martedì 09 Settembre 2025
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Starbucks: Mike Grams è il nuovo chief operating officer Nord America

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Il logo di Starbucks

MILANO – Brian Niccol, il ceo di Starbucks ha annunciato che lo chief stores officer per il Nord America Mike Grams ricoprirà il ruolo di chief operating officer. Già all’inizio dell’anno, come riportato dal portale d’informazione Market Screener, il colosso di Seattle aveva rivelato che Sara Trilling, presidente Nord America, e Arthur Valdez, chief suppy chain officer, avrebbero lasciato l’azienda.

Mike Grams nominato nuovo chief operating officer

Perciò il ruolo di Trilling è stato suddiviso: Mike Grams, ex dirigente di Tacobell, sempre come afferma Market Screener, è diventato chief store officers per il Nord America.

Meredith Sandlans è stata nominata invece chief store development officer per la stessa zona.

Keurig presenta K-Mini Mate Brewer, la macchina da caffè più piccola del brand larga 10 cm

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keurig
K-Mini Mate Brewer (immagine presa dal sito)

La macchina da caffè K-Mini Mate Brewer, la più piccola dell’azienda Keurig, sarà lanciata in esclusiva da Target questo mese e sarà disponibile a livello nazionale su Keurig.com e presso altri importanti rivenditori a partire dall’autunno. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione MarketScreener.

La macchina K-Mini Mate Brewer

FRISCO, USA – Keurig ha annunciato il lancio della sua macchina da caffè più piccola di sempre: la K-Mini Mate Brewer. In un momento in cui ogni dollaro e ogni centimetro di spazio sul bancone sono importanti, questa macchina da caffè larga 10 cm offre la comodità e la qualità tipiche di Keurig in un design elegante e salvaspazio.

Ideale per chi vive in spazi ridotti, per gli studenti universitari e per i viaggiatori, la K-Mini Mate offre una soluzione portatile e conveniente che prepara un caffè ricco e dal sapore pieno senza compromessi, a casa, in vacanza o in viaggio.

L’innovativa macchina K-Mini Mate Brewer (immagine presa dal sito)

La macchina da caffè K-Mini Mate Brewer sarà lanciata in esclusiva da Target nel mese di giugno e sarà disponibile a livello nazionale su Keurig.com e presso altri importanti rivenditori a partire dall’autunno. Progettata per gli spazi ridotti, costruita per un gusto intenso: la K-Mini Mate, compatibile con tutte le cialde Keurig K-Cup, è progettata per adattarsi facilmente a una varietà di spazi compatti, rendendola ideale per cucine piccole, appartamenti, uffici, dormitori universitari e altro ancora.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.

Il gusto del caffè, indagine sull’oggettività: il libro di Liberman cerca di dare una risposta sull’analisi sensoriale

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Il gusto del caffè, indagine sull'oggettività, copertina
Il gusto del caffè, indagine sull'oggettività, copertina

MILANO – Kenneth Liberman (Liberman, professore emerito di Sociologia e di Studi Asiatici all’Università dell’Oregon), è l’autore de “Il gusto del caffè. Indagine sull’oggettività“, pubblicato da Edizioni ETS nel 2023 e curato del Rettore dell’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo, Nicola Perullo.

Un titolo che si pone compiti difficili, come trovare una possibile risposta ad interrogativi che prima o poi chiunque (non solo chi di professione deve porseli) si fa nell’arco della propria esperienza.

Il gusto del caffè, non per altro, inizia proprio con una lunga serie di punti di domanda

“Come si riconosce un buon caffè da uno cattivo? Qual è il significato di “buono” e da dove viene? Viene dal caffè o dalla mia testa, o ancora dagli standard e dalle preferenze stabiliti da una schiera di professionisti ed esperti o dalla società in generale? Questo “buono” è qualcosa di oggettivo o soggettivo? È oggettivo quando sono gli esperti a stabilirlo? Tuttavia, gli esperti sanno cosa significa essere oggettivi?

E noi lo sappiamo? La degustazione può diventare un luogo ideale per portare alla luce le relazioni tra oggettività e soggettività. Gli assaggiatori esperti sono capaci di indicare ai non addetti ai lavori qual è un buon caffè proprio come fanno i critici di vino?”

Kenneth Liberman

Nicola Perullo descrive questa dissertazione come “La più completa e approfondita indagine sulle pratiche socio-culturali di costituzione del gusto finora realizzata ed è frutto di una ricerca ultradecennale realizzata in quattordici diversi paesi.”

E, in effetti, entrando a contatto con queste 328 pagine, non ha tutti i torti.

Eppure, in fin dei conti, anche con il supporto di un approccio più filosofico alla questione, esiste davvero l’oggettività nella valutazione del gusto del caffè? I tentativi di raggiungerla spesso si sono espresse con la creazione di sistemi ripetibili, misurabili di esaminazione di sapori e aromi presenti nei campioni. Oppure tramite l’ampliamento della raccolta dati con il coinvolgimento di un numero sempre più elevato di valutatori di una materia prima che deve mantenere l’anonimato.

Tutte metodologie valide, che però non risolvono del tutto la questione. Fondamentale, per quanto sembri un controsenso, in questa modalità scientifica di affrontare la valutazione il più oggettiva possibile, è considerare parte del processo le contraddizioni. Anzi, gli scienziati sensoriali dovrebbero cercarle in maniera attiva.

Insomma, un’interessante osservazione che spiega già e dà una prima risposta sta nelle parole di G. Simmel, “How Is Society Possible?” in K. Wolff (a cura di), Essays on Sociology, Philosophy, and Aesthetics: “Spiegare il gusto di una miscela collegando i sapori alle analisi chimiche è come cercare di spiegare «la forma artistica» ricavandola «dalla natura chimica dei colori”.

L’attribuzione di punteggi, così come può essere lo score degli specialty coffee ma anche le stesse schede di valutazione che si reggono spesso su valori numerici, possono dare un’idea di controllo superiore. Tuttavia, così come riportano diverse testimonianze all’interno del libro, le parti più apprezzate in fase di assaggio sono quelle che dedicano spazio alle note personali dell’assaggiatore.

Non è un caso che ultimamente si siano valutati sistemi aggiornati di valutazione della qualità, come il nuovo CVA (Coffee Value Assessment) che abolisce il protocollo standard di punteggio e dà più valore ad altri aspetti che riguardano e quindi stabiliscono la qualità del verde.

Le strategie di tipo quantitativo non possono del tutto rispondere alla questione qualitativa. E’ chiaro che alcune convenzioni come l’ausilio di pratiche standard, aiuta nella comunicazione con altri in maniera efficace e ordinata. Insomma, l’oggettività numerica per quanto abbia i suoi limiti, è fondamentale per la condivisione e la coordinazione sulla stessa materia di studio.

“La presenza concreta di un foglio e di una matita, offre a un assaggiatore un salvagente: gli dà qualcosa da fare” così riprende il libro.

Certo tutto il discorso assume diverse sfumature nel momento in cui si esce dal contesto professionale e si entra invece nel contesto quotidiano in cui avviene l’assaggio senza poggiarsi a strumenti codificati. In altre parole: in che modo i consumatori sentono il gusto del caffè?

Di sicuro non si avrà la stessa illusione di poter controllare i parametri di misurazione della qualità e del gusto che hanno i professionisti in fase di valutazione. Tuttavia, è bene tenere a mente che la sola vera differenza non sta nell’effettiva oggettività di un addetto ai lavori rispetto a un consumatore meno esperto, bensì nell’esercizio di modelli e algoritmi: anche l’assaggiatore è un uomo e per questo influenzato dalla sua soggettività, allo stesso modo di chi beve la sua tazzina al bar senza Flavour Wheel alla mano.

In conclusione quindi sì, è necessario poter contare su modelli standard, ma senza assumerli in maniera acritica e abbandonandosi alla pigrizia di una griglia da riempire. Non bisogna, così come viene sottolineato nel libro, separare troppo rigidamente l’immaginazione dalla ragione, ma al contrario cercare di ottenere il massimo risultato da entrambe le sfere.

Analisi formale e intuizione: questi due fattori non possono prevalere uno sull’altro in fase di valutazione qualitativa. Non si può prescindere dalla soggettività, ma se si affronta questo pregiudizio intrinseco restando costantemente consapevoli e vigili, allora si potrà oggettivare la soggettività.

Persino la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha rilevato che “Il gusto di un prodotto alimentare non può essere identificato con precisione e oggettività”.

In conclusione di questo volume quasi enciclopedico, non si trova una risposta univoca che decreti in assoluto come si valuti oggettivamente il gusto del caffè, tanto meno la sua qualità: ma è sicuramente un testo che dovrebbe esser esplorato approfonditamente da tutti coloro che devono allenare il proprio palato e punto di vista per poter dare un’analisi il più bilanciata possibile del prodotto.

Il gusto del caffè è disponibile a questo link, al costo di 26,60 euro.

Ales Popsil, European Coffee Trip: “Ecco come la tecnologia cambia le caffetterie specialty in Europa”

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european coffee trip
Il logo dell'European Coffee Trip

Ales Popsil, co-fondatore della guida European Coffee Trip, ha analizzato, in un lungo articolo pubblicato sul sito ufficiale di Sigep, come la tecnologia sta cambiando la scena degli specialty coffee di tutto il continente europeo. Leggiamo di seguito le sue considerazioni sul tema.

Caffetterie specialty coffee e tecnologia

di Ales Popsil

MILANO – “Per oltre un decennio abbiamo girato l’Europa alla ricerca dei migliori bar e caffetterie specializzati in specialty coffee da inserire nelle nostre guide e app online. Quello che è iniziato con una manciata di bar nelle principali città è ora un enorme database di bar sparsi in tutto il continente. Sì, bere uno specialty coffee è ormai popolare, ma con la domanda, i requisiti per i gestori di bar sono aumentati in modo sostanziale.

Ecco la questione: i bar stanno diventando sempre più affollati e quello che una volta era un approccio artigianale si è trasformato in una grande pressione per i baristi, costretti a lavorare in ambienti ad alto volume. Oggi è più impegnativo che mai mantenere un’elevata qualità e coerenza senza perdere il tocco di ospitalità.

Ed è proprio qui che la tecnologia ha fatto la differenza, rivoluzionando il modo in cui le caffetterie specializzate organizzano i loro banconi, ottimizzano i flussi di lavoro e formano i loro baristi. Ignorare i vantaggi offerti dalla tecnologia attuale sarebbe uno spreco di risorse.

1 – Automatizzare le attività ripetitive dei baristi

La preparazione di specialty coffee è sempre stata un compito impegnativo per i baristi. Ottenere ogni volta un espresso e un’infusione gustosi richiede abilità, precisione e costanza. Ci sono molti piccoli passaggi e possibili errori nel processo. Se riusciamo ad automatizzare alcune attività, i baristi possono concentrarsi sull’obiettivo più importante: offrire ai clienti un’esperienza piacevole mentre gustano il caffè.

Negli ultimi dieci anni, l’organizzazione dei banconi nelle caffetterie è cambiata radicalmente. Al posto della pressatura manuale, molte caffetterie utilizzano PUQpress. Bilance integrate nei macinini e nelle macchine per espresso eliminano la necessità di pesare costantemente i portafiltri. Funzionalità come il risciacquo automatico rendono i baristi più rapidi e facilitano la pulizia. Distributori di latte come MilkPal forniscono latte in quantità precise, riducendo gli sprechi e migliorando la consistenza.

Per ogni gestore di bar e caffetterie, il segreto del successo sta nel trovare il giusto equilibrio tra le tecnologie disponibili e le competenze dei baristi necessarie per raggiungere gli obiettivi del locale.

2 – Filter Coffee su richiesta con semplicità

La crescente popolarità dello specialty coffee ha portato il “filter coffee” a diventare uno dei prodotti preferiti nei menu delle caffetterie in tutta Europa.

Se fino a dieci anni fa il caffè era preparato manualmente, oggi la maggior parte delle caffetterie, non riuscendo più a far fronte alla crescente domanda, ha optato per macchine “batch-brew” più pratiche, in grado di produrre diversi litri di caffè filtro alla volta. Avere ancora la possibilità di preparare una tazza di caffè su richiesta, in base alle preferenze del cliente, rappresenta un modo per valorizzare ulteriormente l’offerta di specialty coffee e consentire ai clienti una scelta personalizzata.

Mentre il “batch brew” sta diventando la modalità standard per servire il filter coffee, alcune caffetterie specializzate mantengono con orgoglio la loro offerta di “hand brew”, ovvero la preparazione manuale della bevanda.

La tecnologia permette di combinare i vantaggi di entrambi i mondi grazie a macchine moderne che consentono ai baristi di preimpostare le ricette per ogni tipo di caffè in anticipo e di automatizzare il processo di estrazione durante i momenti più frenetici. Questo ha migliorato la consistenza, ridotto i costi del lavoro e permesso ai clienti di gustare un caffè preparato appositamente per loro!

3 – Macchine per caffè e macinacaffè avanzati

La macchina per caffè espresso è il fulcro di ogni caffetteria. Spesso, l’intero bancone del bar e l’arredamento della caffetteria sono progettati intorno a essa. Il design è un fattore decisivo nella scelta dell’acquisto ideale, ma la tecnologia interna non dovrebbe essere sottovalutata.

Alcuni dei principali progressi che abbiamo osservato nelle macchine da ceffè negli ultimi anni includono:

  • Sistemi gravimetrici con bilance integrate per un dosaggio preciso dell’espresso in uscita
  • Connettività IoT con strumenti interni, app di terze parti e applicazioni mobili
  • Componenti ad alta efficienza energetica per velocizzare i tempi di riscaldamento e ridurre i costi operativi
  • Automazione di attività come risciacquo, pulizia o vaporizzazione per ridurre i costi di manodopera e produzione

Oltre alle macchine per espresso, anche i macinacaffè hanno fatto un grande passo avanti nello sviluppo. L’aggiornamento più significativo è la tecnologia grind-by-weight, ora disponibile nei modelli di fascia alta della maggior parte dei principali produttori di macinacaffè professionali. Il prossimo passo sarà consentire la comunicazione tra macinacaffè e macchine per espresso per migliorare la consistenza delle bevande.

4 – Miglioramenti delle macchine per espresso completamente automatiche

Durante le riprese e viaggi, è stato scoperto che le macchine per espresso completamente automatiche sono nettamente migliorate. Con la crescente domanda di specialty coffee e la carenza di baristi esperti nelle grandi città, l’uso di macchine completamente automatiche anche per le operazioni di specialty coffee sta diventando un’opzione sempre più praticabile.

Vedere Boram Umcampione del mondo del World Barista Champion nel 2023, installare una macchina completamente automatica nella sua affollata caffetteria a San Paolo e assaggiare il caffè con lui è stata un’esperienza indimenticabile.

Tra le caratteristiche che rendono queste macchine una scelta considerevole per operazioni ad alto volume di specialty coffee troviamo: un ciclo di feedback integrato tra macinatura ed estrazione, un sistema di telemetria per monitorare e regolare i parametri di estrazione, un flusso di lavoro ottimizzato per consentire ai baristi di servire il caffè in modo efficiente.

In generale, sono stati fatti molti progressi verso l’automazione per aumentare l’efficienza e la coerenza. Nuovi strumenti continueranno ad arrivare e ad evolversi, ma la verità è che l’ospitalità non può essere sostituita dalle macchine: essa dipende dai professionisti del caffè, esperti e appassionati, di cui il nostro settore avrà bisogno in futuro, forse ancora più di quanto non accada oggi”.

Host 2025: dai banchi frigo con più visibilità e controllo della temperatura alle confezioni, innovazione e sostenibilità

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Il gelato protagonista a Host (immagine concessa)

A Host 2025 le nuove abitudini di consumo spingono la ricerca di soluzioni innovative, che spaziano dalle illuminazioni a LED e i sistemi avanzati di controllo della temperatura fino ai materiali ecosostenibili per il packaging. Leggiamo di seguito l’approfondimento pubblicato sul sito di Host.

I nuovi banchi frigo che saranno in mostra a Host

MILANO – Design moderni e funzionali, con un focus su visibilità e controllo della temperatura. Sono gli atout dei nuovi banchi frigo per pasticceria e gelateria. Ma anche illuminazione LED, per consumare meno ed essere più sostenibili, e pannelli in vetro studiati per mettere in risalto i prodotti, mentre il controllo preciso dell’umidità e della temperatura garantisce la freschezza.

Anche il packaging si concentra su sostenibilità e innovazione funzionale. Soluzioni ecologiche, come materiali riciclabili o biodegradabili, per rispondere alla crescente domanda di prodotti eco-friendly, e confezioni progettate per essere riutilizzabili. Ecco cosa ne pensano alcuni dei protagonisti del settore che animeranno Host 2025, a fieramilano – Rho dal 17 al 21 ottobre 2025.

“Abbiamo intrapreso già da tempo il cammino per la sostenibilità utilizzando in maniera massiccia gas a bassissimo impatto ambientale, come R290 e R455a, oltre all’utilizzo del refrigerante CO2 per il collegamento a centrali frigo. Tutti i nostri prodotti refrigerati sono conformi alle normative Eco-Design e Eco-Labelling. Stiamo lavorando sull’internazionalizzazione, in particolare USA e Paesi del Golfo, e Host è fondamentale per noi per portare queste proposte anche all’estero”, afferma Ilaria Paradisi, marketing & communication Dept. di Ciam.

Un percorso che sta affrontando anche il comparto del packaging. Commenta Luca Sala, Direttore Marketing di Novacart: “Oggi sfumano i confini tra specialità regionali, pensiamo al panettone, e aumenta la propensione agli acquisti online, aprendo nuovi scenari per l’innovazione. Per la fase produttiva utilizziamo materiali ad alte performance che migliorano la cottura e abbreviano i tempi, con un risparmio energetico, mentre per la vendita utilizziamo materie prime certificate per il riciclo, ponendo in primo piano la sostenibilità e sensibilizzando i clienti sull’importanza di questo impegno”.

Riassume Alessandro Perli, sales manager di Scotton: “Le tendenze che influenzano l’innovazione sono sostenibilità, personalizzazione, design funzionale e praticità. La crescente domanda di soluzioni ecologiche spinge verso packaging riciclabili o riutilizzabili: i consumatori vogliono conoscere l’origine, il processo di produzione dei prodotti e come smaltirli. Cercano imballaggi personalizzati che riflettano la loro identità, favorendo l’uso di tecnologie come la stampa digitale. Richiedono inoltre facilità nell’utilizzo, montaggio e trasporto, stimolando innovazioni funzionali e pratiche”.

Per non perdersi nessuna di queste innovazioni, e molte altre, sarà d’obbligo visitare a ottobre, dal 17 al 21, l’area Gelato e Pastry di Host 2025.

Pergamino Caffè cambia sede e presenta i nuovi coffee corner a Roma in Piazza Risorgimento

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luigi parise pergamino caffè
Luigi Parise di fianco ai caffè serviti da Pergamino (foto concessa)

ROMA – Pergamino Caffè, l’innovativo locale primo punto di caffè specialty aperto dieci anni fa nella Città Eterna in piazza Risorgimento da Luigi Parise e sua moglie Laura (ne abbiamo parlato qui), verrà spostato  in due nuovi coffee corner vicino a San Pietro. Uno dei locali sarà proprio dentro il Morrison’s Pub, bistrot che lo stesso Parise ha fondato, l’altro sarà ubicato da Be.Re, entrambi in Piazza del Risorgimento.

Il trasloco di Pergamino Caffè

Luigi Parise, Massimo Bonini, grazie anche all’intervento di Davide Cobelli, scriveranno, grazie ai punti vendita, una nuova pagina nella storia dello specialty di Roma.

Il Morrison’s Pub avrà quindi un occhio di riguardo per il caffè di qualità, mentre Be.Re servirà i coffee lover alla ricerca di uno specialty.

Le bevande servite offriranno tutti i principali metodi di estrazione, tra cui: aeropress, syphon, cold brew e v60.

Tra le torrefazioni incluse ci sono: Lady Cafè, Campana, Le Piantagioni del Caffè e Gardelli con la coffee roastery australiana A+ di Melbourne.

Il Gran premio della caffetteria italiana fa tappa a Milano: l’ultima selezione si terrà da Hemro Anfim Italia, 18/06

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Il logo del Gran premio della caffetteria italiana (immagine concessa)

BUCCINASCO (Milano) – L’ultima tappa delle selezioni del Gran premio della caffetteria Italiana 2025 approda a Milano, nella sede di Hemro Group a Buccinasco (Milano), il 18 giugno. Una giornata che si preannuncia intensa e appassionante, tra performance tecniche, formazione e innovazione, in vista della grande finale nazionale.

Organizzato da Aicaf – Accademia italiana maestri del caffè, l’evento rappresenta un momento chiave per i migliori baristi e sommelier del caffè provenienti da tutta Italia, pronti a contendersi l’accesso all’ambito podio del settore.

Un’intera giornata dedicata all’eccellenza

La giornata prenderà il via alle ore 8.30 con l’arrivo dello staff organizzativo AICAF, seguito alle 9.00 dalla calibrazione dei giudici e dal briefing con i partecipanti. Le gare inizieranno alle ore 10.00 e vedranno alternarsi sul palco sette concorrenti, ciascuno valutato per competenza tecnica, creatività e professionalità.

Non solo gara: spazio anche alla formazione

Durante l’evento, si terranno anche tre workshop tematici aperti al pubblico e ai professionisti del settore:

  • “Il grinder nelle competizioni” a cura di Andrea Villa
  • “Il caffè in Italia fa schifo” presentazione del libro di Valentina Palange
  • “I grinder professionali” a cura del team Hemro, patron di casa dell’evento

Un’occasione imperdibile per aggiornarsi, confrontarsi e vivere da vicino il mondo della caffetteria professionale.

Gran finale e premiazioni

Alle ore 16.15 si terranno le premiazioni ufficiali, che decreteranno i finalisti del Gran Premio della Caffetteria Italiana 2025 che accederanno ad Host 2025, pronti a rappresentare il meglio dell’arte del caffè nel nostro Paese.

Info e contatti

  • Hemro International AG  – Via Veneto 11, Buccinasco (MI)
  • Mercoledì 18 giugno 2025
  • Dalle ore 8.30 alle 17.00
  • info@aicaf.comwww.aicaf.com

Autogrill e Fondazione Umberto Veronesi ETS per la ricerca scientifica

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“La macedonia per la ricerca”, il progetto di Fondazione Umberto Veronesi ETS, realizzato in partnership esclusiva con Autogrill (immagine concessa)

MILANO – Al via la quarta edizione de “La macedonia per la ricerca”, il progetto di Fondazione Umberto Veronesi ETS, realizzato in partnership esclusiva con Autogrill, per sostenere il lavoro di medici e ricercatori che dedicano la propria vita alla ricerca scientifica.

Dal 27 giugno al 27 luglio 2025, in tutti i punti vendita Autogrill sul territorio, sarà possibile acquistare “La macedonia per la ricerca”, una confezione di macedonia di frutta pensata per finanziare la ricerca scientifica nel campo della nutrigenomica, ossia la scienza che studia le relazioni tra patrimonio genetico e cibo; come le molecole che introduciamo con la dieta influenzano i nostri geni e quindi la nostra salute, sia positivamente che negativamente.

La nutrigenomica va di pari passo quindi con la prevenzione, soprattutto delle malattie croniche cardiovascolari, cerebrovascolari e soprattutto dei tumori, responsabili dei tre quarti dei decessi nei paesi sviluppati.

“Da oltre vent’anni Fondazione Veronesi è impegnata nel finanziamento della ricerca scientifica e nella divulgazione dei corretti stili di vita che comprendono anche l’alimentazione, quale arma di prevenzione contro numerose patologie. Iniziative come La macedonia per la ricerca nascono con un duplice obiettivo: sensibilizzare i consumatori a compiere scelte consapevoli per la propria salute e sostenere concretamente la ricerca scientifica, a vantaggio dei pazienti di oggi e di domani” – afferma Monica Ramaioli, Direttore di Fondazione Umberto Veronesi ETS.

Autogrill, partner tecnico ed esclusivo del progetto, è al fianco di Fondazione Veronesi, con l’obiettivo di sensibilizzare chi viaggia sull’importanza di un’alimentazione equilibrata per uno stile di vita sano.

“Da ormai quattro anni collaboriamo con un partner autorevole come Fondazione Umberto Veronesi, scegliendo di sostenere la ricerca scientifica in campo nutrizionale”, – commenta Luca D’Alba, general manager Italy F&B di Avolta. “Anche quest’anno ci impegniamo a portare La macedonia per la ricerca sul territorio attraverso i nostri punti vendita e a sensibilizzare i nostri clienti verso stili di vita e consumo sostenibili e responsabili, a sostegno del progresso scientifico e delle esigenze del consumatore moderno, sempre più orientato verso un’alimentazione salutare e bilanciata”.

Un sostegno concreto che ha permesso grazie alle tre precedenti edizioni de La macedonia per la ricerca di finanziare per due anni il progetto di ricerca della Dottoressa Rosarita Nasso, impegnata quotidianamente a valutare gli effetti benefici dei polifenoli sui processi coinvolti nella progressione del tumore gastrico e per l’anno in corso gli studi della Dottoressa Alice Cattivelli, che presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, mira a comprendere meglio il ruolo della dieta e dei suoi componenti con l’obiettivo di migliorare la salute della popolazione e la prevenzione del cancro al colon-retto.

I fattori legati alla dieta hanno infatti un forte impatto sullo sviluppo e sulla progressione del cancro del colon-retto.

Alcune abitudini alimentari possono avere un impatto negativo sulla salute, aumentando il rischio di cancro al colon, mentre altre, come una dieta ricca di alimenti vegetali, possono aiutare a prevenirne l’insorgenza e l’evoluzione.

Le diete prevalentemente vegetali sono caratterizzate da un elevato apporto di composti fenolici, molecole spesso utilizzate dai batteri intestinali e convertite in altri composti (metaboliti microbici intestinali) con potenziale effetto antitumorale.

Lo scopo del progetto è comprendere il meccanismo con cui i questi metaboliti esercitano il loro effetto antiproliferativo sulle cellule di cancro del colon-retto, attraverso l’utilizzo di diverse tecniche dette “omiche” (proteomica, genomica, metabolomica).

Colture cellulari di carcinoma del colon retto verranno incubate con i metaboliti microbici intestinali più promettenti in termini di effetto antiproliferativo e verranno studiati le vie di segnalazione e i meccanismi di azione di queste molecole sulle cellule cancerose. Inoltre, potranno essere individuate anche nuove vie metaboliche con l’obiettivo di individuare nuovi bersagli farmacologici.

Consumare frutta è un’abitudine importante per un’alimentazione sana, varia ed equilibrata. Le Linee Guida suggeriscono infatti di consumare dalle 2 alle 3 porzioni di frutta al giorno e la macedonia è un’ottima soluzione che unisce praticità e gusto, soprattutto se si è in viaggio.

La frutta è la fonte migliore di zuccheri semplici e apporta minerali, vitamine, molte molecole bioattive utili come i polifenoli e fibra, che aumenta il senso di sazietà e favorisce un microbiota in salute. Può essere consumata a colazione o come spuntino, ma anche dopo i pasti principali, così da favorire l’assorbimento dei nutrienti e soddisfare la voglia di dessert con un apporto calorico moderato.

Fabrizio Galla, pasticciere dell’anno 2024, lancia la linea gelato

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Una delle creazioni di Fabrizio Galla (immagine concessa)

SAN SEBASTIANO DA PO (Torino) – Niente è lasciato al caso nel mondo di Fabrizio Galla, pasticciere visionario e insignito da Apei del titolo di Pasticcere dell’anno 2024, che anche quest’estate mette il turbo alla sua linea gelato, trasformando ogni assaggio in un’esperienza di stile, gusto e carattere. Lontano anni luce dal gelato convenzionale, Galla propone una collezione pensata come un album: ogni pezzo ha il suo suono, la sua personalità, il suo colpo di scena.

L’affogato al caffè

È un classico? “Sì, ma reinterpretato come un assolo di chitarra jazz in mezzo a un concerto rock”, spiega il Maestro Galla che studia e realizza i suoi dessert insieme alla moglie Federica Russo alla guida del laboratorio di pasticceria. L’affogato al caffè è un gelato alla crema dalla texture avvolgente, affogato in un caffè caldo e intenso, servito come un vero dessert da ristorante, ma con l’anima libera e diretta della pasticceria da banco per un mix di eleganza e vibrazione pura in ogni cucchiaio.

Bonbon gelato: piccoli, freddi, bellissimi

Pensati per stupire, i Bonbon gelato sono la risposta di Galla a chi cerca il “gelato couture”. Piccoli scrigni di freschezza con il cuore morbido e il rivestimento croccante di glassa al cioccolato, studiata per esaltare ogni gusto. Cinque identità, cinque caratteri:

  • Cioccolato fondente: profondo, sensuale, deciso.
  • Nocciola: un inno al Piemonte, cremoso e avvolgente.
  • Fragola: fruttato, acido quanto basta, irresistibile.
  • Crema: rassicurante ma mai banale, la base di tutto.
  • Pistacchio: corposo, elegante, persistente.

Confezionati in eleganti scatole da 20 pezzi, i bonbon sono il regalo perfetto – o un vizio da collezionare e assaporare con calma.

Fragola al piatto: il gelato che si mangia anche con il cervello

Chiamarlo semplicemente “gelato alla fragola” sarebbe riduttivo. Qui si parla di una vera composizione da piatto a base di gelato alla crema, fragole fresche ricomposte e marinate con fruttosio, succo di limone e lime, il tutto completato da una cialda croccante che aggiunge ritmo, contrasto e texture. “È un dessert che vibra: fresco, acido, bilanciato, con un twist che ti rimane in testa come un ritornello perfetto”, raccontano Fabrizio e Federica.

Le novità sono disponibili da giugno 2025 presso la pasticceria di San Sebastiano da Po (TO) in via Chivasso 79. Per info sulla collezione completa di pasticceria e acquisti è disponibile il sito fabriziogalla.it.

Riguardo Fabrizio Galla

Classe 1973 originario di Chivasso, Fabrizio Galla ha mosso i primi passi nel mondo della pasticceria presso la scuola d’Arte Bianca di Torino. Figlio di ristoratori, ha messo a frutto le sue esperienze proprio presso l’attività di famiglia a San Sebastiano Po, dove dalle sue mani sono nati i “San Sebastianesi”, prodotti a base di nocciole e cioccolato.

Nel 2007 partecipa alla Coupe du Monde de la Pâtisserie di Lione, dove vince la medaglia di bronzo e il premio speciale come miglior torta: l’iconica “Jessica”, vero cavallo di battaglia insieme alla rivisitazione del bonet piemontese in versione piccola pasticceria e a tutto il mondo del cioccolato.

Secondo posto e miglior pralina alla World Chocolate Masters di Parigi nel 2006, primo posto al Gran Prix della Pasticceria a Barcellona nel 2003, è entrato nel 2019 a far parte di Relais Desserts, la prestigiosa associazione francese che riunisce l’élite dell’alta pasticceria di 19 Paesi e nel 2022 in APEI, l’Associazione Pasticceri dell’Eccellenza Italiana.

Dal 2016 guida l’omonima pasticceria di San Sebastiano da Po, ormai stabilmente insignita del prestigioso riconoscimento delle “Tre Torte” nella guida “Pasticceri & Pasticcerie” di Gambero Rosso. Nel 2024 è stato insignito del titolo di “Pasticciere dell’anno” APEI.

Luca Creti, Rancilio Group: “Le nostre macchine un investimento strategico: crea valore nel tempo”

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Luca Creti, direttore vendite Italia di Rancilio Group (immagine concessa)

Luca Creti, direttore vendite Italia di Rancilio Group S.p.A., ha raccontato la grande evoluzione della storica azienda dell’Alto Milanese, produttrice di macchine per caffè di alta qualità, e ha presentato le nuove soluzioni pensate appositamente per i professionisti del settore.

Nel 2023 Rancilio Group è entrata a far parte della nuova Coffee Division di Ali Group. Quali vantaggi strategici offre ai vostri clienti questa nuova sinergia tra le aziende del gruppo?

“La Ali Group Coffee Division, nata in seguito all’acquisizione di Welbilt, si fonda sull’eccellenza di quattro brand iconici: Rancilio, Egro, Rancilio Specialty e Promac. A questi si affiancano marchi noti al di fuori dell’Italia – Crem, Coffee Queen, Spengler ed Expobar.

L’unione di questi brand rappresenta l’unione di competenze, innovazione e tradizione trasversali in diversi settori: macchine per caffè tradizionali professionali e per la casa, superautomatiche, soluzioni per il caffè filtro e il caffè porzionato (cialde e capsule), macinadosatori”.

Come e perché i vostri prodotti e servizi possono supportare le attività che si sforzano di crescere in questi tempi difficili e competitivi?

“Abbiamo brevetti e tecnologie uniche sul mercato: sistemi di macinatura intelligente, sistemi automatizzati per la gestione di latte e vapore, telemetria, e non ultimo, un service capillare in tutto il mondo.

Scegliere i nostri prodotti è una garanzia per i nostri clienti. Le nostre attrezzature si distinguono per la qualità dei materiali, il design, le soluzioni ergonomiche, le possibilità di personalizzazione e le tecnologie avanzate per il controllo dell’estrazione, disponibili con i prodotti premium come Rancilio Specialty RS1, certificata da SCA e IEI. La vasta gamma di prodotti, per ogni esigenza e ogni fascia di prezzo, e il lavoro di sviluppo di nuove soluzioni realizzate in partnership con i nostri clienti, ci rende l’interlocutore ideale per chiunque operi nel settore caffè”.

Vista la crescente esigenza di molti grandi locali e catene del settore horeca di coniugare alta qualità del prodotto e turnover elevato, quali soluzioni comprende la vostra offerta?

“La macchina per caffè Rancilio Classe 20 connessa al macinadosatore Bond, è una soluzione progettata per le grandi catene e i locali con consumi elevati. La connessione in tempo reale tra macchina per caffè e il macinadosatore regola in automatico il grado di macinatura del caffè sulla base del tempo di preparazione della bevanda.

Questo sistema, che si ricalibra in automatico ed è facile da usare anche per gli operatori alle prime armi, consente di ottimizzare i tempi di lavoro, ridurre gli sprechi di caffè mantenendo una qualità costante”.

Rancilio Classe 20 connessa al macinadosatore Bond (immagine concessa)

Come vi proponete di aiutare i vostri clienti a gestire meglio i consumi e ridurre i costi operativi?

“Con l’aumento dei costi di gestione, sia per i piccoli che per i grandi locali, l’attenzione verso l’ottimizzazione energetica sta aumentando. Un esempio del lavoro che portiamo avanti con passione per risolvere i problemi concreti dei nostri clienti sono le molteplici tecnologie per il controllo dei consumi, che abbiamo sviluppato sia per le macchine tradizionali sia per le superautomatiche Egro”.

In un settore altamente competitivo, dove la varietà del menu caffè e dell’offerta di alternative vegetali sono fattori determinanti, quali principali novità sono disponibili per i vostri clienti?

“Rimanendo sulle superautomatiche Egro, possiamo citare la nuova Egro MoDe con il bypass acqua fresca, che permette ai nostri clienti di ampliare il loro menu con nuove bevande come il caffè americano da servire con ghiaccio. Il sistema di Egro Next permette la gestione, con una sola macchina e un solo frigorifero, del latte senza lattosio insieme al latte vaccino, evitando contaminazioni.

Egro MoDe  (immagine concessa)

Anche la nuova lancia vapore automatica iSteam Pro, in dotazione con Egro MoDe, Rancilio Classe 20 e Rancilio Specialty Invicta, è progettata per lavorare al meglio anche con il latte di origine vegetale e permette all’operatore di salvare fino a 20 ricette diverse per scaldare e montare il latte in automatico”.

Infine, quali sono i vantaggi a lungo termine dei vostri prodotti per i clienti?

“Poniamo una grandissima enfasi sulla qualità dei nostri prodotti, utilizzando esclusivamente componenti durevoli e di elevato standard. Questo si traduce concretamente in una riduzione dei costi di manutenzione e degli interventi nel tempo, garantendo un migliore ROI complessivo ai nostri clienti.

Non si tratta solo di un acquisto iniziale, ma di un investimento strategico che genera valore nel tempo”.

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