venerdì 21 Novembre 2025
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Oltre diecimila visitatori e professionisti da 68 Paesi si sono incontrati alla Fiera di Trieste in 3 giorni d’Expo

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Triestespresso Expo 2024 (immagine concessa)

TRIESTE – Triestespresso Expo si conferma un appuntamento internazionale di riferimento per il settore del caffè espresso italiano. Si è conclusa sabato 26 ottobre nel Generali Convention Center del Porto Vecchio-Porto Vivo di Trieste l’unica fiera mondiale dedicata all’espresso, giunta all’undicesima edizione.

L’evento, organizzato dalla Camera di commercio Venezia Giulia attraverso la sua società in house Aries Scarl, realizzato in collaborazione con l’Associazione Caffè Trieste e con la co-organizzazione e il contributo del Comune di Trieste, ha riscosso un ottimo riscontro di pubblico professionale in crescita rispetto alle iscrizioni e proveniente da 68 Paesi stranieri e da molte regioni italiane.

Unanime il consenso sulla qualità della fiera dell’espresso e sul fatto che si tratti di una fiera specializzata, per così dire “verticale” perché rappresenta la filiera che va dal caffè crudo alla tazzina, in cui i professionisti sanno cosa poter trovare.

Per quanto riguarda l’afflusso vengono confermati i numeri dell’edizione 2022, oltre 10 mila visitatori, ma ciò che emerge dagli espositori è una chiara indicazione sul fatto che c’è stato maggiore interesse a comprare il prodotto proposto.

“E questa è una bella soddisfazione – commenta Antonio Paoletti, presidente della Camera di commercio Venezia Giulia – anche quelli che qualche mese fa erano in dubbio se partecipare o meno alla luce della situazione delicata che sta vivendo il settore, oggi ritornano a casa soddisfatti. Il che, per noi che assieme all’Associazione Caffè Trieste organizziamo l’evento è davvero una grande soddisfazione”.

“Nel suo percorso di sviluppo verso l’edizione 2026 – conclude Paoletti – Triestespresso Expo sta pensando di realizzare un’edizione speciale dell’evento, itinerante, nel cuore dei nuovi mercati dei Far East, da organizzare nell’anno in cui la fiera dell’espresso non si svolge, considerando, appunto, la sua cadenza biennale”.

La formazione (immagine concessa)

Grande attenzione è stata posta agli eventi e agli approfondimenti

E preoccupazione è emersa sul tema del regolamento sulla deforestazione a cui è stato dedicato il convegno inaugurale organizzato dalla Camera di commercio e dall’Associazione Caffè Trieste e il workshop “Road to Eudr: dalla norma alla conformità del nuovo regolamento europeo sulla deforestazione” predisposto da Associazione Caffè Trieste, Gruppo Italiano Torrefattori Caffè, Area Science Park e che ha riscosso un grande interesse di pubblico e fatto emergere numerose criticità in merito a quanto contenuto all’interno del regolamento europeo.

“Numerose – commenta Antonio Paoletti – sono state le sollecitazioni rispetto a una sensibilizzazione a livello nazionale sul tema dell’Eudr. Stiamo già valutando – prosegue – l’organizzazione nei prossimi mesi di un “Triestespresso Expo – Eudr World Forum” con i rappresentanti dei Paesi produttori di caffè, quelli della filiera nazionale del caffè, i ministeri italiani competenti e i commissari europei delegati a trattare il tema. Assieme agli operatori va fatto velocemente un punto su tutta la situazione produttiva che orbita attorno al tema degli Eudr, anche perché il regolamento prevede regole difficilmente applicabili in realtà che nella pratica sono molto diverse da quelle definite dalla norma”.

“Come Associazione Caffè Trieste – sottolinea la presidente, Arianna Mingardi – abbiamo condiviso da subito con la Camera di commercio Venezia Giulia la necessità di approfondire in questa edizione di Triestespresso Expo il tema degli Eudr. Molti produttori, infatti, hanno affermato che finalmente si parla di questo delicato argomento di cui si conosce ancora troppo poco. Siamo felici – continua Arianna Mingardi – che il format di approfondimento sul regolamento per la deforestazione organizzato con il Gruppo Italiano Torrefattori Caffè e l’Area Science Park abbia riscosso grande successo e crediamo nella necessità di portare assieme alla Camera di commercio la questione in ambito nazionale”.

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Uno degli approfondimenti della Fiera (immagine concessa)

Tante le voci soddisfatte a fine fiera, Andrej Godina, assaggiatore ed esperto di caffè a livello internazionale, parla di “un appuntamento di settore molto importante, in cui gli operatori della filiera del caffè espresso si ritrovano. Non solamente tra gli italiani, ma anche tra chi è arrivato dall’estero ho visto grande fermento, tante persone interessate. E poi ci sono i molti contenuti realizzati durante la fiera, tra workshop, gare, approfondimenti, incontri B2B e altre iniziative di contorno. Triestespresso Expo è un importante appuntamento che dà a Trieste quel famoso primato di capitale del caffè”.

Roberto Nocera, general manager de La San Marco, sottolinea che “l’expo è andato benissimo. Ho visto tanti visitatori, molte persone del settore, e questo è molto positivo per noi, che dobbiamo spiegare cosa presentiamo a operatori che già sanno quello che vogliono”.

Alberto Polojac, Coordinatore nazionale sca Italy e responsabile acquisti e qualità di Imperator, evidenzia che “Triestespresso Expo si conferma come evento unico per il settore, un punto di incontro importante per tutti i professionisti del mondo del caffè e gli stakeholder. Il fatto che si svolga a Trieste è un motivo di orgoglio, perché ricorda anche il ruolo fondamentale che il caffè ha avuto nella storia della nostra città”.

Gli eventi dell’ultimo giorno

La terza giornata è stata caratterizzata dagli incontri B2B, tra le aziende del settore, come già successo ieri. Si è concluso poi il workshop “Percorso sensoriale e degustativo diviso in tre giornate. Flavours in a cup + glass” a cura di Edy Bieker, esperto conoscitore e assaggiatore del mondo del caffè e Arianna Mingardi, Amministratore di Amigos Caffè e Presidente Associazione Caffè Trieste.

Anche oggi sono state proposte le Training Pills, con “Le persone del caffè. In ogni anello della sua filiera il caffè incontra la cura e la dedizione delle persone che vi lavorano. Nasce così, passaggio dopo passaggio, la sua qualità”, in collaborazione con illycaffè. L’expo ha accolto oggi anche un evento curato dall’Associazione Museo del Caffè di Trieste, un appuntamento biennale di incontro e parternariato fra istituzioni museali dedicate al caffè, un’attività socio-culturale che dal 2004 ha coinvolto musei presenti in Europa (Germania, Svizzera, Austria, Francia, Ungheria, Olanda, Cipro, Belgio, Russia).

Le competizioni

In scena Latte Art Grading, il Campionato mondiale WLAGS (World Latte Art Grading Battle Championship) a cura di Team Lags.

La competizione Latte art (immagine concessa)

Nel pomeriggio si è svolto anche il Moka contest, la competizione organizzata nell’ambito del Trieste Coffee Festival, una gara aperta al pubblico per estrarre al meglio il caffè utilizzando la Moka. Dieci i partecipanti in tutto e ciascuno ha avuto 10 minuti di tempo per la preparazione del caffè sul posto.

Lounge Bazzara: Carlo Barbi, Club House, nominato Personaggio del caffè dell’anno

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Da sinistra: Franco Bazzara, Carlo Barbi e Mauro Bazzara (immagine concessa)

TRIESTE – La serata del 25 ottobre 2024 è stata un momento indimenticabile per le decine di appassionati di caffè che hanno partecipato al prestigioso Lounge Bazzara, un evento esclusivo ospitato presso la storica sede della torrefazione in via Battisti 1, nel cuore di Trieste.

Un appuntamento ormai atteso da professionisti e amatori del settore, che quest’anno ha superato ogni aspettativa, confermandosi come uno degli eventi più stimolanti per il mondo del caffè di qualità.

Carlo Barbi incoronato personaggio del caffè dell’anno al Lounge Bazzara

La formula, che unisce networking e convivialità, ha permesso ai numerosi ospiti di confrontarsi sulle tendenze più attuali del settore in un ambiente informale e stimolante, arricchito da ottima musica, prosecco e degustazioni di caffè pregiati.

I fratelli Franco e Mauro Bazzara, rispettivamente presidente e ceo dell’azienda, hanno accolto con entusiasmo i numerosi stakeholder e figure di spicco presenti, consolidando ancora una volta il ruolo di Bazzara come uno dei punti di riferimento per la cultura del caffè.

“È stato meraviglioso vedere come il Lounge Bazzara riesca a riunire ogni anno un gruppo così diversificato di perso-ne collegate dalla passione per il caffè,” ha dichiarato Andrea Bazzara. “Questi incontri ci aiutano non solo a rafforzare legami, ma anche a generare nuove connessioni che arricchiscono l’intero settore.”

Uno dei momenti clou della serata è stato la premiazione del personaggio del caffè dell’anno 2024, un riconoscimento che negli ultimi vent’anni è stato conferito a personalità di spicco tra le quali Luigi Morello, Gianfranco Carubelli e Sergio Barbarisi.

Quest’anno, il prestigioso titolo è stato assegnato a Carlo Barbi, ceo di Club House, azienda leader nella produzione di raffinate tazze in porcellana per caffè, celebrata per la sua attenzione all’artigianalità e all’eccellenza, soprattutto per aver unito arte, design e cultura sotto l’insegna della sua Maniko, la tazza da caffè (e non solo) che, grazie alla doppia parete in porcellana con intercapedine, rende la superficie esterna più gradevole al contatto con il palmo della mano.

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Carlo Barbi (immagine concessa)

Tra le motivazioni del premio è stato inoltre riconosciuto il costante e instancabile supporto al mondo del caffè, grazie a collaborazioni di alto livello con gare, eventi, campionati mondiali e manifesta-zioni legate al settore.

“Voglio ringraziarvi per averci dato fiducia fin dall’inizio; siete stati tra i primi a credere in noi quando abbiamo iniziato 20 anni fa,” ha dichiarato Carlo Barbi durante la premiazione.

Numerosi sono stati i riscontri positivi per la serata di networking. Tra questi, Amedeo Mazzini di Brambati ha elogiato Bazzara per la capacità di creare connessioni, riunendo competitor e altri protagonisti del settore per celebrare insieme il futuro del caffè. Anche Maurizio Maccagnani de La Spaziale ha espresso gratitudine per questo momento di amicizia, ideale per confrontarsi sul presente, il passato e il futuro del caffè. Gianfranco Carubelli di Puly-Caff Asachimici, inoltre, ha sottolineato l’atmosfera accogliente del Lounge Bazzara, dove tutti si sentono come a casa, facilitando il dialogo con l’intera comunità del caffè in una sola serata.

La serata si è conclusa in un clima di grande entusiasmo e soddisfazione, andata ben oltre gli orari abituali, con ospiti che hanno avuto l’opportunità di condividere esperienze, idee e progetti futuri, contribuendo così alla crescita della vibrante community del caffè. Il tutto è stato accompagnato dall’ottima cucina del Ristorante Ai Fiori di Trieste, storico locale di pesce triestino che ha saputo unire i sapori del territorio con la Luxury Blend Dodicigrancru, creando piatti unici e inimitabili.

Annuncio dell’ottava edizione del Trieste Coffee Experts

Durante l’evento, è stata inoltre annunciata la prossima edizione del Trieste Coffee Experts, che si terrà il 28 e 29 novembre 2025. Dopo il successo delle precedenti edizioni, questo atteso appuntamento si prepara a tornare con un pro-gramma ancora più entusiasmante, ricco di dibattiti e interventi di altissimo livello, incentrati sui temi più caldi del mondo del caffè.

I dettagli sui temi trattati e i relatori presenti saranno rivelati nei prossimi mesi, ma già si preannuncia una due giorni intensa e stimolante. Tra gli argomenti che potrebbero essere discussi figurano l’evoluzione del mercato del caffè, le innovazioni tecnologiche nella filiera, e le sfide legate alla sostenibilità e alla tracciabilità.

Come sempre, il Trieste Coffee Experts si confermerà come il palcoscenico ideale per un confronto ad alto livello tra esperti e professionisti provenienti da tutto il mondo, pronti a condividere le loro esperienze e a offrire nuove prospettive sul futuro del setto-re.

“L’8ª edizione del Trieste Coffee Experts promette di essere la più entusiasmante di sempre,” ha dichiarato Mauro Bazzara. “Non vediamo l’ora di accogliere ancora una volta i grandi nomi del caffè a Trieste, per confrontarsi insieme sulle sfide e sulle opportunità che ci attendono.”

L’evento del 2025 si prospetta dunque imperdibile per tutti coloro che desiderano restare al passo con i cambiamenti in atto nel mondo del caffè e contribuire al suo sviluppo futuro. Non resta che attendere l’annuncio ufficiale dei temi e dei protagonisti che, come sempre, daranno vita a un evento di assoluta eccellenza.

Ebe Sai Crescente è la vincitrice della 9° Capo in B Championship

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Ebe Sai Crescente (con il berretto) è la vincitrice della competizione (immagine concessa)

TRIESTE – È Ebe Sai Crescente del locale Home-Sapore di Casa la vincitrice della 9° Capo in B Championship, la gara tra baristi per il miglior cappuccino in bicchiere preparato sul posto, organizzata nell’ambito del Trieste Coffee Festival, per la prima volta all’interno del Triestespresso Expo, al Generali Convention Center di Trieste, in Porto Vecchio. Secondo posto per Emiliano Biagiotti di Lust, terrza Alice Cernecca dell’Urban Caffè.

Realizzata in collaborazione con la Fipe di Trieste, la gara si è basata sulla valutazione dei caffè, da parte di una giuria di esperti, che hanno preso in considerazione l’aspetto visivo, le proporzioni tra caffè e schiuma e il gusto di quattro preparazioni, realizzate in un tempo massimo di 5 minuti. Tutti i concorrenti si sono sfidati davanti a un pubblico numeroso, puntando su rapidità, abilità e concentrazione.

Ebe Sai Crescente trionfa alla gara 9° Capo in B Championship

In gara nell’edizione 2024 Alice Cernecca dell’Urban Caffè, Emiliano Biagiotti di Lust, Ebe Sai Crescente di Home sapore di casa (locale di via Muratti), Francesca Crocenzi di Home sapore di casa (locale di piazza della Borsa), Valentina Fontana del Bar Rex, Dario Lanciano del White Cafè, Valentina Piazzolla di Pep’s Cibi e Vino e Daniela Lungu del Teatro Verdi Cafè Bistrot.

La giuria è stata composta da Omar Zidarich, presidente Gruppo Torrefattori Caffè e general manager Cafè Exclesior (capo giuria), Ivan Cussigh, responsabile Triveneto La San Marco (giurato tecnico), Diego Vidiz, blend designer (giuria sensoriale) e Mauro Illiano, coffee expert, (giuria sensoriale).

La competizione è stata realizzata grazie al supporto del main sponsor La San Marco e degli sponsor tecnici Latterie Friulane, PulyCaff e Torrefazione Goriziana.

Moka Contest: Nicola Orzan è il migliore della gara

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Moka Contest 2024: vince Nicola Orzan (immagine concessa)

TRIESTE – E’ Nicola Orzan il vincitore del Moka Contest, la gara per il miglior caffè realizzato con la moka, organizzata dal Trieste Coffee Festival e ospitata quest’anno al Triestespresso Expo all’interno del Generali Convention Center del Porto Vecchio di Trieste.

Nicola Orzan trionfa al Moka Contest

Dieci i partecipanti in totale, che hanno avuto dieci minuti a testa per preparare il caffè con la propria moka o con quella messa a disposizione dal contest.

Secondo posto per la partecipante Alice Cernecca, e medaglia di bronzo per la concorrente Elisa Gurian.

La competizione è stata resa possibile grazie a Torrefazione Goriziana, dm Italia, con le moke Eblab e Pulycaff.

Caffè, più di uno su 3 è in capsula: i vantaggi delle soluzioni compostabili secondo Biorepack

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Capsule compostabili (immagine concessa)

TRIESTE – Il caffè è una passione italiana, e non da oggi. Ma la vita frenetica e l’esigenza di ottimizzare il tempo a nostra disposizione hanno aperto la strada a soluzioni in grado di unire garanzia di qualità del prodotto, piacere organolettico, facilità di utilizzo e di successivo smaltimento: capsule e cialde sono ormai un’abitudine quotidiana per milioni di italiani. Bastano pochi dati per fotografare il fenomeno: ogni 100 grammi di caffè torrefatto venduto in Italia – rivelano i dati Mediobanca relativi al 2022 – oltre 37 sono contenuti nelle capsule monouso e altri 6 nelle cialde. In parole povere: poco meno della metà, una cifra sostanzialmente analoga a quella della moka (47,5 grammi).

Il caffè in capsula

In termini numerici, ogni anno, il mercato delle capsule, secondo i calcoli della società AMI Consulting, si attesta sugli 80 miliardi di unità vendute nel mondo ed è previsto che superi i 90 miliardi entro i prossimi cinque anni. Circa 50 miliardi di capsule sono consumate in Europa e 2,8 miliardi nel nostro Paese.

Il fenomeno ha ovviamente implicazioni non solo di strategia industriale e commerciale ma anche di tipo ambientale. È infatti essenziale organizzare adeguati sistemi di gestione del fine vita di cialde e capsule, in modo da conferirle correttamente nella raccolta differenziata e ridurne l’impronta ecologica. In tal senso, gli investimenti dei grandi player del settore in favore di una “transizione al compostabile” dei materiali utilizzati per le capsule è più che comprensibile. Ma la strada da fare è ancora lunga: ad oggi, è compostabile solo il 6% delle capsule utilizzate, a fronte del 22% in alluminio e 72% in plastica.

Per far luce sulle dinamiche del comparto e per sottolineare i vantaggi garantiti dall’uso di materiali compostabili per una corretta gestione del fine vita delle capsule, Biorepack, consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in bioplastica compostabile, ha organizzato un incontro pubblico in occasione dell’undicesima edizione di Triestespresso Expo, la più importante fiera dedicata al mondo del caffè.

“Al di là del modo in cui ci concediamo il piacere del caffè, è fondamentale che gli scarti del prodotto e gli imballaggi utilizzati per contenerli vengano smaltiti nel modo giusto”, dichiara Carmine Pagnozzi, direttore generale di Biorepack. “In caso contrario, milioni di chili di caffè, invece di essere conferiti tra i rifiuti umidi, rischiano di finire nell’indifferenziato e, da lì, in discarica. E ciò impedisce di inviare agli impianti di trattamento grandi quantità di scarti organici da trasformare in prezioso compost, con il quale riportare sostanza organica e fertilità ai nostri terreni agricoli. È quindi importante sostenere gli sforzi in senso circolare delle aziende del comparto”.

Peraltro, le buone pratiche non mancano di certo. A dimostrazione che già oggi l’uso di materiali compostabili per realizzare le capsule (e permettere quindi ai consumatori di conferire tutto fra i rifiuti umidi, evitando errori e perdite di tempo) rappresenta una valida alternativa ai materiali tradizionali.

“Grazie alla nostra filiera industriale oggi possiamo offrire tre tecnologie di trasformazione per capsule compostabili in Mater-Bi come pure soluzioni ad alta barriera per l’imballaggio” – ha spiegato durante l’incontro Alberto Castellanza, director of markets and products development di Novamont – “e anche capsule che possono raggiungere fino al 100% di contenuto rinnovabile e con carbon footprint verificata in accordo con lo standard internazionale ISO 14067:2018”.

Per rendere concreta la transizione al compostabile, i grandi investimenti industriali sono stati ovviamente fondamentali. “Sin dal 2013 Fi-Plast ha dedicato gran parte delle sue risorse di Ricerca e Sviluppo a trovare soluzioni biocompostabili tecnicamente funzionali per l’applicazione Capsule Caffè. Già due anni dopo, i nostri clienti erano presenti negli scaffali con capsule biocompostabili che ancora oggi sono perfettamente attuali”. La testimonianza è di Gianluigi Mariani, direttore generale di Fi-Plast. “Da sempre abbiamo ritenuto che il passaggio dalle plastiche tradizionali ai nostri prodotti Estabio fosse un itinerario da percorrere insieme, fianco a fianco con i nostri clienti, partendo dalla progettazione fino alla certificazione dei prodotti finiti e anche attraverso l’impegno educativo presso i giovani, al fine di ottenere dai prodotti biocompostabili la massima riduzione possibile dell’impatto ambientale”.

Ma gli investimenti sono indispensabili anche per garantire al consumatore che le nuove soluzioni tecnologiche, oltre ad agevolare lo smaltimento del caffè esausto, non intacchino qualità e aroma del prodotto. “Oggi le capsule compostabili sono analoghe, come prestazioni, a quelle di altri materiali. A livello organolettico, di protezione e di funzionamento con i macchinari, sia professionali sia domestici” sottolinea Mariani.

Una conferma arriva anche da GISE, dinamica start-up bolognese, che pur essendo nata solo 2022 ha da subito posto grande attenzione sul settore Ricerca & Sviluppo e che, proprio a TriestEspresso ha presentato la capsula compostabile per il sistema chiuso GISE. “Su questo tema i consumatori stanno mostrando sempre maggiore interesse: ridurre il nostro impatto sul Pianeta è infatti una sfida collettiva” osserva Andrea Palmieri, Food & Sensory Manager – Master of coffee di GISE. “Le capsule compostabili sono una indubbia risposta a questa richiesta del mercato perché confermano di lavorare molto bene, a livello di caratteristiche meccaniche, di infusione, di resistenza alle temperature. Sono quindi un salto in avanti indubbio a livello di sostenibilità. Soprattutto perché velocizzano le operazioni di smaltimento una volta consumate minimizzando i rischi di un errato conferimento, attribuendo così ai prodotti GISE CAFFE’ un significato e un valore ancora più profondo”.

La scheda sintetica di Biorepack

Biorepack, Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, è un consorzio di diritto privato, senza fini di lucro, con statuto approvato con decreto del Ministero della Transizione Ecologica di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, con la finalità di garantire lo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclo organico delle bioplastiche assieme alla frazione organica dei rifiuti (art. 182 ter del TUA – d.lgs. n. 152/2006)t. È costituito da oltre 200 imprese, attive nella produzione di materie prime, trasformazione e utilizzo industriale degli imballaggi in bioplastica compostabile certificata UNI EN 13432, nonché del loro riciclo organico.

Triestespresso Expo: la Turchia protagonista della Fiera

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Il convegno con la Turchia (immagine concessa)

TRIESTE – Il mondo del caffè nei rapporti tra Italia e Turchia, gli incontri B2B, i workshop su diverse tematiche che riguardano la filiera e la Capo in B Championship, sono alcuni degli appuntamenti della seconda giornata di Triestespresso Expo, l’unica fiera mondiale dedicata all’espresso, giunta all’undicesima edizione,  al Generali Convention Center all’interno del Porto Vecchio, ora Porto Vivo, a Trieste.

L’evento è stato organizzato dalla Camera di commercio Venezia Giulia attraverso la sua società in house Aries Scarl, realizzato in collaborazione con l’Associazione Caffè Trieste e con la co-organizzazione e il contributo del Comune di Trieste.

La giornata del 25 ottobre si è aperta con il convegno “Opportunità dal mondo: il mercato del caffè in Turchia”. Il presidente della Camera di commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti, ha ricordato “lo storico legame tra Trieste e Turchia,  Istanbul in particolare, che riguarda gli imprenditori e il mondo del business ma anche altri settori, come quello della cultura. Abbiamo scelto la Turchia quest’anno come Paese ospite a Triestespresso Expo perché è una grande nazione, prossimo consumatore del caffè espresso”.

Enrico Samer, Console Generale Onorario della Repubblica di Turchia per l’Italia nord-orientale, ha sottolineato che “Trieste è porto di ingresso della Turchia da oltre 30 anni, più di metà delle merci che transitano per il porto di Trieste sono provenienti o dirette in Turchia, e ci sono ottime opportunità anche guardando al futuro”.

Kadir Eser, attaché commerciale del Consolato Generale della Repubblica della Turchia, ha spiegato che “la Turchia, con i suoi 85 milioni di abitanti e una popolazione giovane, continua a crescere. I turchi amano il caffè in generale e amano soprattutto il caffè turco, ma ultimamente, in particolare tra le generazioni più giovani, nel mercato del caffè si preferiscono altri tipi. In questo contesto si inserisce il caffè espresso italiano. Spero quindi che in un futuro prossimo ci sarà un nuovo ruolo nelle relazioni Turchia-Italia proprio nel commercio del caffè”.

Tra le presenze in fiera oggi anche quella di Fedja Pobegaljo, direttore della Camera del Turismo e dell’accoglienza della Slovenia. “Siamo al  Triestespresso Expo per la seconda volta – ha detto – e abbiamo portato un gruppo di albergatori e di operatori del turismo, visto che c’è un interesse molto forte per il settore del caffè. Qui hanno la possibilità di vedere quali sono i vari rappresentanti della filiera produttiva”.

La transizione al compostabile aiuta i consumatori:

incontro organizzato dal consorzio Biorepack

Organizzato dal consorzio Biorepack, per evidenziare i vantaggi delle soluzioni compostabili al servizio della bevanda più amata dagli italiani, si è svolto un incontro aperto al pubblico all’interno di Triestespresso Expo. Obiettivo: aumentare la quantità di caffè intercettato nella raccolta differenziata dei rifiuti umidi, facilitare la vita ai consumatori e ridurre al contempo la quantità di scarti organici che finiscono in discarica. Ogni anno, solo in Italia si utilizzano quasi 3 miliardi di capsule. Ma solo il 6% è attualmente contenuto in imballaggi compostabili

“Al di là del modo in cui ci concediamo il piacere del caffè, è fondamentale che gli scarti del prodotto e gli imballaggi utilizzati per contenerli vengano smaltiti nel modo giusto”, ha affermato Carmine Pagnozzi, direttore generale di Biorepack. “In caso contrario, milioni di chili di caffè, invece di essere conferiti tra i rifiuti umidi, rischiano di finire nell’indifferenziato e, da lì, in discarica. E ciò impedisce di inviare agli impianti di trattamento grandi quantità di scarti organici da trasformare in prezioso compost, con il quale riportare sostanza organica e fertilità ai nostri terreni agricoli. È quindi importante sostenere gli sforzi in senso circolare delle aziende del comparto”. 

Workshop, incontri e competizioni

Approfondimento sul tema EUDR

 In questa seconda giornata di Triestespresso Expo alcuni workshop poi sono stati condotti da Andrej Godina, esperto di caffè a livello mondiale. Pillole informative sono state curate anche da illycaffè mentre grazie a La San Marco è andata in scena una dimostrazione sulle tecniche di latte art, per creare disegni fantasiosi nel caffè.

Uno dei workshop a Triestespresso (immagine concessa)

Nel corso del workshop “Road to EUDR: dalla norma alla conformità del nuovo regolamento europeo sulla deforestazione”, organizzato da Area Science Park in collaborazione con il Gruppo Italiano Torrefattori Caffè e l’Associazione Caffè Trieste e la Rete Enterprise Europe Network, gli operatori della filiera del caffè hanno affrontato il tema dell’adeguamento ai requisiti dell’EUDR che prevedono coloro che immettono beni e prodotti sul mercato UE o li esportano e i commercianti, che distribuiscono o trasformano questi prodotti, dovranno garantire che le loro catene di approvvigionamento siano prive di deforestazione e legalmente conformi.

Le piccole e microimprese hanno tempo fino al 30 giugno 2025 per soddisfare i requisiti del regolamento. Questo regolamento anche nel settore del caffè mira a trasformare il modo in cui operano le organizzazioni commerciali, spingendole verso pratiche sostenibili, proibendo l’immissione di prodotti sul mercato UE a meno che non soddisfino criteri di assenza di deforestazione. Concentrandosi su materie prime chiave con impatti ambientali significativi, l’EUDR rappresenta uno sforzo completo per ridurre la deforestazione a livello globale, promuovendo approvvigionamenti responsabili e conformità legale nel mercato internazionale.

MUMAC partecipa a Milano BookCity 2024 con la 2° Book Week

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MUMAC a Milano BookCity 2024 (immagine concessa)

BINASCO (Milano) – Anche quest’anno MUMAC, Museo della macchina per caffè di Cimbali Group, aderisce all’iniziativa Milano BookCity 2024 e, dopo il successo di quella estiva, propone al pubblico la seconda MUMAC Book Week, una settimana durante la quale il museo ospiterà tre incontri con l’autore che presenteranno le loro opere nella prestigiosa cornice della più importante raccolta di macchine per caffè espresso professionali: un luogo dove contenuti, bellezza e cultura si incontrano per offrire incontri di approfondimento dedicati a pubblici eterogenei.

Ecco di seguito gli appuntamenti da mettere a calendario:

Mercoledì 13 novembre ore 9.30 – 12.30

“Adolescenti e salute. La cassetta degli attrezzi della prevenzione”

Non si può dire che oggi non si parli diffusamente di prevenzione delle malattie. Ma siamo certi di esserne consapevoli o, a mala pena, abbiamo intuito l’utilità della prevenzione? Per questa ragione è necessario parlare di prevenzione innanzitutto ai più giovani, alle adolescenti e agli adolescenti.

Il dottor Tommaso Ciro Camerota, esperto di prevenzioni urologiche e curatore del libro “Adolescenti e salute. Aiutiamo i nostri figli a crescere sani. Pratici consigli di medici e specialisti”, edito da Franco Angeli, dialogherà su questo tema al MUMAC con la dr.sa Gabriella De Pieri, cardiologa, la prof.ssa Valentina Di Mattei, specializzata in disturbi da ansia e attacchi di panico, e la dr.sa Martina Mazzetti, psicologa e psicoterapeuta. Il libro vuole infatti essere una piccola cassetta degli attrezzi che aiuterà a conoscere e ad affrontare ambiti e concetti che non appartengono soltanto agli ambulatori ospedalieri ma alla vita di tutti i giorni.

L’incontro è gratuito, aperto al pubblico e dedicato ad adolescenti e giovani: in particolare, è rivolto a classi di studenti e studentesse della scuola secondaria di secondo grado. Per le scuole che desiderano partecipare, inviare la richiesta tramite il form di prenotazione presente sul sito mumac.it        

Giovedì 14 novembre ore 18.30

“Tra estetica e funzione. Incontro con Jacques Toussaint”

L’incontro con l’artista e designer Jacques Toussaint, autore del libro “Tra estetica e funzione 1983 | 2023”, edito da Antiga Edizioni, sarà un dialogo a più voci, che vedrà protagonisti esperti e designer di fama internazionale come Luigi Cavadini, storico e critico d’arte, e Valerio Cometti, fondatore di +V12 Design. Tra gli altri “ospiti dialoganti” anche Valentina Sumini, Space Architect.

Il confronto offrirà l’opportunità di approfondire il percorso creativo di Toussaint, che lo ha condotto a unire estetica e funzionalità nel design, stimolando una riflessione su come questi due elementi possano fondersi in modo equilibrato nella progettazione di oggetti d’arredo.

Entrare nel mondo delle opere, dell’estetica e della fotografia dell’autore sarà un viaggio alla ricerca del perenne equilibrio fra libertà e necessità, fra design e uso, fra estetica e funzione.

L’evento sarà introdotto da Barbara Foglia, MUMAC Director, e rappresenterà un’opportunità unica per gli appassionati di design, architettura e arte.

Evento libero e gratuito fino a esaurimento posti.

Domenica 17 novembre ore 18.30

“L’arte quando brucia”

Incontro con Carlo Vanoni, storico dell’arte, divulgatore e autore del volume “L’arte quando brucia. I cinque decenni che hanno cambiato la bellezza” edito da Solferino, per scoprire un’opera che trasforma l’arte contemporanea in una vivace avventura attraverso cinque decenni del Novecento.

Nel suo libro, Vanoni ci guida attraverso un panorama artistico in continua evoluzione, presentando cinque singolari protagonisti che ci accompagneranno in un viaggio da New York a Roma, passando per Monaco, Londra, Bologna e Parigi. Scopriremo i luoghi iconici e i momenti cruciali della controcultura e del collezionismo, esplorando le rivoluzioni artistiche che hanno ridefinito la realtà e la bellezza.
Durante l’evento, l’autore discuterà delle sue esperienze e delle ispirazioni che hanno dato vita al libro, rivelando come la sua scrittura intrecci aneddoti e analisi per offrire una nuova visione della storia dell’arte. Evento libero e gratuito fino a esaurimento posti.

Al termine di tutte le presentazioni, è previsto un aperitivo durante il quale gli autori saranno disponibili per autografare i propri volumi.

 Per saperne di più basta cliccare qui

MUMAC

via Neruda 2, Binasco (MI)

La scheda sintetica di MUMAC – Museo della macchina per caffè di Cimbali Group

Nato nel 2012 in occasione del centenario della fondazione dell’impresa da parte di Giuseppe Cimbali a Milano, il museo, grazie alle collezioni Cimbali e Maltoni, è la più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine professionali per il caffè espresso; con oltre 100 pezzi esposti all’interno dell’headquarter di Cimbali Group situato a Binasco (Milano) racconta più di 120 anni di storia e dell’evoluzione di un intero settore del made in Italy, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche del design e dello stile dei prodotti e dei costumi legati al consumo della bevanda.

Oltre alle macchine esposte, MUMAC è dotato di altri 250 pezzi a disposizione per rotazioni all’interno del museo o prestiti worldwide, di un fondo librario con circa 1.300 volumi tematici e di un archivio con decine di migliaia di documenti tra foto, brevetti, lettere, cataloghi, utili a ricostruire la storia della macchina per caffè espresso.

MUMAC produce contenuti culturali originali quali mostre, tavole rotonde e volumi divulgativi (tra cui il libro SENSO ESPRESSO. Coffee. Style. Emotions), organizza iniziative educational dedicate a scuole, università e famiglie e, attraverso MUMAC Academy, propone corsi rivolti ai professionisti del settore e ai coffee lovers.

Trismoka Challenge: torna il contest nella 18° edizione a Bergamo, 01-03/11

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I finalisti della Trismoka Challenge (immagien concessa)

BERGAMO – Dall’1 al 3 novembre, per la prima volta nel contesto della Fiera Campionaria di Bergamo, che si svolgerà dal 30 ottobre al 3 novembre, ritorna la Trismoka Challenge, con importanti novità. In occasione della diciottesima edizione, la fase finale del coffee show – da alcuni anni dedicato esclusivamente al mondo degli istituti alberghieri di Brescia, Bergamo e Milano – ritorna infatti alle proprie origini e vedrà nuovamente competere insieme baristi professionisti e studenti su un palcoscenico fieristico, in un confronto generazionale che si preannuncia sicuramente ricco di sorprese e formativo, per tutti gli attori coinvolti.

La Trismoka Challenge

Sette gli studenti di altrettanti istituti alberghieri e cinque i baristi coinvolti, per un totale di 12 finalisti. Ad ogni concorrente saranno concessi 15 minuti, durante i quali dovranno preparare 4 espressi, 4 cappuccini e 4 bevande, alcoliche o analcoliche, a base di caffè. Un quarto d’ora interminabile, durante il quale vincere paure e ansie, concentrando tutte le proprie energie per fare emergere le qualità tecniche, ma soprattutto la passione e il talento che hanno contraddistinto il percorso di ciascun partecipante fino a qui.

Essenziale per raggiungere l’obbiettivo e trionfare, sarà riuscire a valorizzare al massimo i caffè scelti per la gara, tutti firmati Trismoka: dalle miscele più tradizionali e iconiche dell’azienda, fino al mondo delle monorigini e dei caffè specialty, quest’ultimi rappresentati dal recente progetto Miss Moka.

Nei mesi precedenti alle finali ogni concorrente ha imparato a conoscere i prodotti della torrefazione, scoprendo storie e origini che contraddistinguono ogni caffè. La fase finale della competizione rappresenta infatti l’ultimo atto di un percorso ben più lungo, iniziato mesi prima con i docenti e proseguito poi con gli studenti, impegnati in lezioni, allenamenti e selezioni all’interno della Trismoka Coffee School, dove a seguirli attentamente c’è stato il Responsabile della Formazione, Michael Boffelli.

Anche i baristi, inoltre, dopo aver avuto l’opportunità di allenarsi nella scuola Trismoka, sono stati protagonisti, insieme agli altri finalisti, di un pomeriggio di formazione su argomenti di public speaking, comunicazione digitale e mixology, essenziali oggi per completare le competenze di chi sta dietro al bancone, chiamato ad offrire al consumatore finale un’esperienza unica e a far percepire la qualità del prodotto.

A giudicare le prove di semifinali e finali nella tre giorni di gare ci sarà una giuria d’eccezione ed eterogenea nella sua composizione, con rappresentanti della stampa e dei media, professionisti di aziende partner del settore come Eureka e BWT, ma anche campioni del calibro di Federico Pinna, ex-corsista della Trismoka Coffee School e recente vincitore del Campionato Italiano Baristi 2024; oltre all’influencer del caffè Valentina Palange.

La scelta di riportare a sfidarsi sullo stesso palco studenti e baristi nasce dal desiderio del brand Trismoka di mettersi a disposizione soprattutto dei più giovani, per aiutarli nel loro percorso di formazione e facilitarne, come un ponte, la fase di ingresso nel mondo professionale; in un settore che, oltretutto, da anni soffre la carenza di personale preparato.

Con questo progetto la torrefazione con sede a Paratico, sulle sponde del Lago d’Iseo, offre l’opportunità di vivere un’esperienza capace di far crescere come individui e professionisti, mettendo a disposizione un palcoscenico sul quale confrontarsi, migliorare e superare le proprie paure. Un’opportunità unica, che arricchirà il percorso di ogni concorrente, dal più giovane al più esperto. Nel curriculum di tutti, infatti, ci sarà l’aver gareggiato con attrezzature e materie prime top di gamma, osservati da professionisti del settore, su un palcoscenico d’eccezione; oltre alle conoscenze acquisite nell’importante percorso di preparazione e selezione, che li ha condotti fino alla fase finale.

Fondata nel 1981 da Gino Uberti e oggi guidata dal figlio Paolo, da ormai più di quarant’anni Trismoka si impegna a promuovere la cultura del buon espresso, in Italia e nel mondo, attraverso diversi spazi ed iniziative: una su tutte la Trismoka Coffee School, nata come scommessa del patron Paolo Uberti, e capace di formare più di 5000 baristi in oltre vent’anni. Ma anche attraverso visite guidate e appuntamenti periodici aperti a tutti, che l’azienda organizza per educare il consumatore finale ad un gusto consapevole e di qualità.

Commenta così Paolo Uberti: “Da sempre crediamo nel valore della formazione, fattore imprescindibile per la crescita di ogni settore. E negli anni l’abbiamo dimostrato attraverso numerose iniziative. Con la Trismoka Challenge vogliamo offrire ai giovani un’opportunità per formarsi, mettersi alla prova e iniziare a muovere i primi passi da protagonisti verso il loro futuro e verso il mondo del lavoro. Il nostro auspicio è quello di aiutare sempre più questi ragazzi e queste ragazze a diventare dei veri e propri manager dietro al bancone, che sappiano trasformare una materia prima semplice ma dalle caratteristiche eccezionali in una tazzina che dona sensazioni aromatiche, gustative, ma anche di percorso culturale uniche. Contribuendo oltretutto a sostenere la consumazione dei caffè nei bar e nei ristoranti, pubblici esercizi, ma anche agorà della socialità. Vogliamo contribuire a lasciare una firma sulla cultura e la formazione del caffè”.

Lezioni con le scuole, più di 80 corsi l’anno aperti a tutti, percorsi personalizzati per la preparazione a competizioni e da quest’anno anche un percorso finalizzato al conseguimento del Diploma IFTS di Specializzazione Tecnica Superiore nel mondo del caffè, erogato in partnership con Accademia Symposium.

Un investimento culturale sul futuro, necessario però per valorizzare adeguatamente il mestiere del barista con le sue competenze e per far crescere tutto il settore.

Nel tempo Trismoka si è attestata come un punto di riferimento per la formazione e la cultura del caffè, a tal punto che anche la Trismoka Challenge si presenta oggi, soprattutto agli occhi dei più giovani, come un trampolino di lancio per il futuro. Un contesto sfidante, nel quale dimostrare il proprio valore e crescere attraverso il confronto con professionisti: modelli da seguire, esempi di come si possa trasformare una passione in professione, e di quanto si possa arrivare lontano un passo dopo l’altro.

Non mancheranno dunque le emozioni tra pochi giorni alla Fiera Campionaria, così come si preannuncia alto il livello della competizione, che di anno in anno cresce. L’invito a passare in fiera è rivolto a tutti, per assistere alle gare e per avere l’opportunità di scoprire – e per chi vuole anche acquistare – il gusto unico di un caffè che non è un semplice prodotto, ma una vera e propria esperienza.

5 baristi

Nadia Giacomelli, Chiara Rivera (Pasticceria Maresi – Brescia), Tania Maifredi (Trex Ristoforno Caffè, Bergamo), Irene Giupponi (Wine Bar Savoy – Bergamo) ed Edoardo Faletti (Agriturismo I Videtti – Villongo, BG).

7 studenti

Aleksey Donato (Istituto Galdus di Milano), Andrea Ducoli (Istituto Olivelli-Putelli di Darfo), Linda Pennati (Istituto Mantegna di Brescia), Marius Sauro (Fondazione ISB di Torre Boldone), Noemi Lamera (Istituto Rubini di Romano di Lombardia), Samanta Freti (CFP Zanardelli di Clusane di Iseo), Francesca Zanola (CFP Canossa di Brescia).

illycaffè: al via le degustazioni al buio dei 9 caffè finalisti dell’Ernesto Illy International Coffee Award 2024 a Venezia, 29-30/10

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ernesto illycaffè
Il logo di Ernesto Illy International Coffee Award 2024 (immagine concessa)

TRIESTE – illycaffè annuncia l’avvio dei blind tasting per identificare il vincitore del “Coffee Lover’s Choice”, lo speciale riconoscimento che viene assegnato direttamente dai consumatori a uno dei 9 finalisti dell’Ernesto Illy International Coffee Award. Dal 24 al 26 ottobre nel punto vendita illy di San Paolo, il 29 ottobre in quello di Rue Aubert a Parigi e il 29 e 30 ottobre nel caffè illy di Venezia i consumatori potranno degustare in anteprima alla cieca i caffè finalisti provenienti da Brasile, Costa Rica, El Salvador, Etiopia, Guatemala, Honduras, India, Nicaragua e Ruanda.

Le degustazioni dei caffè finalisti dell’Ernesto Illy International Coffee Award 2024

Per far parte della giuria i consumatori dovranno assaggiare, gratuitamente, tre di questi lotti in versione shot e dovranno esprimere la propria preferenza.

L’Ernesto Illy International Coffee Award è il riconoscimento annuale intitolato alla memoria del visionario leader di illycaffè, figlio del fondatore dell’azienda e pioniere della collaborazione virtuosa con i coltivatori, che ad ogni edizione premia coloro che producono i migliori chicchi in modo sostenibile nei paradisi del caffè di tutto il mondo.

Ogni anno il laboratorio di qualità di Trieste individua i 9 paesi che hanno realizzato il miglior caffè della stagione e, per ognuno, seleziona i 3 migliori lotti prodotti in modo sostenibile. Dei 27 raccolti provenienti dai 9 paesi, la giuria di consumatori degusta i 9 che si sono classificati primi in ogni paese, decretando chi sarà il vincitore del premio Coffee Lovers’ Choice 2024.

Il premio verrà poi conferito al coltivatore che lo ha prodotto in occasione della nona edizione dell’Ernesto Illy International Coffee Award, in programma il 12 novembre a New York.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica al mondo. Ogni giorno vengono gustate 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp. Dal 2013 illycaffè è inoltre una delle World Most Ethical Companies.

Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 125 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale. Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 25 paesi del mondo.

Nel 2021 Rhône Capital è entrato nel capitale di illycaffè con una quota di minoranza per accompagnare l’azienda nella crescita internazionale. Nel 2022 illycaffè ha impiegato 1230 persone e ha generato un fatturato consolidato pari a €567,7 milioni. La rete monomarca illy conta 190 punti vendita in 34 Paesi.

Caffè Borbone presenta Miscela Oro in capsula compatibile con macchine a marchio Lavazza A Modo Mio compostabile

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Miscela Oro in capsula compatibile (immagine concessa)

NAPOLI – Caffè Borbone presenta Miscela Oro in capsula Don Carlo compatibile con macchine a marchio Lavazza A Modo Mio smaltibile nell’umido. Realizzate in biopolimero con un top in carta filtro, le capsule hanno ottenuto la certificazione del Consorzio Italiano Compostatori (CIC), che ne attesta la piena compostabilità. I materiali biodegradabili possono essere smaltiti nell’umido trasformandosi in compost per diventare un fertilizzante naturale.

La Miscela Oro in capsula di Caffè Borbone

L’incarto senza alluminio è ancora più sostenibile e può essere riciclato nella raccolta della plastica.

Anche il packaging esterno è realizzato con carta certificata FSC, proveniente da foreste gestite in maniera responsabile.

Nel corso degli anni, Caffè Borbone si è distinta per il suo impegno nell’adozione di pratiche sempre più sostenibili, mirando a ridurre l’impatto ambientale in ogni fase dei processi produttivi e del ciclo di vita dei suoi prodotti. Leader nel compartimento delle cialde in Italia, Caffè Borbone è stata tra le prime a introdurre la cialda compostabile smaltibile nell’umido, facendosi pioniera anche della cialda 100% Amica della Natura, con un incarto riciclabile nella raccolta della carta.

Caffè Borbone si impegna costantemente per diminuire il suo impatto ambientale con l’obiettivo di mantenere la qualità dei suoi prodotti in modo sempre più sostenibile.

“La linea A Modo Mio Compostabile rappresenta un passo significativo nel nostro percorso verso un futuro produttivo più sostenibile. Da sempre ci impegniamo a trasformare gli aspetti dei nostri processi produttivi. L’obiettivo primario è quello di ridurre il loro impatto ambientale e permettere a tutti di gustare un caffè di alta qualità, con la certezza che quella tazzina rispetti e tuteli il nostro Pianeta.” – dichiara Marco Schiavon, amministratore delegato di Caffè Borbone.

Caffè Borbone si dedica a garantire la sostenibilità lungo l’intera filiera, dalla coltivazione del caffè nei paesi di origine con progetti come MWANYI – Women and Youth Project, all’ottimizzazione energetica del proprio stabilimento a Caivano (Napoli), fino al confezionamento e all’impegno in progetti locali per la tutela del territorio. Grazie a questo impegno concreto, Caffè Borbone ha ricevuto quest’anno la Gold Medal nel Sustainability Rating di EcoVadis, un riconoscimento significativo che testimonia le scelte sostenibili dall’azienda.

Le capsule sono già disponibili all’acquisto nei negozi specializzati e online su Amazon e sul sito ufficiale.

La scheda sintetica di Caffè Borbone

Nata a Napoli nel 1999 come piccola torrefazione legata alla tradizione del caffè napoletano, Caffè Borbone è diventata in pochi anni uno dei principali produttori di caffè monoporzionato in cialde e capsule. Rappresenta un caso di crescita esemplare, grazie anche al costante investimento in Ricerca & Sviluppo che ha portato alla realizzazione di prodotti innovativi e di qualità che, gradualmente, hanno conquistato i consumatori sempre più attenti all’ambiente.

È stata, infatti, la prima azienda in Italia a proporre la cialda compostabile che, smaltita nell’umido, può essere utilizzata per la produzione di compost, con involucro riciclabile nella raccolta della carta. Successivamente, ha lanciato la capsula compostabile in biopolimero con il top in carta filtro. Nel 2018, Caffè Borbone entra nel capitale sociale Italmobiliare, una delle principali investment holding italiane, con il 60% delle quote mentre il 40% rimane al fondatore Massimo Renda.