venerdì 21 Novembre 2025
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Aigrim–Fipe si rafforza: Eataly e Cirfood Retail si uniscono all’Associazione

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Il logo Aigrim

MILANO – Aigrim–Fipe, Associazione delle imprese di grande ristorazione e servizi multilocalizzate costituita all’interno di Fipe-Confcommercio, annuncia l’ingresso di due importanti realtà nel proprio tessuto associativo, Eataly e Cirfood Retail, consolidando così il proprio posizionamento come punto di riferimento nel settore ristorativo nazionale.

Questo importante sviluppo si inserisce nel percorso di rafforzamento dell’associazione già avviato con la nomina dei nuovi vertici direttivi. Lo scorso mese, infatti, Aigrim-Fipe ha eletto Riccardo Orlandi come nuovo Presidente, affiancato da Corrado Cagnola nel ruolo di Vicepresidente.

Il primo consiglio direttivo con i nuovi vertici ha approvato all’unanimità l’ingresso dei due nuovi soci che rappresentano delle eccellenze nel panorama della ristorazione italiana:

Eataly, simbolo internazionale del made in Italy enogastronomico, si unisce all’Associazione con il suo modello unico che integra distribuzione, produzione, ristorazione e formazione. Con oltre 50 punti vendita in 15 Paesi e più di 5.000 dipendenti, Eataly rappresenta un’eccellenza nella valorizzazione del patrimonio culinario italiano a livello globale.

Cirfood Retail, nata nel 2019 come società specializzata nella ristorazione commerciale, porta con sé un portfolio di marchi di successo come Antica Focacceria S. Francesco, Kalamaro Piadinaro e Poormanger.

Forte dei suoi 50 anni di esperienza nel campo della ristorazione collettiva e per la pausa pranzo, Cirfood ha dato vita a Cirfood Retail, che si distingue per la capacità di innovare e diversificare i propri format.

“Gli ingressi di Eataly e Cirfood Retail in Aigrim–Fipe costituiscono un importante rafforzamento della base associativa” ha commentato Riccardo Orlandi, Presidente di Aigrim–Fipe. “I due nuovi Soci portano con sé un bagaglio di competenze e valori che rappresentano il meglio della ristorazione italiana: da un lato, un Made in Italy dalla visione globale, dall’altro, la capacità di innovare e offrire format diversificati vicini alle esigenze dei consumatori nel Paese. Siamo convinti che questo assetto rinnovato offrirà opportunità di crescita e sinergie per tutti i nostri associati, dimostrando la giusta direzione in cui stiamo andando. Quella di una rete forte, presente e in grado di incidere concretamente e positivamente sul comparto nazionale”.

Morettino presenta l’aperitivo al Lab di Palermo Marina Yachting con Tasca d’Almerita, 18/12

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La locandina dell'evento (immagine concessa)

PALERMO – Morettino e Tasca d’Almerita, due famiglie storiche dell’imprenditoria siciliana, legate da una profonda amicizia e che condividono la stessa passione per la materia prima e il rispetto per la terra, insieme per una degustazione unica che mette insieme il caffè, con le sue contaminazioni in cucina, e i vini delle tenute Tasca.

Mercoledì 18 dicembre alle 19, al Morettino Lab al Palermo Marina Yachting, “Viaggio in Sicilia con Morettino e Tasca d’Almerita”: un aperitivo per esplorare i territori della Sicilia attraverso i vini delle tenute di Tasca d’Almerita, in abbinamento ai piatti dello chef Francesco Sampino.

Alberto Tasca e Andrea Morettino (immagine concessa)

Un viaggio sensoriale che parte dall’entroterra di Regaleali, passa per l’isola di Mozia e le campagne di Camporeale, e approda infine sull’Etna. Quattro tenute, quattro vini a cui saranno abbinate tapas siciliane che richiamano i territori di riferimento, preparate utilizzando il caffè, in varie estrazioni.

I posti sono limitati, pertanto è necessaria la prenotazione al numero 380 1008624.

Ecco il menù della serata e i vini in abbinamento

Sapori di famiglia

Ostrica, salsiccia secca e bieta

Gambero rosso, nduja e vaniglia

Calamaro, ortica e caffè Specialty Rwanda Cafè de Mama

In abbinamento ad Almerita Brut – Tenuta Regaleali, Contea di Sclafani

Tra sale e vento

Cardo, caffè Specialty Brazil Capricornio e cappero

Verza, Occhio di Puglia e moringa

Trippa, ketchup di carote e caffè Specialty Cuba Guama

In abbinamento a Mozia Grillo – Tenuta Whitacker, isola di Mozia

Campagna siciliana

Sfoglia, zucca e amaretto

Focaccia, fegato e mela verde

Scarpetta e ragù di pittinicchi

In abbinamento Madamarosè – Tenuta Sallier de la Tour, Camporeale

Le contrade dell’Etna

Petto d’anatra, il suo fondo e pomodoro arrosto

Gyoza, anatra confit e soia

Cardoncello, fondo vegetale e nocciola

In abbinamento Ghiaia nera – Tenuta Tascante, Etna

Per concludere il percorso, la Moka Experience con lo Specialty Coffee Perù Chacra D’Dago, caffè biodinamico della Slow Food Coffee Coalition.

Cenacoli del caffè: apprezzamento per l’ultimo appuntamento con Fabrizio Polojaz all’aMCD Trieste

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Fabrizio Polojac all'evento (immagine concessa)

TRIESTE – Un notevole interesse, con una significativa presenza di pubblico, ha fatto registrare il recente appuntamento dei Cenacoli del caffè, secondo del ciclo 2024-2025, organizzato dall’Associazione museo del caffè di Trieste, che ha visto, nella tradizionale sede dell’Hotel Savoia Excelsior, l’intervento di Fabrizio Polojaz, amministratore e cofondatore della primaria azienda triestina di torrefazione “Primo Aroma” nonché attuale vicepresidente dell’Associazione Caffè Trieste (dopo essere stato per lunghi anni al vertice dello storico sodalizio).

Trattando il tema “Non chiamiamoli scarti: il caffè ci viene in soccorso”, Polojaz ha spiegato come si possono riciclare i residui di lavorazione del caffè, beneficiando delle loro innumerevoli proprietà.

Dall’alto della sua peculiare e specifica esperienza, il relatore ha illustrato le diverse fasi di trasformazione del prezioso chicco con i relativi residui; apparentemente solo dei rifiuti, protagonisti in realtà di uno stupefacente, quanto spesso poco noto, mondo parallelo. Non tutti sanno infatti delle molteplici possibilità di riuso attive nel settore.

Ad esempio, la drupa, ovvero la frutta del caffè, cioè la parte carnosa esterna che una volta veniva eliminata, oggi non è più uno scarto ma si riutilizza in agricoltura come ammendante (mescolato al terriccio dopo una lunga stagionatura anche di un anno e più, per evitare che il troppo vigore della parte carnosa vada a rovinare le piante) ed è importante nella coltivazione organica certificata.

Sempre dalla parte carnosa si possono ottenere anche delle bevande, come la cascara, infuso delle bucce e polpa della drupa essiccate, usata come integratore, mentre dalla pianta del caffè si può ricavare anche un delizioso miele. Inoltre, pure il tronchetto della pianta (che un tempo, dopo i 15 anni del ciclo di vita della stessa, diventava legna da ardere) ora viene lavorato e impiegato come manico del portafiltro in alternativa alla radica e alla plastica.

E ancora, i fondi di caffè, racchiusi in una garza, sono utili per eliminare i cattivi odori dal frigorifero o dalle scarpe; mentre gli stessi sacchi di juta (essendo troppo costoso ridestinarli all’utilizzo originario) vengono rielaborati e riusati nella pacciamatura agricola, nella creazione di accessori di abbigliamento o per il trasporto di legna.

E ciò, senza dimenticare – ha sottolineato Polojaz – come tutta una serie di prodotti di cosmetica (creme rivitalizzanti, esfolianti, trattamenti energizzanti) abbia proprio il caffè come base, mentre analogamente accade in farmaceutica dove il caffè viene utilizzato per i suoi poteri bronco e vaso dilatatori, contro asma ed emicrania (meglio sotto opportuno controllo medico poiché dosi massicce possono provocare attacchi di cuore).

Un incontro quindi davvero interessante, conclusosi tra il vivo apprezzamento dei presenti, al termine del quale il presidente di Amdc Pistrini ha ringraziato la Regione FVG per il sostegno recentemente concesso, il che consentirà fra l’altro di intensificare i progetti in essere, anche in ambito scolastico, per la maggior conoscenza della cultura del caffè. Polojaz con l’occasione ha fatto dono all’Associazione del bel volume Guida dei Caffè e delle torrefazioni d’Italia.

Il ciclo dei Cenacoli 2024-2025, organizzato attorno al tema-guida “La trasversalità del caffè”, è coordinato anche quest’anno da Nicoletta Casagrande (responsabile dell’InfoLibro-Salotto multimediale del libro italiano di Capodistria) assieme al vicepresidente di AMDC Doriano Simonato.

Per ulteriori informazioni basta cliccare qui

Associazione museo del caffè: fino al 18 dicembre è possibile iscriversi al laboratorio con Simonetta Cusma Caffélage: papiers collés al profumo di caffè

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aMDC- Trieste Magazin de cafè
Il logo dell'Associazione del Museo del Caffè di Trieste.

TRIESTE – Ultimi giorni per iscriversi al prossimo cenacolo dell’Associazione museo del caffè di Trieste che si svolgerà il 9 gennaio prossimo all’Arcolab di via del Trionfo 1 (piazza Barbacan), stavolta con prenotazione obbligatoria (per un massimo di 20 persone, al costo di 10 Euro).

L’appuntamento prevederà in quest’occasione un laboratorio con la carta guidato da Simonetta Cusma su “Caffélage: papiers collés al profumo di caffè”.

Per partecipare scrivere entro il 18 dicembre a amdctrieste@gmail.com.

Il ciclo dei Cenacoli 2024-2025, giunto alla ottava edizione e organizzato attorno al tema-guida “La trasversalità del caffè”, è coordinato anche quest’anno da Nicoletta Casagrande (responsabile dell’InfoLibro-Salotto multimediale del libro italiano di Capodistria) e dal vicepresidente di AMDC Doriano Simonato.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui

Altromercato presenta la linea ChocoMagnEtico, le idee per il regalo di Natale last minute

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ChocoMagnEtico altromercato
La linea ChocoMagnEtico (immagine concessa)

VERONA – Il 25 dicembre si avvicina e i regali da fare a parenti, amici e fidanzati sono ancora tantissimi, il tempo sembra non bastare mai. Quanti di voi stanno ancora sfogliando siti e riviste in cerca dell’idea perfetta? Il tempo scarseggia, serve un’idea creativa. Altromercato ha pensato anche a chi arriva sempre all’ultimo secondo e propone un’idea golosa e originale adatta a tutti.

Un perfetto regalo last minute che lascerà a bocca aperta e deliziati tutti i palati: il ChocoMagnEtico, il cioccolato che parla la tua lingua.

Il cioccolato Altromercato e le calamite di lepalle.it si sono unite per creare un regalo speciale, goloso e originale e farlo parlare al posto tuo. Per Natale con due deliziosi nuovi gusti e tante nuove calamite messaggio che divertiranno chi le riceve.

La linea ChocoMagnEtico è composta da 4 tavolette di cioccolato da filiera etica dai gusti unici: cioccolato al latte con more e sale, cioccolato fondente gianduia con fave di cacao e due novità 2024, la tavoletta cioccolato al latte con liquirizia e la tavoletta di cioccolato bianco con cannella e mirtilli.

Tutte le ricette sono frutto di una collaborazione tra Altromercato e Bodrato, un’azienda familiare che lavora il cioccolato con sapienza e passione curando tutti i processi della lavorazione in modo artigianale.

Cioccolato al latte con mora e sale

Cioccolato al latte, con granella di more e sale marino per un gusto fruttato e goloso.

Fondente gianduia con fave di cacao

Cioccolato fondente alle nocciole gianduia e granella di fave di cacao tostate, con pasta di nocciole italiane e granella di fave di cacao tostate, per un gusto pieno e rotondo.

Cioccolato al latte con liquirizia

Morbida tavoletta dal sapore sorprendente, dove il cioccolato al latte si unisce alla raffinatezza della liquirizia in polvere. Con un abbinamento irresistibile che sorprende ad ogni morso questa tavoletta è perfetta per i palati più curiosi.

Cioccolato bianco con cannella e mirtilli

Delicata tavoletta di cioccolato bianco arricchita dalla vivacità dei mirtilli, che regalano note fresche e fruttate, e da una calda nota di cannella, un gusto avvolgente, per un piacere unico da provare subito.

La collaborazione tra Altromercato e lepalle.it nasce con la volontà di inserirsi in un mondo in cui l’ironia spesso sfocia nel volgare, portando le calamite messaggio come una simpatica opzione per non dire sempre quello che si pensa e farlo in modo divertente, da abbinare ad una tavoletta di cioccolato che si muove nella direzione della sostenibilità agìta per il mercato, le persone e il pianeta, facendolo però con leggerezza perché strappa un sorriso a chi lo riceve.

Le tavolette ChocoMagnEtico sono disponibili nei negozi Altromercato aderenti in tutta Italia e nello shop online.

Se il cioccolato non ti ha convinto puoi sempre optare per le Gift Card digitali di Altromercato, disponibili in diverse fasce di prezzo. Un’idea regalo perfetta per lasciare il segno, offrendo a chi vuoi bene la libertà di scegliere tra una vasta selezione di prodotti di qualità e da filiera etica.

La scheda sintetica di Altromercato

Altromercato è la più grande realtà di commercio giusto in Italia e una delle principali al mondo. È un’organizzazione formata da oltre 80 soci e più di 200 negozi a marchio che gestisce da 35 anni rapporti con 140 gruppi di produttori in oltre 40 paesi, nel Sud e nel Nord del mondo.

Le persone, le comunità e il pianeta sono sempre al centro dell’agire di Altromercato. La sua mission è costruire filiere etiche per le materie prime principalmente alimentari, facendosi garante di un modo di coltivare la terra e di produrre prodotti che rispetti le persone e il pianeta, attraverso il modello del commercio giusto e la cooperazione internazionale. Per costruire un’economia più sostenibile giorno dopo giorno.

Altromercato propone prodotti alimentari quali cioccolato, caffè, zucchero, banane etc., molti dei quali biologici, una selezione di prodotti da agricoltura italiana, una linea di cosmesi naturale Natyr, oggetti di artigianato etico per la casa e le ricorrenze On Earth.

I suoi prodotti sono presenti nel suo shop online, in 1500 punti vendita della Grande Distribuzione, 2000 negozi specializzati bio, oltre che in ristoranti, mense scolastiche, bar ed erboristerie. Inoltre, grazie alla business unit Made In Dignity, Altromercato diventa un partner strategico anche per le grandi industrie alimentari che possono dar vita a progetti di Corporate Social Responsability e, attraverso l’acquisto delle sue materie prime (zucchero, caffè e cacao), partecipare alla costruzione di filiere etiche, dirette, partecipate, tracciate e sostenibili.

REPORT, e va in scena su Rai 3 l’Italia dell’espresso sbagliato: Andrej Godina ha assaggiato al Caffè degli Specchi di Trieste e che cosa ha potuto accertare?

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Report caffè godina Rai 3
La locandina su Twitter di una precedente inchiesta di Report sul caffè

MILANO – Bernardo Iovene e Andrej Godina insieme ad un team di addetti ai lavori coinvolti nell’inchiesta, tornano alla carica in una puntata che in tantissimi stavano attendendo da tempo. Su REPORT di Rai 3, il giornalista napoletano incontra davanti alle telecamere diversi professionisti, per mostrare, sulla rete nazionale, che cosa c’è dietro e dentro la tazzina. Senza compromessi.

Compreso l’olio dei chicchi irranciditi. Il purge, grande sconosciuto. A volte persino considerato come un passaggio superfluo. Una diceria – più di un barista addirittura lo sostiene e con convinzione – messa in giro.

Si inizia ancora una volta a Napoli con le macchine a leva – REPORT c’era già passato 5 anni fa – del Gran Caffè Gambrinus. Passando per Firenze, Bologna, Milano, un saltino persino in Croazia.

Dove le macchine professionali rigorosamente italiane sono pulite e il caffè è trattato bene. Per poi arrivare a Trieste, altro punto nevralgico quando si parla di chicchi, tostati e non, in un altro bar storico italiano: il Caffè degli Specchi.

La domanda delle domande: e qui, Andrej Godina, come giudicherà l’espresso?

REPORT, 2024: il giudizio severo

Dividerà molto anche questo appuntamento su Rai 3, esattamente com’era successo la prima volta, nel 2019, perché il palato di Andrej Godina colpisce ancora e duramente. Le argomentazioni non mancano, e forse faranno riflettere i futuri avventori su quello che stanno bevendo e pagando al di là dell’indiscutibile esperienza di sorseggiarsi un espresso in Piazza Unità d’Italia 7.

Al Caffè degli Specchi il tempo sembra essersi fermato ma anche già andato verso il futuro. Qua si era parlato dell’uso di camerieri robotici per ottimizzare il servizio ai tavoli e abbattere una delle voci di spesa più importanti per i gestori, il personale.

Ma il caffè, l’espresso? Parlano Andrej Godina, Fabio Verona, Arianna Mingardi, Edy Bieker, Francesca Bieker, Andrea Antonelli, Caffè Passalaqua, Stefano Toppano di Oro Caffè, Leonardo Lelli, Omar Zifarich e Mario Rubino presidente di Kimbo

Il servizio di REPORT non lascia molto alla fantasia. I baristi che imparano il mestiere direttamente dietro al bancone: “La formazione è solo sul campo”, dicono. Con tutti i limiti del caso.

L’essere professionista diventa una faccenda da autodidatta. Con l’uso di caffè macinato non sul momento, conservato già ossidato e invecchiato in contenitori aperti. Miscele senza origine e varietà.

Anche Fabio Verona compare nella puntata. Il responsabile formazione Costadoro spiega alcuni errori che ammazzano il caffè: “Tostandolo scuro si riesce a nasconderne i difetti”. E Dario Ciarlantini, formatore e consulente, usa il termine “rancido”.

Così fanno Arianna Mingardi, titolare di Amigos Caffè e presidente dell’Associazione caffè Trieste e l’esperto di caffè Edy Bieker, insieme alla figlia Francesca Bieker, giudice internazionale e fondatrice del progetto di formazione Grip.

Si unisce al coro di esperti Andrea Antonelli di pulyCaff e vengono interpellati anche i titolari di Caffè Passalacqua che, messi di fronte alle immagini di come viene trattato il loro prodotto nei bar, hanno indicato gli sbagli dei baristi.

Partecipa anche Leonardo Lelli, torrefattore, che descrive i chicchi oleosi come “un caffè morto, una porcheria”.

Altro roaster, Stefano Toppano, di Oro Caffè di Tavagnacco (Udine), che torna a parlare del concetto di ossidazione.

Omar Zidarich, interviene da presidente del Gruppo italiano torrefattori caffè: “La chiamerei incuranza” così per definire quello che si trova spesso nei bar.

Vicino ad una macchina espresso a leva, Mario Rubino, presidente di Kimbo, parla di gusto tipicamente napoletano: “Qui si ama un caffè tostato molto scuro, arruscato”. E aggiunge un approfondimento sulle papille gustative del cittadino partenopeo che percepiscono l’espresso in maniera diversa, per via della genetica.

Continua Mario Rubino: “Il problema è la sciatteria, non viene pulito il filtro e il macinadosatore del caffè. Sono aspetti basilari. Qui stiamo istruendo anche i consumatori finali e se tutti dicessero al barista che sta sbagliando, lui stesso obtorto collo, cambierà”.

Nel tempio del Caffè Segafredo Zanetti – lo stesso usato dal Gambrinus di Napoli – il Caffè degli Specchi di Trieste: Andrej Godina all’assaggio

Aperto nel 1839, Riccardo Faggiotto il titolare, racconta la miscela 90% Arabica che descrive come top di gamma.

Godina e la sua analisi sensoriale: “La crema c’è. Si avverte un sentore di pane tostato leggermente bruciacchiato, al palato molto ruvido, astringente, amaro, un pochino di dolcezza, aromi di muschio, terra bagnata, copertone d’automobile. Sentore di alcuni Robusta lavorati male, tipicamente degli africani, retrogusto di liquirizia. Non di grandissima qualità.” osserva Godina.

Infine Christian Tirro, trainer della Segafredo Zanetti Academy replica con una tazzina preparata con lo stesso caffè di Trieste e sul momento, nel flagship di Bologna: “Io il copertone non lo sento – sostiene -, come non sento il chimico e il sottobosco, ma caramello, cioccolato, un amaro non invadente. Mi dica se le piace”.

Il giornalista Bernardo Iovene, autore dell’inchiesta, onestamente riscontra un po’ di astringenza. “L’ha finito, però”, fa notare Christian Tirro.

Il contenuto della puntata di REPORT con Andrej Godina dedicata all’espresso, è interamente disponibile su Raiplay a questo link.

 

Il Cimbali Group ha designato Frédéric Thil nuovo direttore generale: “Sono molto orgoglioso”

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Frédéric Thil è il nuovo direttore generale Cimbali Group (immagine concessa)
Frédéric Thil è il nuovo direttore generale Cimbali Group (immagine concessa)

BINASCO (Milano) – Da ottobre 2024, Frédéric Thil è il nuovo direttore generale di Cimbali Group. Con una lunga e consolidata esperienza nel settore B2C maturata in ruoli di crescente responsabilità all’interno di multinazionali anche di proprietà familiare, Frédéric Thil guiderà l’azienda nello sviluppo di un business plan strategico per l’ulteriore espansione nel settore delle macchine per caffè.

“Siamo particolarmente lieti che Frédéric abbia accettato la nostra sfida. Grazie alla sua comprovata esperienza professionale Frédéric potrà supportarci nel processo di internazionalizzazione che abbiamo avviato ormai da tempo” commenta il presidente di Cimbali Group, Maurizio Cimbali.

“Sono molto orgoglioso di questo nuovo incarico e della fiducia ricevuta dalla famiglia Cimbali. Quando li ho conosciuti sono rimasto colpito dalla loro passione e determinazione ad accrescere continuamente il valore del capitale umano all’interno del gruppo, che è diventato un riferimento del Made in Italy nel mondo. Dato il mio background, sono molto sensibile all’aspetto familiare, all’awareness dei brand e soprattutto alla dimensione internazionale. Mi auguro dunque di poter mettere la mia esperienza al servizio di una realtà che è ormai diventata globale, pur mantenendo il proprio imprinting fortemente italiano” commenta Frédéric Thil.

Thil aggiunge: “Il mercato delle macchine da caffè si sta evolvendo in modo significativo e le geografie distanti rappresentano una quota di mercato rilevante su cui dobbiamo essere in grado di soddisfare le esigenze dei nostri clienti, con un occhio sempre puntato sulla sostenibilità ambientale e sociale. La sfida è importante ma emozionante”.

Frédéric Thil, laureato in matematica, inizia la sua carriera nel 1987 nel settore dei beni di largo consumo. In Unilever ricopre i ruoli di Responsabile clienti regionali e National Account Manager. Nel 2001 entra in Ferrero come Direttore Nazionale Grandi Clienti, poi Direttore Commerciale in Ferrero Francia e nel 2008 ne diventa Direttore Generale. Nel 2013 è nominato Amministratore Delegato di Ferrero S.p.a Italia, ruolo che ricopre fino al 2016, quando si trasferisce in Lussemburgo come Executive Director Travel market e Food service. Dal 2020 al 2024 è presidente della società Thil Consulting, supportando PMI e startup nello sviluppo di business plan.

Nel 2014 il Presidente della Repubblica Francese gli ha conferito l’onorificenza di “Chevalier de la Légion d’Honneur” per le responsabilità sociali e i meriti conseguiti durante il periodo alla guida della Ferrero Francia.

La scheda sintetica di Cimbali Group

Cimbali Group è tra i principali produttori di macchine professionali per caffè e bevande a base di latte e di attrezzature dedicate alla caffetteria. Il Gruppo, di cui fanno parte i brand La Cimbali, Faema, Slayer e Casadio, opera attraverso tre stabilimenti produttivi in Italia e uno negli Stati Uniti (a Seattle, dove vengono prodotte le macchine a marchio Slayer), impiegando complessivamente circa 700 addetti.

L’impegno del Gruppo per la diffusione della cultura del caffè espresso e per la valorizzazione del territorio si è concretizzato nel 2012 con la fondazione del MUMAC – Museo della Macchina per Caffè, la prima e più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine per il caffè espresso situata all’interno dell’headquarter di Cimbali Group a Binasco. MUMAC ospita MUMAC Academy, l’accademia della macchina per caffè di Cimbali Group, centro di formazione, divulgazione e ricerca.

Da Paola Goppion, il commento sui rincari: “Ma a noi torrefattori resta ancora tanto da realizzare”

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paola goppion csc donna
Paola Goppion

MILANO – Il contesto critico in cui versa tutto il settore caffeicolo da qualche tempo a questa parte è ben conosciuto tra gli addetti ai lavori e ormai anche dai consumatori, che vedono spesso gli effetti dei rincari di materie prime, trasporti, direttamente sul prezzo della loro tazzina al bar. Tra i torrefattori che si sono espressi su questi temi, si espone anche Paola Goppion, dell’omonima azienda che ha la sede a Preganziol in provincia di Treviso.

Goppion: “Leggendo le diverse interviste fatte ai colleghi torrefattori, ho trovato molti commenti validi e condivisibili.”

“Credo che sia stato detto molto sin qui. Del resto il tema resta che, per realizzare una (buona) tazzina di caffè, tutti noi dovremo affrontare un bel po’ di difficoltà nell’anno nuovo, stringendo i denti.

È difficile infatti sopportare gli aumenti che stiamo subendo e arduo farne carico al di fuori della torrefazione. Il bar ha dovuto già affrontare una fase critica vita nel post Covid e continua a viverla oggi per via della carenza di personale, degli affitti alti, del rincaro dei prodotti e del mancato aumento degli stipendi in generale.

Dall’altra parte, la grande distribuzione fa fatica a trasferire gli aumenti sullo scaffale e questo anche perché il consumatore ha modificato le sue abitudini di consumo. È uno scenario difficile e in continua trasformazione, certamente non sgombro da preoccupazioni.

Come torrefattori, nonostante il momento sia davvero difficile, ci resta moltissimo da fare. Innanzitutto, costruire valore attorno al prodotto e coltivare i talenti professionali.

Raccontare al consumatore come, nonostante tutto, lavoriamo e selezioniamo il caffè, quali sono le nostre scelte e in cosa crediamo realmente, come operano le persone nelle nostre aziende.

Come produttori abbiamo molta responsabilità e siamo chiamati oggi più che mai ad essere autentici. In questo modo costruiremo un rapporto di fiducia con il territorio nel quale operiamo in uno scambio di dare e ricevere continuo.

In qualità di torrefattori italiani abbiamo dalla nostra parte la storia del caffè che ha fatto il giro del mondo, passando attraverso le nostre porte e grazie alla nostra creatività, diventando immensi esempi valoriali e modelli di consumo.

Dobbiamo crederci sempre di più, raccontare valore ed esperienza, essere moderni e coltivare attorno al caffè – attraverso il buon saper fare – una vera consapevolezza del sapore, delle cose buone e dello stile italiano.’’

Mercati del caffè: ecco perché ci vorranno anni affinché il ciclo rialzista possa realmente invertirsi

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mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni Brasile export prezzi borsa Vietnam meteo
Il logo dell'Ice

MILANO – Fine settimana di consolidamento per i mercati del caffè. Nella seduta di venerdì 13 dicembre, le due borse hanno chiuso con esiti opposti: in ribasso New York; in lieve rialzo Londra. Il contratto per scadenza marzo dell’Ice Arabica ha perso 175 punti (-0,5%) terminando a 319,50 centesimi. Il contratto per scadenza marzo dell’Ice Robusta si è rivalutato invece di $32 chiudendo a 5.184 dollari, in ulteriore ripresa dello 0,6%.

Sul diverso andamento delle due piazze hanno inciso anche i dati sulle scorte certificate: ai massimi degli ultimi 2 anni e mezzo per New York e ai minimi degli ultimi 7 mesi e mezzo (appena 36.740 tonnellate) per Londra.

Mercati del caffè all’onore delle cronache nei media internazionali: i massimi storici raggiunti nelle ultime settimane, senza prospettive immediate di una significativa inversione di tendenza, sono ormai argomento popolare non soltanto per addetti ai lavori

Perché le conseguenze del ciclo rialzista di cui siamo testimoni ogni giorno nei nostri articoli e commenti cominciano a farsi sentire sempre più nelle tasche dei consumatori di tutto il mondo, tra i ritocchi ai listini già annunciati o attuati e i rincari ancora più consistenti che si preparano per il nuovo anno.

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Eureka apre la Mignon Factory, lo stabilimento dedicato agli iconici macinacaffè, e presenta tre nuovi modelli

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La Mignon Factory (immagine concessa)

SESTO FIORENTINO (Firenze) – Conti Valerio Srl inaugura la nuova Mignon Factory, un avveniristico stabilimento produttivo completamente dedicato alla produzione degli iconici macinacaffè di ultima generazione concepiti e progettati per il canale prosumer. Accanto al nuovo show room aperto lo scorso giugno, vera e propria sala polifunzionale che attrae ogni giorno professionisti e amanti del caffè a livello internazionale, Mignon Factory rappresenta un ulteriore tassello dell’ambizioso piano di sviluppo aziendale che prevede, al suo completamento, il raddoppio dello storico stabilimento di Sesto Fiorentino, e la realizzazione di una vera e propria grinder valley toscana, alle porte di Firenze.

“Con questo investimento, la Conti Valerio punta a implementare il mercato per i coffee lovers domestici, ma anche per i professionisti che cercano la giusta attrezzatura per la propria offerta specialty – spiega Maurizio Fiorani, managing director della Conti Valerio – La linea Mignon, infatti, grazie alle sue performance professionali combinate alle ridotte dimensioni rappresenta un best seller e un benchmark di riferimento del segmento prosumer internazionale: Germania, Nord America, UK e Medio Oriente saranno i mercati su cui punteremo maggiormente, realtà in cui già oggi il marchio Eureka è un trend setter affermato”.

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Maurizio Fiorani, managing director della Conti Valerio (immagine concessa)

Già declinata in più di 20 diverse soluzioni, realizzate per rispondere alle esigenze e preferenze dei vari mercati in cui l’azienda è presente, dalle performance iper-automatizzate e velocissime a quelle più semplificate, attente a una macinatura più slow, negli ultimi anni la linea Mignon ha avuto un vero e proprio boom di richieste, in particolare sulle piattaforme di e-commerce.

Zero 65 All Purpose (immagine concessa)

“Dai primi periodi del Covid, è aumentato vertiginosamente il desiderio di rivivere in casa il piacere del caffè preparato al bar – continua Fiorani – Infatti c’è stato un generale exploit dell’attrezzatura destinata a dei veri coffee corner domestici. Un fenomeno trasversale che in parte ha interessato anche l’Italia e che noi siamo stati in grado di anticipare avendo da sempre riconosciuto grande importanza agli investimenti in tecnologia e performance”.

I nuovi modelli di macinacaffè della linea Mignon

Nelle nuove linee produttive saranno tre i nuovi modelli ora disponibili sul mercato, dopo il successo raccolto nel lancio di giugno a Copenaghen, in occasione dell’ultima edizione del World Of Coffee.

Libra 65 All Purpose (immagine concessa)

Da oggi, entrambi i brand di punta dell’azienda fiorentina, Eureka 1920 e Eureka ORO, si arricchiscono con Libra 65 All Purpose e Zero 65 All Purpose da un lato, e Single Dose Pro dall’altro, in un ulteriore avanzamento tecnologico che fa leva sulla versatilità dello stile di macinatura e sulla riduzione totale della ritenzione, garantendo zero sprechi.

La scheda sintetica di Conti Valerio

Fondata nel 1920 dall’imprenditore toscano Aurelio Conti, Conti Valerio Srl, con i marchi di punta Eureka 1920 ed Eureka ORO, oggi rappresenta l’avanguardia dei macinacaffè e macinadosatori per il canale professionale e per la casa.

L’azienda di Sesto Fiorentino (Firenze) ha registrato nel 2023 un fatturato di 56,5 milioni di euro derivante per il 98% dalle attività export e oltre 200.000 macinacaffè prodotti. Eureka investe il 5% del fatturato annuo in ricerca e sviluppo e nel biennio 2018 al 2024 ha depositato 8 nuovi brevetti tecnologici ed ha ampliato la gamma con nuove linee che fanno leva su tecnologia e design. Con oltre cento dipendenti diretti, l’azienda vanta un’età media delle risorse umane pari a trentacinque anni.