martedì 19 Agosto 2025
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Commecio estero: «Nel 2005 il peggior saldo negativo per l’Italia dal 1993»

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Luca Cordero di Montezemolo
Luca Cordero di Montezemolo

MILANO – Dopo aver perso, a vantaggio della Germania che ormai ci batte e di quattro volte, il primato di maggior esportatore di caffè torrefatto tra i non produttori, l’Italia ha archiviato il 2005 con il peggior risultato dal 1993 della bilancia commerciale dell’Italia verso i paesi extra Ue con un saldo negativo per 8.336 milioni di euro a fronte di un surplus di 629 milioni nel 2004.

Intanto a Milano si conclude il simposio voluto dall’Ice, Istituto italiano per il commercio estero dove il presidente di Confindustria, Fiat, Ferrari e Fiera di Bologna Luca Montezemolo ha chiesto riforme per dare slancio alle nostre esportazioni.

Montezemolo ha detto: «Una delle cinque priorità che Confindustria ha messo al centro del suo programma è l’export, è la presenza all’estero delle imprese italiane. Tra tutti i ministeri che sono stato aboliti, uno che andrebbe ripristinato è il ministero del commercio con l’estero. Il commercio con l’estero è una priorità per il paese».

Queste le parole precise di Montezemolo alla convention dell’Ice alla Fiera di Milano.

Il presidente ha ricordato che la quota di mercato dell’Italia nel mondo in dieci anni è diminuita e questo è un dato di fatto che non deve essere sottovalutato.

Montezemolo si è anche soffermato sul ruolo dell’Ice che ha detto «deve diventare l’agenzia unica per la promozione dell’Italia nel mondo. Abbiamo bisogno che l’Ice si possa riformare in senso privatistico, deve diventare l’agenzia unica per la promozione dell’Italia nel mondo, deve crescere e diventare una grande agenzia di promozione all’estero con maggiore organizzazione e strumenti privatistici».

Montezemolo ha anche accennato al ruolo delle ambasciate che, ha detto «deve essere più integrato con quello dell’Ice».

Cma, vince sempre Roberto Trevisan l’italiano di Praga ma regala la vittoria a Isabella Bressan Urizzi

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Flavio Urizzi export manager della Cma macchine peril caffè
Flavio Urizzi export manager della Cma macchine peril caffè

SUSEGANA (Trevisto) – Successo nella sede della Cma per la penultima delle semi-finali del campionato nazionale baristi, prova di categoria legata al World Barista Championship.
Alla manifestazione, organizzata da Cma macchine per caffè espresso in collaborazione con Mazzer, hanno partecipato professionisti provenienti sia dal Veneto sia da altre regioni. Ad accompagnare i concorrenti in gara le macchine elettroniche Gloria di Cma e i macinini Superjolly della Mazzer.

La Giuria era presieduta da Patrizio Brusoni (responsabile Scae Italia) e costituita da Daniela Dapas (Planet Coffee), Silvia Vecchiato (dottoranda in Scienza, Tecnologia ed Economia dell’Industria del Caffè presso l’Università di Trieste) ed Andrej Godina (esperto di caffè per la Cciaa di Trieste).

Di nuovo ha vinto uno straniero, ma era Roberto Trevisan, da anni residente a Praga, che ha gareggiato utilizzando una particolare miscela di espresso decaffeinato preparata per l’occasione dalla Demus, azienda triestina che decaffeinizza caffè dal 1962.

Il barista bolognese, ormai ceco d’adozione per via del suo lavoro a Praga, ha però cavallerescamente rinunciato al lasciapassare per Rimini, in quanto già vincitore della semi-finale svoltasi a Trieste.

Così ad aggiudicarsi l’accesso alla finale è stata Isabella Bressan di Treviso che in classifica aveva preceduto Nicola Goriup di Grado; quarto il barese Michele Pastoressa finito prima di Roberta Bressan, sorella di Isabella, quinta.

Soltanto positive le impressioni dei partecipanti, a testimonianza di quanto possa essere importante per i baristi italiani organizzare gare di questo genere: “E’ stato stupendo – ha detto Gariup – un’emozione impagabile. Normalmente insegno la cultura del caffè, ma in queste giornate mi sono sentito come al primo giorno di scuola”.

Dello stesso avviso anche il pugliese Michele Pastoressa: “Ringrazio Cma per avermi consentito di accrescere il bagaglio tecnico durante questi due giorni. Queste iniziative possano mettere in risalto l’aspetto socio-culturale e comunicativo del barista verso la clientela ”.

La manifestazione, è sicuramente uno strumento per affinare le capacità dei baristi italiani, spesso non molto preparati e fantasiosi come i colleghi esteri.

“ E’ importante che vengano organizzate queste manifestazioni nel nostro Paese – afferma Flavio Urizzi, export manager di Cma – per elevare le competenze dei nostri baristi e dimostrare al WBC che Espresso e Cappuccino parlano ancora italiano, contrariamente a quanto si possa pensare”.

Autogrill: per il bilancio del 2005 previsti ricavi in salita del 10,9%

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autogrill cometa dufry
Il logo Autogrill

MILANO – Il Consiglio di amministrazione di Autogrill S.p.A., il colosso italiano della ristorazione con ramificazioni in tutto il mondo, ha anticipato i dati relativi ai conti dell’anno appena concluso. Iù consolidati sono schizzati a 3.529,1 milioni, +10,9% rispetto all’esercizio 2004; i ricavi in Nord America a 2.163 milioni di dollari, + 7,9% rispetto all’esercizio 2004.

Mentre i ricavi di Aldeasa (consolidata al 50% dal 1° maggio 2005) hanno raggiunto i 236,6 milioni (+6,1% rispetto al corrispondente periodo 2004).

I risultati conseguiti mostrano la progressiva maggiore incidenza del canale aeroportuale a confronto di quello autostradale, rispettivamente pari al 47% e al 45% del fatturato consolidato.

Questi dati preliminari e potrebbero subire modifiche in occasione della presentazione dei risultati consolidati il prossimo 15 marzo.

Venditalia: l’edizione 2006 a Fieramilanocity dal 29 aprile al primo marzo

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venditalia vending CAM minorenni poste centrali
Novità nel mondo della distribuzione

MILANO – Venditalia, la più grande manifestazione internazionale dedicata al mondo della distribuzione automatica, quindi anche al caffè, al cappuccino e alle bevande calde al sapore di caffè o al caffè vero con le molte proposte a cialde, sia in carta tipo Ese, sia in plastica sulla base di numerosi brevetti, rinnova il suo appuntamento, da quest’anno con il trasferimento da Genova a Milano.

La manifestazione si svolgerà dal 29 Marzo al 1 Aprile 2006 per offrire, un’ampia panoramica su uno dei settori più sviluppati del mercato italiano. Oltre 200 espositori e 20 000 metri quadrati di superficie espositiva per far conoscere l’evoluzione del mercato e confrontarsi con gli operatori degli altri paesi.

Venditalia: l’edizione 2006 occuperà il padiglione 16 I e 16 II di Fieramilanocity

Quelli nuovissimi in fregio a viale Scarampo, quindi in città, non a Rho-Pero. Tra le novità preaccredito on line per i visitatori, hospitality, web point, info point, iscrizione sul portale di Expopage, interpretariato, allestimenti personalizzati: questi e tanti altri i servizi offerti in vista della manifestazione.

La struttura della nuova area permetterà a tutti gli espositori di presentare nella cornice più adeguata la propria gamma di prodotti agli oltre 12.000 visitatori attesi per questa edizione.

Le novità tecniche e di prodotto, che testimoniano da sempre il dinamismo e la continua spinta all’innovazione nel settore, troveranno la giusta platea di professionisti e tecnici che ne testeranno gli impieghi, apprezzando le prestazioni e valutandone le applicazioni.

Venditalia sempre più internazionale nel cuore dell’Europa

Venditalia si presenta come una Fiera internazionali tra le più importanti del mondo. Ogni anno aumentano le aziende espositrici provenienti dall’estero così come il numero di visitatori che arriva da tutto il mondo per toccare con mano le ultime novità tecnologiche e i nuovi prodotti del comparto. Una vetrina d’eccezione per tutte le aziende della distribuzione automatica e per tutti i professionisti del settore. Anche quest’anno le novità giungeranno a Milano da molti Paesi del mondo tra i quali: Germania, Spagna, Inghilterra, Austria, Belgio, Svizzera, Francia, Olanda, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Giappone e molti altri ancora.

Questa adesione va anche ricondotta al recente trasferimento della fiera da Genova a Milano

Scelta strategica che ha avvicinato Venditalia al cuore dell’Europa e la pone ora in una posizione rilevante e facilmente raggiungibile da ogni parte del mondo. Milano resta il palcoscenico più adatto a promuovere un settore che continua a vivere un momento di forte crescita che vede l’Italia ai vertici internazionali anche grazie alla notevole diversificazione dei prodotti e a macchine tecnicamente più avanzate caratterizzate da soluzioni innovative e dallo stile sempre più accattivante e moderno.

Debuttano il sito ufficiale e la newsletter per gli operatori

Le novità per l’edizione 2006 si muovono anche lungo percorsi digitali. La recente creazione di una newsletter dedicata alla fiera e più in generale al mondo della distribuzione automatica offre un’ampia panoramica sulle novità di settore e gli sviluppi del mercato con news, interviste, approfondimenti e immagini per adetti ai lavori e non. A quanti sono interessati a partecipare alla manifestazione la newsletter fornisce anche una guida con tutti i contatti e le informazioni utili riguardanti la fiera e i suoi servizi.
E per il tempo libero non mancano interessanti proposte di svago e divertimento. Per iscriversi basta collegarsi al sito di Venditalia  e compilare il modulo che si trova già pronto.

Il nuovo spazio interattivo, completamente rinnovato non solo nella veste grafica ma anche nelle funzioni e nei contenuti rappresenta un’altra finestra di dialogo con gli operatori di settore e un valido strumento per promuovere al meglio la più importante mostra internazionale della distribuzione automatica. Tra l’altro dal sito si potrà accedere virtualmente alla fiera, visitando l’area espositiva e consultando le categorie merceologiche insieme all’elenco degli espositori.

La distribuzione automatica in Italia secondo i dati Confida

Un miliardo e mezzo di euro il fatturato, 780.000 distributori automatici in funzione, oltre 30mila addetti, circa 17 milioni le persone che li utilizzano con regolarità, 60% la quota di fatturato dell’esportazione italiana di distributori nel mondo. Questa è la fotografia scattata da Confida, l’associazione italiana distributori automatici, che pone l’Italia ai vertici della classifica dei Paesi europei nel settore del vending.

Interessante è anche quanto emerge da un elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2005: in un anno si è registrato in Italia un aumento del 4,3 % delle aziende di distribuzione automatica. Milano con 169 imprese rappresenta la capitale di un settore che conta 2.123 aziende. Seguono Roma, con 139 imprese (6,5% del totale), e Torino con 90 (4,2%). La regione che registra la maggiore concentrazione è la Lombardia che raggruppa il 16% del totale nazionale.

Al secondo posto il Lazio con 204 aziende (9,6%) e terzo il Veneto con 198 (9,3%). Da un recente studio condotto da AcNielsen risulta che il 29% degli italiani acquista regolarmente da distributori automatici, il 19% in ufficio, il 15% in ospedale, il 7% nelle stazioni di servizio. Per quanto riguarda la tipologia dei consumi al primo posto si colloca il caffè e i suoi derivati che detengono una quota del 66% degli acquisti effettuati presso i distributori. Seguono le acque minerali (12%), le bevande fredde (8%) e gli snack (14%).

In Liguria: una crescita del 27,9% di bar e locali rispetto al 2005

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Piazza de Ferrari a Genova

GENOVA – La Regione ha annunciato che verso la metà del mese prossimo sarà reso noto il nuovo testo unico per il commercio che conterrà importanti novità anche per il settore bar e ristorazioni. In coincidenza con l’annuncio si è saputo che, mentre
la piccola distribuzione fa registrare le maggiori difficoltà in tempi difficili di crisi e
parallelamente le maggiori capacità della grande distribuzione di muoversi in controtendenza rispetto ad un ciclo depresso di consumi, bar caffetterie e ristoranti vanno bene, in crescita, dopo una fase di recessione.

Testo unico: i dati

Secondo gli ultimi dati disponibili (giugno, quindi esclusa tutta la stagione estiva) in Liguria erano in attività 4.470 i ristoranti e 6.223 i bar, con una crescita del 27,9%, superiore all’aumento che si è registrato in tutta Italia (+ 21,2%).

Lindt & Sprungli vende più del 2005: il giro d’affari cresce a 1,45 mld di euro

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lindt & sprungli italia russia
Lo stabilimento Lindt

ZURIGO (Svizzera) – Il gruppo svizzero Lindt & Sprungli ha annunciato ieri una formidabile prestazione economica. In tempi di crisi è riuscito a vendere più cioccolata nel 2005: rispetto all’anno precedente e il giro d’affari è cresciuto del 12,6 %, raggiungendo 2,247 miliardi di franchi svizzeri (circa 1,45 mld di euro). Lo ha reso noto ieri il gruppo precisando che la tendenza positiva della società è di gran lunga superiore alla media del settore e sono stati raggiunti in un contesto di forte concorrenza.

Lindt & Sprungli ha in particolare beneficiato dei prodotti creati per le feste natalizie

Periodo in cui è stato anche intensificato lo sforzo del marketing, trascurato da altre aziende. I risultati dettagliati saranno resi noti il 14 marzo, ma già sin d’ora il gruppo fa sapere che l’utile operativo Ebit aumenterà in modo ancora più consistente del fatturato. Nel 2004, anno in cui le vendite avevano per la prima volta superato i 2 miliardi, l’Ebit era stato di 219,4 milioni di franchi svizzeri.

Identità Golose: la manifestazione presentata a Milano dal creatore Paolo Marchi

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paolo marchi identità golose
Paolo Marchi

MILANO – Presentata ieri la manifestazione organizzata da Identità golose, un’organizzazione che si occupa di gastronomia e sapori. Quest’anno sarà in primo piano l’etica, cioè evitare di di copiare la creazione del vicino per evitare che il mondo della enogastronomia entri in crisi. È lo spirito che ha portato il giornalista ed enogastronomo Paolo Marchi ad organizzare Identità Golose, che da ieri è anche il secondo Congresso italiano di cucina d’autore: «per cercare di dare un palcoscenico alla cucina italiana che innova.

Ma senza finzioni: i nuovi piatti non sono semplice presentazione esteriore ma frutto di ricerca autentica. Al Congresso sono presenti tutti relatori che sono padri di un’idea».

Identità Golose ospita l’alta cucina

Sono quaranta gli chef che, condividendo questo spirito, hanno detto sì a Identità golose e che dal 29 gennaio al 1 febbraio saranno a Palazzo Mezzanotte – nell’ex sala grida della Borsa di Milano, oggi sostituita dai computer che stanno in cantina – per spiegare come e perchè nel loro lavoro cercano nuove frontiere. Il tutto per confermare che la grande cucina può e deve essere ricerca, sperimentazione, creazione, tecnica. Come quella, per
esempio, di usare azoto liquido per fabbricare gelato.

«Sembra una battuta ma non è così – ha spiegato a Milano il professor Davide Cassi, docente di fisica della materia all’università di Parma -. Perchè l’azoto liquido altro non è che aria in forma liquida. Con una proprietà: se applicata sul gelato crea cristallini di ghiaccio così piccoli da non essere percepiti dal palato e che, per di più, fanno da addensante. Ricordo solo che un litro di azoto liquido costa cinquanta centesimi e basta per produrre quattro chili di gelato».

Come il gelato all’azoto liquido, così, a identità golose verranno illustrate per tre giorni nuove frontiere possibili.

«Il vero tema evidentemente – ha però precisato Paolo Marchi – non è tanto quello di usare l’azoto liquido in cucina, quanto di usarlo bene». Cioè, uno non è bravo perchè usa l’azoto, è bravo perchè lo sa usare, perchè c’è verità nel suo lavoro, c’è ricerca vera. E questo vale per ogni piatto.

La novità del Congresso di quest’anno è poi una sezione speciale dedicata ai dolci

Dossier dessert, un evento nell’evento che vedrà coinvolti i migliori pasticcieri e gelatieri di Spagna, Italia e Francia. Presenteranno le nuove frontiere in fatto di dolci: dal gelato alla grappa alla granita siciliana all’ostrica, dai cioccolati spezzati.

Identità Golose vedrà poi tra i relatori cuochi, gelatieri e pasticcieri provenienti anche da Francia, Grecia, Slovenia, Svezia, Spagna e Stati Uniti. Accanto ad essi, la cucina di una regione d’Italia. Lo scorso anno fu la Sicilia. Quest’anno è il Friuli Venezia Giulia. Quindi aspettiamoci sorprese al caffè, dato che Trieste è la capitale morale dell’espresso italiano.

Ecco le abitudini di consumo tedesche: il 95% dà importanza al prezzo

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Occhi puntati sul prezzo

DUSSELDORF (Germania) – I consumatori tedeschi continuano ad essere molto parsimoniosi. Per il 95% di loro il prezzo continua ad essere il criterio più importante nelle decisioni di acquisto. Nell’intento di riguadagnare quei consumatori che ormai comprano dai discount, molte catene di negozi dovrebbero però considerare che per il 94 % dei consumatori il valore del godimento portato dai generi alimentari ha lo stesso peso del prezzo (in Italia è invece più alto, la marca anche se private label ha sempre la sua importanza).

I tedeschi badano sempre più alla salute

Per il 92% di loro un assortimento assai vasto e ben presentato di prodotti freschi, sani e biologici, è una buona ragione per restare fedeli ad un negozio. Il 44% dei consumatori vuole essere informato sugli ingredienti dei generi alimentari che compra. Così come aumenta in tutti i canali distributivi la quantità dei prodotti private label assai economici, così la famosa fedeltà al marchio di fabbrica (41%) è in calo. Però solo il 21% dei consumatori tedeschi tiene d’occhio il Paese oppure la regione di origine di un prodotto.

Confrontati ai consumatori dell’Europa meridionale, questo interesse è poco sviluppato. Per il 17% dei tedeschi è la confezione la ragione che spinge a comprare il prodotto.

 

Macef: ecco la moka-bricco di Ancap al Salone internazionale della casa

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La tazza in porcellana Ancap

Rho-Pero (Milano) – Al Macef, il Salone Internazionale della casa, che dal 1964 è uno dei più vasti e proficui momenti di promozione e di commercio nel settore del complemento d’arredo e dei casalinghi. Quest’anno lo spazio espositivo occupato è di circa 170 mila metri quadrati con circa 6 mila espositori e oltre 130 mila visitatori attesi. L’internazionalità è la caratteristica storica della manifestazione (gli espositori esteri di Macef rappresentano il 20 %; molti di più i visitatori extra Italia) – ha l’obiettivo di mettere a confronto realtà diverse, in uno scambio reciproco di esperienza e nell’ottica della multiculturalità e di far conoscere il modo di produrre italiano nel mondo, con la sua creatività ed originalità. Numerosi gli espositori al caffè: sotto trovate l’elenco completo di chi ha deciso di mettersi in gioco anche qui. Da segnalare però che la regina della rassegna è stata la caffettiera moka con parte superiore in ceramica estraibile per il servizio presentata dalla d’Ancap di Sommacampagna. Alla quale abbiamo dedicato la notizia sotto.

Macef: qui Ancap presenta la super moka Cafè à porter

D’Ancàp ha presentato al Macef quella che è stata definita la regina della rassegna, anche al di fuori dello specifico settore caffettiere e caffè, sempre così avaro di novità. Si tratta di Café à Porter, la prima moka che merita il posto d’onore sulla tavola. Con questa novità le precedenti Espressine aggiungono alla loro varietà di forme e decori un nuovo modo di intendere il rito del caffè: il brevetto esclusivo di Ancàp dà vita ad una minimoka che, grazie ad un sistema pratico e semplice, passa direttamente dalla preparazione del caffè alla tavola. Con pochi gesti, la caffettiera in porcellana si separa dalla parte metallica della moka per trovare la sua collocazione ideale tra le tazzine coordinate; il caffè viene quindi versato direttamente dall’Espressina in tavola mantenendo fragranza e calore.

Il rito del caffè assume una inedita eleganza perché siamo in presenza di una vera, raffinata caffettiera in tavola. Non solo l’esclusività del servizio dunque, ma soprattutto un’idea brillante da regalare e regalarsi: Café à porter è un pensiero grazioso dedicato a persone e momenti speciali, capace di incontrare tutti i gusti con la sua ricchezza di modelli e collezioni. Nello stand d’Ancap sono in mostra le note Espressine Giotto, Carina e Darling portare in tavola la loro molteplicità di decori sempre nuovi: d’Ancàp si conferma, una volta di più, al primo posto per la sua capacità innovativa e originale di dare al caffè un tocco in più di gusto.

Per ammirare la novità l’indirizzo del sito Ancap è www.ancap.it

Ecco le tappe che hanno portato a questa importante svolta

1998: nascono le Espressine d’Ancàp, le piccole originali moke in porcellana; 2002: proposte in edizioni limitate e in quasi 100 diverse versioni per forma e decoro, le Espressine d’Ancàp si affermano nelle più importanti vetrine italiane e straniere: da Milano, a Tokyo, a New York; 2003: Pinocchio, Alì Babà, Golf e Aladino sono proposte, ciascuna, con differenti set di tazzine abbinate per forma e per decoro. Nasce l’esclusiva collection Le Tazzine delle Espressine; 2005: è il momento del Café-a-porter.

Al Sigep le nuove tendenze e la tradizione del gelato in mostra insieme

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fiera del gelato coldiretti
Il gelato va alla grande questo settembre

RIMINI – L’idea è venuta ad un’azienda del posto, che al Sigep giocava in casa: la Mec 3 di San Clemente, una frazione di Rimini. Si tratta del gelato a base di caffeina, che è inodore e insapore, ma da al prodotto un potere energizzante. Che lo rendono interessante per chi vuole rincuorarsi o recuperare dopo una corsa.

Tuttavia, a parte alcune novità interessanti come questa, alla fiera del gelato è stata la tradizione a tenere banco, soprattutto con l’annuncio che il prodotto artigianale, la cui stagione è ormai alle porte, vedrà aumenti in vista del 2%-3%.

A presentare le tendenze del gelato 2006 è il Sigep. Esaminando le tendenze si scopre che, chiusa l’era della fantasia a tutti i costi, tornano i gusti classici, non più di una quarantina, ma prodotti tutti rigorosamente con latte fresco di giornata. Saranno contenti anche gli amanti delle novità coniugati però alla territorialità dei prodotti tipici; si va dai diversi cru di cacao, ai pistacchi di Bronte, al limone di Amalfi, alla nocciola tonda delle langhe. a le preferenze del cono 2006 non cambiano: il 73% va alle creme e il 27% alla frutta, l’importante è che il gelato sia di qualità; in particolare, al primo posto svetta il cioccolato, seguito da nocciola, limone, fragola e via via le diverse creme, spesso interpretazione personale di alcuni artisti del gelato. Sì perché la gelateria artigianale è scienza esatta dove niente può essere lasciato al caso, ogni ingrediente è calcolato al grammo.

La fiera del gelato e non solo

Così l’unica strada per arrivare ad un’efficace promozione del gelato artigianale resta la qualità che costerà al consumatore il 2-3% in più e non soltanto per l’aumento delle materie prime, ma anche per la bolletta più pesante della luce, visto il largo utilizzo dei macchinari elettrici. Del resto i consumatori sono sempre più esigenti, vogliono sapere quali sono gli ingredienti utilizzati, gli aspetti nutrizionali, l’apporto calorico, i processi di lavorazione e conservazione.

Non si accontentano più del gelato, basta loro un rapido colpo d’occhio per riconoscere quello giusto. Altro ingrediente indispensabile, deve essere la bravura dei maestri gelatieri sempre più spesso tramandata da padre a figlio trattandosi per lo più aziende a conduzione familiare; questo perché mancano scuole di formazione.

Pur essendo un acquisto fatto d’impulso, il più edonistico dei peccati di gola è una vera passione

Per cui si è disposti a fare anche qualche chilometro, per gustare un cono di qualità, a cui non si rinuncia neanche in inverno; il 40% degli italiani lo consuma tutto l’anno, per un totale complessivo di 332 mila tonnellate, quasi 12 chili a testa.

Gelato, specificano dal Sigep, soprattutto artigianale che rappresenta il 56% dei consumi prodotto da 32.219 gelaterie artigiane, comprese quelle all’interno di bar e pubblici esercizi, con un volume di affari annuo di oltre 2 miliardi di euro; 11.373 sono quelle specializzate, dedite alla sola produzione e vendita di coni e coppette, dove lavorano oltre 5.000 addetti. L’industria italiana è leader assoluto nel mondo per la produzione di macchine per il gelato artigianale. Sono undici le aziende del settore, con 700 addetti, e fatturano oltre 300 milioni di euro l’anno.