prodotto a una visione più ampia, dove il caffè diventa leva strategica per l’intera ospitalità”. Un approccio che si esprime sin dal titolo scelto per l’evento: “andare oltre la tazzina” per esplorare il caffè come sistema integrato, che collega agricoltura, macchinari, design, educazione e sostenibilità.

Una sostenibilità intesa anche come adattamento climatico e culturale: il caffè, infatti, è tra le colture più esposte al cambiamento climatico, con grandi margini di innovazione e sperimentazioni di nuove coltivazioni.

“Nel mondo del caffè esistono già molti appuntamenti, ma riteniamo che mancasse un evento come gli Host Talks”, conclude Morello. “L’idea è di proporre una piattaforma che consenta ai professionisti lungo tutta la filiera di condividere i temi emergenti più interessanti, evidenziati da un’attenta ricerca a livello internazionale”.

Sarà centrale anche il tema dell’educazione: Beyond the Cup darà spazio a scuole, ITS e università per contribuire alla formazione dei professionisti del futuro, ma anche alla consapevolezza dei consumatori, sempre più sensibili a qualità, tracciabilità e narrazione.

“Con Host Talks – Beyond the Cup vogliamo dare voce a una community che condivide valori e visioni”, spiega Francesca Cavallo, head of hospitality exhibitions di Fiera Milano. “Il caffè non è solo un prodotto, ma un linguaggio universale che unisce innovazione, cultura ed esperienza: temi che da sempre sono al centro della missione di Host Milano e ne hanno fatto un hub globale per tutta l’ospitalità professionale, e un riferimento imprescindibile per la filiera del caffè in particolare”.

L’atteso ritorno a Milano del prestigioso World Barista Championship

Altro appuntamento di spicco nel ricco calendario di eventi dedicati al caffè sarà il ritorno in Italia di una delle più prestigiose competizioni del settore: il World Barista Championship, organizzato da World Coffee Events, che celebrerà le sue finali proprio a Host 2025. Una competizione che attira i migliori baristas da oltre 50 Paesi e che sarà l’occasione per vedere in azione le tecniche più innovative di estrazione, preparazione e servizio.

Un segnale forte, che conferma il ruolo di SIC e di Host Milano come hub mondiale per la cultura del caffè. Espresso, filtro, cold brew, specialty, vending, capsule: nessun altro evento internazionale offre una panoramica altrettanto estesa e integrata come SIC, capace di abbracciare la materia prima, le tecnologie di estrazione, i format e le nuove tendenze di consumo, con la presenza di tutti i top player italiani e internazionali.

La moka dei campioni: il ringraziamento di Mokavit a Federcanoa per gli ICF Canoe Sprint & Paracanoe World Championships 2025

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Gianni Vittoni, presidente di Mokavit (immagine concessa)

ORNAVASSO (Verbano-Cusio-Ossola) – Mokavit esprime un ringraziamento a Federcanoa per il supporto e per la visibilità offerta in occasione degli ICF Canoe Sprint & Paracanoe World Championships 2025, che si sono svolti dal 20 al 24 agosto all’Idroscalo di Milano.

Mokavit ringrazia Federcanoa

Il brand Mokavit è orgogliosa di aver affiancato un evento di portata internazionale, capace di unire sport, inclusione e passione, valori che da sempre ispirano la nostra azienda. Durante i Campionati sono stati premiati 180 atleti provenienti da tutto il mondo, insigniti non solo delle medaglie ufficiali, ma anche delle moka personalizzate dell’azienda realizzate per l’evento, un segno tangibile di vicinanza e celebrazione.

Un ringraziamento speciale va al Presidente del CONI, Luciano Bonfiglio, per la splendida idea di donare le moka dell’azienda agli atleti premiati e per la sua grande umanità, che ha reso questo mondiale ancora più vicino alle persone. Un grazie sentito anche al Vicepresidente di Federcanoa, Antonio Rossi, leggenda dello sport e grande campione olimpico, che con la sua esperienza e sensibilità ha trasmesso a tutti l’essenza dei valori olimpici.

Un riconoscimento particolare di Mokavit a Ilaria Spagnulo, general manager dell’evento, per la sua professionalità e per il prezioso supporto organizzativo.

“È stato un viaggio bellissimo: vedere gli atleti sul podio con le nostre moka ci ha fatto venire la pelle d’oca. L’affetto ricevuto al nostro stand è stato incredibile: abbiamo avuto la fortuna di conoscere atleti e tifosi provenienti da ogni parte del mondo, tutti uniti sotto un’unica bandiera, quella dello sport. Ed è proprio in questi valori che crediamo profondamente” ha dichiarato Gianni Vittoni, presidente dell’azienda Mokavit.

Partecipare a questo evento spinge Mokavit a proseguire con entusiasmo nel suo percorso di crescita, con la convinzione che lo sport rappresenti una forza capace di unire culture, storie e persone.

DVG De Vecchi: il vero espresso è questione di dettagli, non fortuna

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Giovanna De Vecchi, amministratrice di DVG De Vecchi (immagine concessa)
Giovanna De Vecchi, amministratrice di DVG De Vecchi (immagine concessa)

MILANO – Ordinare un espresso è un gesto semplice, quasi quotidiano, in Italia come nel resto del mondo. Ma berne uno davvero buono è tutt’altro che scontato. Spesso lo si attribuisce alla fortuna: il bar giusto, la giornata fortunata, il barista più attento. In realtà, non si tratta di casualità, ma di competenza, attenzione e cultura del prodotto.

DVG De Vecchi per l’espresso italiano

L’espresso, simbolo riconosciuto della tradizione italiana, è una bevanda che condensa in pochi secondi e in pochi millilitri un processo tecnico preciso.

Perché una buona miscela non basta

Servono macchine ben tarate, costantemente manutenute, una macinatura regolata in base all’ambiente, e soprattutto serve chi sa prepararlo: un barista formato, che conosce i tempi, le temperature, la pulizia degli strumenti e il valore della costanza.

I prodotti DVG De Vecchi (immagine concessa)

Anche in Italia, patria dell’espresso, non è raro imbattersi in tazzine sotto estratte, bruciate o servite senza la cura che meriterebbero. All’estero, dove spesso l’espresso viene adattato a gusti locali o semplificato per esigenze commerciali, le difficoltà si moltiplicano.

Una bevanda universale, un gesto condiviso

Eppure, il caffè continua a essere una delle bevande più diffuse e apprezzate al mondo. Ogni paese ha il suo modo di interpretarlo, ma la pausa caffè resta ovunque un momento sociale, un’occasione per incontrarsi, parlare, divertirsi.

Che si tratti di un espresso veloce al bancone o di una tazza lunga sorseggiata con calma, il caffè è un atto quotidiano di relazione

Proprio per questo, è importante riconoscere che dietro un buon caffè non ci sono solo abitudini, ma scelte consapevoli: di qualità, di professionalità, di rispetto per il cliente.

La qualità come obiettivo condiviso

La sfida, oggi, è riportare l’attenzione su questi dettagli. Non solo per gli operatori del settore, ma anche per i consumatori, che possono diventare più consapevoli ed esigenti.

Investire nella formazione, nella manutenzione delle attrezzature, nella selezione delle miscele non è un lusso: è una necessità per chi vuole offrire un espresso all’altezza delle aspettative.

Un espresso ben fatto non è frutto del caso. È il risultato di una filiera che funziona, di mani esperte e di strumenti curati.

In un mondo in cui il caffè è ovunque, la vera differenza la fanno i dettagli

Forti rialzi nei mercati del caffè, ai massimi da giugno: New York supera i 350 cents, Londra sopra i 4.400 dollari

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Chicchi di caffè tostato (credits: Alexa from Pixabay)

MILANO – Ferragosto di forti rialzi per i mercati del caffè, che raggiungono nuovi massimi al giro di boa mensile. Nella seduta di venerdì 15 agosto, il contratto per scadenza dicembre dell’Ice Arabica ha guadagnato il 4,9%, pari a un rialzo di 15 centesimi e mezzo (1.550 punti) rispetto al giorno precedente chiudendo la settimana a 334,20 centesimi, massimo degli ultimi due mesi.

Nell’arco dell’ottava trascorsa, il contratto si è rivalutato del 10,5%. Nella giornata di ieri, lunedì 18 agosto, la corsa verso l’alto è proseguita sino all’intraday di 339,60 centesimi.

Sono quindi subentrate le prese di beneficio, che hanno spinto a un minimo giornaliero di 325,55 centesimi.

A fine giornata però i prezzi sono tornati a salire e la prima seduta della settimana si è conclusa in ripresa di 185 punti a 336,05 centesimi. Il trend rialzista ha ripreso slancio nella seduta di martedì 19 agosto, con guadagni nell’ordine del 3,9%, che hanno spinto il contratto principale a 349,05 centesimi.

Ed è proseguito ieri, mercoledì 20 agosto, con un ulteriore rialzo di 440 punti a 353,45 centesimi, massimo dal 9 giugno

Vola anche il benchmark dei robusta. A Londra, il contratto per scadenza novembre ha guadagnato, sempre venerdì 15 agosto, il 2,9% chiudendo a 4.067 dollari, sopra la soglia psicologica dei 4 mila dollari per tonnellata.

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Ico Report: indicatore composto in caduta libera durante il mese trascorso

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Il logo dell'Ico

MILANO – Le incertezze che gravano sull’economia mondiale e sul quadro geopolitico globale hanno inciso pesantemente sui mercati del caffè durante il mese di luglio spingendo al ribasso i prezzi, con cali in doppia cifra per tutti gli indicatori, e mantenendo alta la volatilità: così il report mensile dell’Ico diffuso mercoledì 6 agosto. La media mensile dell’indicatore composto ha subito, il mese scorso, un calo del 12,1% scendendo a 259,31 centesimi: il livello minimo da ottobre.

La media giornaliera è oscillata tra un minimo di 252,46 centesimi, l’11 luglio, e un massimo di 269,57 centesimi cinque giorni più tardi, il 16 luglio.

Le flessioni più marcate si sono registrate sul fronte dei robusta. La media dell’indicatore ha perso infatti il 14,8% precipitando a 167,19 centesimi, il livello più basso dal novembre del 2023.

Crolla anche l’indicatore di Londra (-16,3%) riflettendo il sostanziale reintegro delle scorte certificate.

Sul fronte degli arabica, le medie degli indicatori di colombiani dolci, altri dolci e brasiliani naturali sono in flessione, rispettivamente, del 10,5%, 10,4% e 12,3%. New York è analogamente in calo del 12,3%.

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HostMilano: per il delivery giro d’affari di 1,2 miliardi, focus e talk alla Fiera

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Tendenze: dal villaggio globale al village del delivery (immagine concessa)

MILANO – Al ristorante, o comunque fuori casa, certo. Ma anche, perché no, seduti sul divano, magari facendo binge watching della propria serie preferita. Sempre più spesso i consumatori alternano le uscite alle occasioni in cui scelgono di mangiare “diverso dal solito” nella comodità di casa propria.

Un mercato globale da 300 miliardi di dollari

Di conseguenza, è in forte crescita il fenomeno del delivery: secondo uno studio di Grand View Research, in Italia il mercato delle consegne di cibo tramite piattaforme digitali ha registrato un giro d’affari di circa 1,4 miliardi di dollari nel 2024 (circa 1,2 miliardi di euro) e si prevede che crescerà fino a 1,8 miliardi entro il 2030 (1,54 miliardi di euro), con un tasso di crescita annuo (CAGR) del +4,8 %. Molto più ingenti i numeri a livello internazionale.

In Europa, Renub Research stima che il mercato regionale fosse pari a circa 31,24 miliardi di dollari lo scorso anno, con un’evoluzione potenziale fino a 70 miliardi entro il 2033, a un CAGR stimato di circa il +9,4%. A livello globale, infine, il giro d’affari stimato varia, a seconda delle fonti e del perimetro considerato, tra i 150 e i 300 miliardi di dollari.

Cifre importanti in entrambi i casi, un’opportunità di business che non poteva non finire sotto la lente di HostMilano, da sempre l’hub che anticipa e accompagna i nuovi trend dell’ospitalità.

A HostMilano 2025, a Fiera Milano dal 17 al 21 ottobre prossimi, i prodotti e le soluzioni per il mondo delivery animeranno infatti un Village dedicato, all’interno dell’area Ristorazione Professionale, dove anticiperanno le loro innovazioni i top player e le più interessanti startup del settore.

Delivery: le voci dei protagonisti

“Dapprima il take away, poi lo smart working, oggi la crescita del delivery di alto target impongono un continuo adeguarsi del packaging, fornendo al mercato risposte sempre più puntuali”, esordisce Gabriele Costa di Cogepack. “In questo la tecnologia, in cui noi investiamo massicciamente, gioca un ruolo chiave: dai nuovi materiali compostabili al lavoro sugli spessori, oggi inferiori fino al 20% con la stessa qualità. Proprio a Host 2025 presenteremo una nuova famiglia di prodotti certificati per il compostaggio e il riciclaggio”.

Interviene Johnny Dell’Avanzato, direzione commerciale di Imballaggi Alimentari: “Da anni operiamo con materiali compostabili, riciclati, con carte provenienti da foreste controllate e soluzioni facilmente riciclabili. Abbiamo inoltre contribuito allo sviluppo di prodotti dal recupero tramite riciclo chimico di materiali esausti. Fondamentale l’uso di materiali completamente biodegradabili e compostabili, come l’amido di mais, il bambù e la polpa di cellulosa per la linea Bio-Eco, prodotti certificati Ok Compost e Din Certco, ma anche il riciclo della plastica”.

“Stiamo osservando una crescente attenzione verso materiali biodegradabili e compostabili certificati, che rappresentano oggi non solo un’esigenza normativa, ma anche una scelta etica condivisa da molti attori del settore food e hospitality”, conferma Veronica Sciorba di Usobio. “Noi stiamo investendo in nuove formulazioni di biopolimeri che garantiscono resistenza, compostabilità e una migliore lavorabilità industriale, valutando l’impatto ambientale di ogni fase del prodotto, dalla produzione al compostaggio”.

Conclude Andrea Zanini di Zas Trading, licenziataria del marchio SignorBio: “I trend non riguardano solo i materiali – compostabili, riciclabili, monomateriali – ma anche l’evoluzione della domanda da parte dei distributori e degli operatori del food service. C’è più attenzione alla coerenza tra quanto dichiarato e reale impatto ambientale, e una maggiore selettività. Per questo per noi la sostenibilità è un percorso concreto: certificazioni (come TÜV, DinCertco, FSC, Aticelca), ma anche un lavoro costante di semplificazione del catalogo e di selezione dei materiali. Sappiamo che il packaging deve essere sostenibile non solo per l’ambiente, ma anche per chi lo distribuisce e lo utilizza ogni giorno”.

Il modo migliore per scoprire in anteprima il futuro delle soluzioni per il delivery è assicurarsi subito il proprio biglietto per Host 2025, approfittando delle tariffe scontate Early Bird valide solo fino al 17 settembre.

Mercati: prezzi in forte ripresa, scattano i dazi Usa e intanto Pechino autorizza altre 183 aziende brasiliane a esportare caffè verso la Cina

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crediti per la foto: PR Consulting Global

MILANO – Agosto segna una ripresa dei mercati del caffè, dopo il parziale indebolimento di luglio. Dall’inizio del mese, il contratto per scadenza settembre dell’Ice Arabica si è rivalutato del 12,8% passando dai 284,20 centesimi di venerdì 1° agosto ai 320,70 di lunedì 11 agosto. Il contratto per scadenza dicembre, che attrae ormai la parte più consistente delle contrattazioni, si è rivalutato, a sua volta, del 13,2%.

Per trovare valori più elevati dobbiamo andare a ritroso sino alla terza decade di giugno. A Londra, il contratto per scadenza novembre dell’Ice Robusta ha guadagnato, nello stesso arco temporale, il 12,4% chiudendo, sempre l’11 agosto, a 3.664 dollari. Prezzi così alti non si registravano, alla borsa inglese, da inizio luglio.

Le quotazioni risentono della perdurante incertezza legata alla situazione geopolitica, ma anche delle rese parzialmente deludenti emerse, in queste ultime settimane, nella fase finale della raccolta degli arabica in Brasile.

Un ulteriore fattore a supporto dei prezzi è il basso livello delle scorte certificate, che ammontavano, lunedì 11 agosto, ad appena 737.609 sacchi: il livello più basso da oltre 14 mesi e mezzo a questa parte

Ma andiamo con ordine. Lunedì 4 agosto, i prezzi di entrambe le borse sono tornati a salire, spinti al rialzo dalla situazione meteo in Brasile e dall’attesa per i dazi. A New York, il contratto per scadenza settembre ha guadagnato 435 punti chiudendo a 288,55 centesimi.

Nella seduta di martedì 5 agosto, è subentrato un vero e proprio rally, che spinto il contratto al rialzo di ulteriori 1.015 punti (+3,5%), a 298,70 centesimi, con un massimo di giornata nuovamente vicino alla soglia dei 3 dollari (intraday di 299,60 centesimi).

A ingenerare ulteriore tensione sui mercati, gli aggiornamenti di Somar Meteorologia, dai quali risultava che il Minas Gerais, massimo stato produttore di arabica del Brasile, aveva registrato, la settimana precedente, precipitazioni pari ad appena il 31% della quantità normale in questo periodo dell’anno.

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