martedì 26 Agosto 2025
Home Blog Pagina 20

Chiara Bergonzi: “Il latte vaccino è ancora molto consumato nei bar tradizionali mentre nei coffee shop specialty bene le alternative”

0
accademia coraje caffè trucillo chiara bergonzi
Chiara Bergonzi (foto concessa)

MILANO – In chiusura dell’inchiesta che ha voluto indagare il ruolo del latte vaccino e delle bevande vegetali all’interno di bar e caffetterie di oggi, la testimonianza della Queen della Latte Art, che da anni ormai promuove le bevande vegetali in giro per i locali italiani, Chiara Bergonzi.

Bergonzi: latte, bevande vegetali e specialty

“Sicuramente com’era previsto già da anni fa, l’utilizzo della bevanda vegetale è salito drasticamente. Entro il 2026 è stimato che una proposta su due sarà sicuramente di questo genere. Per quanto riguarda invece il latte vaccino, si registra ancora un consumo molto elevato di quello più commerciale, senza che si sia verificato ancora uno spostamento verso quello di nicchia che proviene dalla fattoria.

Gli specialty coffee shop tendono più a concentrarsi sulle bevande alternative, mentre il bar tradizionale resta ancora focalizzato sul latte vaccino industriale.

D’altra parte posso testimoniare che anche in questi luoghi più legati ad un’offerta classica, si sta scoprendo l’avena, la mandorla, il cocco. Son ritornati tanto i ricettati, e sono in molti a constatare ormai che un menù non può funzionare esclusivamente sull’uso di coloranti e di sciroppi, ma si deve diversificare con altri prodotti come ad esempio i super food.

Attualmente ho notato che anche Autogrill sta inserendo nell’offerta questo tipo di offerte, come le caffetterie di tendenza. Si sta andando finalmente oltre il solo cappuccino: ora l’esigenza è quella di spostarsi su proposte più internazionali anche nei bar tradizionali”.

Corsi di latte sono ancora richiesti: la formazione è la più gettonata.

Bergonzi continua: “Tuttavia, è chiaro che nei corsi di latte art il focus non è incentrato sulla qualità della bevanda, perché la maggior parte di quella che viene impiegata va buttata allo scopo principale di allenarsi a tracciare le figure o al montaggio.

La bevanda vegetale in ogni caso è sdoganatissima, è un trend molto forte. Questo nonostante il costo maggiore rispetto al latte vaccino: i consumatori lo cercano, perchè vogliono una soluzione più healthy anche senza guardare al prezzo. In sostanza, se fa bene, se è buono, si supera lo scoglio dei centesimi in più.

Fondamentale quindi per i gestori, puntare su questi prodotti. Senza fermarsi soltanto alla soia.”

Bar Stradivari, il bilancio della caffetteria inclusiva per famiglie con bambini dopo due anni, la titolare Giulia Farronato: “Una scommessa vincente”

0
stradivari
Giulia Farronato con la ricca offerta food di Stradivari (immagine concessa)

TESERO – Bar Stradivari è un locale unico creato per rispondere alle esigenze di tutti ed essere, in particolare, un punto di riferimento per le famiglie dove i bambini sono i benvenuti (ne abbiamo parlato qui). A distanza di due anni, la titolare Giulia Farronato ci racconta il bilancio della sua attività a Tesero, in val di Fiemme in provincia di Trento.

Qual è il bilancio dell’attività dopo due anni?

“Senza dubbio è stato positivo. In due anni abbiamo avuto modo di conoscere meglio la nostra clientela: ciò ci ha permesso di esprimere al meglio l’essenza del locale con attività mirate al target di riferimento. Il concetto del family bar è stato premiato. Molte famiglie della Val di Fiemme si danno appuntamento fisso nel nostro locale nonostante non sia ubicato vicino al centro abitato.

Il nostro obiettivo principale è tuttavia quello di ampliare ulteriormente il raggio della nostra clientela grazie a campagne mirate tramite le piattaforme social. Quest’anno ci concentreremo perciò sull’aspetto comunicativo della nostra realtà sia all’interno della Valle che fuori”.

La scelta del family bar e un ambiente più inclusivo ha dato i suoi frutti

“Assolutamente. Il concept funziona particolarmente bene durante la stagione estiva e le giornate soleggiate. L’inverno invece è il periodo più difficile ma con l’introduzione di alcuni format mirati come aperitivi organizzati con la babysitter la domenica a pranzo, da noi battezzati aperisitter, siamo riusciti ad avere successo anche nei mesi più freddi.

Inoltre organizziamo feste di compleanno, sia per i più piccoli che per i grandi, ed eventi privati come lauree, pensionamenti e cerimonie che hanno acquisito un grande successo. Inoltre prepariamo banchetti e apericene, offerte che qui in Valle è raro trovare, per differenziarci ulteriormente”.

Cosa è cambiato nel menù? E il caffè?

“Proponiamo sempre Manuel Caffè che ci fornisce la miscela Capriccio, 80% robusta e 20% arabica. In questi anni abbiamo inoltre fatto dei corsi di aggiornamento sull’uso della macchina del caffè e della creazione latte art. Prepariamo l’espresso con una La Spaziale e un macinino Ceado on demand. Per la pulizia invece ci affidiamo ai prodotti pulyCAFF. Molti dei nostri clienti apprezzano particolarmente la nostra offerta caffè.

Ci siamo specializzati perciò nell’offerta colazione che è decisamente più curata rispetto alla media. Per quanto riguarda l’offerta food, abbiamo inserito nel nostro menù i gelati per l’estate e le coppe con la frutta fresca. Avere un giardino esterno con un amplio servizio di dolci fa davvero la differenza e piace molto sia alle famiglie sia ai clienti singoli.

Inoltre, inizialmente, pensavamo di puntare sulla paninoteca ma abbiamo notato una grande richiesta per il pranzo veloce. Ci siamo specializzati in piatti freddi come salatone e primi piatti pronti prodotti da un laborario della Val di Fiemme. Questo principalmente è quello che abbiamo capito in due anni di gestione: pranzi veloci, puntare sulle famiglie e offire una proposta differente rispetto al centro del paese”.

Come avete reagito al rincaro delle materie prime?

“Abbiamo tenuto il prezzo bloccato fino a fine ottobre dello scorso anno con il caffè a 1,20 euro. Poi abbiamo riaperto a dicembre e abbiamo rialzato il prezzo del caffè di 10 centesimi fino ad arrivare a 1,30 euro: per mantenere il costo così basso abbiamo eliminato il cioccolatino e il biscottino serviti generalmente insieme alla tazzina. Rimarremo sicuramente a 1,30 euro almeno fino a questa estate. La diatriba dietro i prezzi del caffè si può continuare a gestire senza troppi problemi: ci vuole solo un po’ di organizzazione”.

La tipologia di clienti del bar Stradivari è varia e non si tratta solo di famiglie

“Esatto, le nostre giornate si dividono in più parti. Partiamo la mattina dalla colazione con le mamme e i bimbi prima di andare all’asilo; poi c’è il momento dedicato alla caffetteria classica con i lavoratori; a seguire il pranzo e infine l’aperitivo nel pomeriggio. Chiudiamo alle 21:00 quindi non abbiamo la parte dedicata al cocktail bar”.

Progetti per il futuro?

“In estate punteremo su un aperitivo diverso che si chiamerà aperifish. Abbiamo introdotto il concetto l’estate scorsa con alcune serate in collaborazione con una pescheria. Si tratta di un servizio in piedi con pesce fresco servito al momento: un’offerta davvero unica nella nostra Valle.

Il format è piaciuto molto e lo riproporremmo sicuramente. Inoltre introdurremmo altri aperitivi con la stessa formula ma non solo con il pesce: avremo cucina messicana e cinese per offrire ai nostri clienti un’esperienza unica con musica dal vivo all’aperto. Questi eventi spingono inoltre alla socialità tra gruppi di famiglie e bambini che possono giocare insieme e divertirsi”.

Lavazza pessimista sull’Eudr: “Impatto peggiore dei dazi americani, l’applicazione va rinviata di un altro anno”

0
Giuseppe Lavazza comitato
Giuseppe Lavazza (foto concessa)

MILANO – Ottimista sull’andamento dei prezzi, ma pessimista sull’Eudr, tanto da chiederne addirittura un nuovo rinvio: così Giuseppe Lavazza, presidente del Gruppo Lavazza e Comitato italiano del caffè, in una serie di dichiarazioni rilasciate a Londra, nella giornata di ieri, mercoledì 9 luglio, parlando con i giornalisti durante un evento a margine del torneo di Wimbledon.

“Riteniamo che il mercato abbia raggiunto i suoi picchi a inizio anno” ha detto Lavazza formulando così l’auspicio di non dovere più ritoccare al rialzo i listini.

I prezzi elevati non hanno comunque intaccato il “forte trend” nei consumi domestici in Uk. Un trend iniziato durante il lockdown e che anche dopo la fine della pandemia non ha mai dato segni di rallentamento.

Il mercato retail del Regno Unito, che ha un valore di 1,7 miliardi di sterline (1,97 miliardi di euro), ha registrato, sin qui quest’anno, una crescita del 5,7%, con uno shift dei consumatori dal fuori casa ai consumi domestici.

Secondo le statistiche, le famiglie britanniche bevono 13 milioni di tazze di caffè Lavazza ogni settimana e utilizzano 1,4 milioni di capsule.

Contenuto riservato agli abbonati.

Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.

HostMilano accende i riflettori sull’ospitalità del futuro con la World Barista Championship

0
hostmilano
Le competizioni a HostMilano (immagine concessa)

MILANO – Da sempre laboratorio internazionale di innovazione e tendenze, HostMilano 2025 torna a Fiera Milano dal 17 al 21 ottobre con un palinsesto eventi che si preannuncia tra i più ricchi di sempre. Un connubio tra innovazione nel percorso espositivo e negli eventi che farà della 44.ma edizione un vero e proprio hub culturale e professionale, dove le nuove traiettorie dell’ospitalità prenderanno forma tra formazione, competizioni, show-cooking ed esperienze immersive.

HostMilano 2025 svela tre grandi novità e un ritorno di fiamma tra gli eventi

Una grande novità riguarda quest’anno il mondo pastry, dove il cioccolato sarà protagonista assoluto con il Regno Irresistibile del Cioccolato!, firmato da Davide Comaschi: cinque giorni di masterclass, demo e storytelling per raccontare la pralineria tra tradizione, etica e innovazione.

Un’altra novità di impatto riguarda il settore caffè con gli Host Talks – Beyond the Cup, una collezione di incontri internazionali, in collaborazione con M25 Consulting, che riunisce l’intera filiera del caffè per un dialogo ad alto livello in cui università, produttori, torrefattori, baristi, distributori, catene, associazioni e consumatori creano insieme una nuova visione per l’industria del caffè.

La terza grande novità valorizza il mondo dell’arte bianca con Bakery Square, arena realizzata in collaborazione con Richemont Club Italia e Consorzio SIPAN. Sarà uno spazio esperienziale animato da talk, workshop e show-cooking, con eventi speciali come Pane e Benessere e Fermenti di sapienza: il lievito madre, fino ai Laboratori Internazionali dedicati al pane. Da non perdere anche il Panettone World Championship, con 12 nazionali in gara e una nuova categoria dedicata al panettone con gelato, affiancata da sfide su monoporzione circolare e lievitati decorativi. Spazio anche al Campionato Europeo della Pizza, organizzato da Pizza e Pasta Italiana.

Creatività e innovazione in tutti i settori

Sempre al SIC spicca invece il ritorno a Milano del World Barista Championship, la più importante competizione mondiale sul caffè che mancava in città dal 2021. Oltre 50 delegazioni si sfideranno nel cuore del Salone Internazionale del Caffè, confermando Host come piattaforma di riferimento globale per l’aggiornamento professionale di tutta la filiera, dalla torrefazione alla tazzina.

Tornano anche le competizioni in collaborazione con ALTOGA – dal Gran premio della caffetteria italiana alla Moka Challenge e le LAGS – mentre con Coffee Addition in collaborazione con AICAF il maestro del caffè Gianni Cocco ripropone le sue masterclass di abbinamenti tra caffè e gusto.

La creatività in cucina prenderà forma anche negli show-cooking della FIC Academy, nei laboratori APCI a tema green e nei live dedicati alla pasta fresca di A.P.Pa.Fre.

Nel segno dell’innovazione sostenibile, Host 2025 ospiterà anche la settima edizione di Smart Label – Host Innovation Award, il riconoscimento di Fiera Milano e Host Milano, in collaborazione con POLI.design e con il patrocinio di ADI, che premia le soluzioni capaci di ridefinire il concetto stesso di innovazione in chiave etica, digitale e ambientale.

Tre le categorie previste: Smart Label per l’innovazione a tutto campo, Innovation Smart Label per le proposte di innovazione più dirompente e Green Smart Label con un maggiore focus sulla sostenibilità.

L’appuntamento è a Fiera Milano dal 17 al 21 ottobre prossimi: cinque giornate dense di contenuti per ispirare, formare e connettere il mondo dell’ospitalità.

Per non perderti nessuno degli appuntamenti di tuo interesse, acquista subito il biglietto di accesso approfittando delle tariffe Early Bird valide solo fino al 17 settembre.

Venditalia: il futuro del vending a Rimini dal 6 all’8 maggio 2026

0
venditalia
Venditalia 2024 (immagine concessa)

RIMINI – Venditalia, l’evento di riferimento per il mondo della distribuzione automatica, annuncia ufficialmente le date della prossima edizione: dal 6 all’8 maggio 2026. Per la prima volta, la manifestazione si svolgerà nel Quartiere Fieristico di Rimini: qui si lavorerà a un hub dove il futuro del vending prende forma.

Il ritorno di Venditalia

Con oltre 19 miliardi di euro di fatturato annuo, 34 miliardi di consumazioni, 4,5 milioni di vending machine installate in Europa, più di 10.000 aziende attive e 110.000 posti di lavoro, il settore della distribuzione automatica rappresenta una filiera ad alto impatto economico, protagonista della transizione digitale e dei nuovi modelli di consumo automatico.

L’edizione del 2026 segna anche l’inizio della collaborazione tra Confida, Associazione italiana distribuzione automatica, che ha fondato la manifestazione nel 1998, e Italian Exhibition Group (IEG), uno dei principali player fieristici in Europa. Una sinergia che unisce la specializzazione e l’autorevolezza di Confida nel settore vending e la forza organizzativa del network globale di IEG.

Venditalia 2026 metterà a disposizione del settore del vending otto padiglioni espositivi completamente riorganizzati, maggiore accessibilità, ampia ricettività alberghiera e costi più competitivi, vantaggi fondamentali per favorire la partecipazione di aziende italiane ed estere.

Il nuovo appuntamento fieristico proporrà un’offerta espositiva ancora più ampia e diversificata, con espositori italiani e internazionali pronti a presentare in anteprima prodotti innovativi, tecnologie all’avanguardia e soluzioni che stanno ridisegnando il futuro del vending.

Il programma sarà arricchito da dibattiti, incontri tematici, workshop e momenti di approfondimento dedicati ai trend globali e alle nuove esigenze del mercato, per offrire ai visitatori un’esperienza completa, dinamica e proiettata verso il futuro.

Venditalia 2026 sarà il punto di riferimento per tutte le imprese della filiera del vending e non solo per conoscere da vicino l’evoluzione della distribuzione automatica e partecipare attivamente alla sua trasformazione.

Innovazione, eccellenza made in Italy e business si incontreranno dunque a Venditalia in Fiera a Rimini, dal 6 all’8 maggio 2026.

Logo In Real Life: che cosa raccontano e che impatto hanno i brand sul consumatore finale e viceversa

0
La copertina di Logo In Real Life (foto dal sito Krisis publishing)
La copertina di Logo In Real Life (foto dal sito Krisis publishing)

MILANO – Molti consumatori entrano in un bar o si muovono per i supermercati e ordinano o acquistano direttamente ciò che riconoscono: tra gli scaffali e le insegne all’entrata, tutti si sono almeno una volta – e sicuramente di più – orientati nella scelta seguendo alcuni nomi, alcuni brand, un logo. E’ rassicurante, è qualcosa che si cerca con lo sguardo ancora prima di procedere all’assaggio. E raccontano delle abitudini, dei riti, un tessuto sociale costruito attorno a determinati prodotto, aziende, brand.

Ecco i loghi come strumento che ha un impatto sociale, una narrazione che ha il potere di manipolare la realtà al di fuori dalla pubblicità. I consumatori intervengono prima come spettatori e poi come attori, nel momento in cui riescono ad appropriarsi dello stesso marchio, a reinterpretarlo non solo subendone il fascino che lo spinge all’acquisto, in un circolo che mai si interrompe e che invece si autoalimenta.

Questa l’analisi proposta da Michele Galluzzo in Logo In Real Life, edito da Krisis Publishing.

Concetti come Corporate Identity e Corporate Imagination cercano di imbrigliare un’idea ben espressa da Walter Landor:”I prodotti sono realizzati in fabbrica […] ma i marchi sono costruiti nella mente” citata da Naomi Klein in No Logo: Taking Aim at the Brand Bullies. Esiste un gap tra comunicazione di un brand e la percezione del consumatore finale di quest’ultimo. E quindi tra corporate communication e corporate image.

I casi studio del made in Italy: dalla P di Pirelli all’esempio Fiorucci

Passando per Coca-cola e Louis Vuitton: i grandi marchi entrano nell’immaginario collettivo. A volte sconfinano nell’azione sociale, coinvolgendo temi importanti come la questione di genere, una produzione che si fa simbolo di una comunità precisa come quella LGBTQIA+.

I brand vengono rielaborati in chiave politica, a sostegno di una causa rispetto ad un’altra. Vengono quasi falsificati per veicolare un messaggio altro rispetto al primo obiettivo di conversione all’acquisto. Le aziende comunicano attraverso un marchio, dovendo già fare i conti con la sua possibile riscrittura ed è così che assume ancora di più il valore di scudo, di bandiera: il marketing diviene intervento culturale.

Non è semplice brandizzazione della politica, ma, come suggerisce l’autore nelle conclusioni:

“La mia aspirazione aspirazione per questo volume è che possa incoraggiare altri a contribuire alla ricerca di una comprensione del design come aspetto del mondo materiale in quanto luogo sociale. – e infine – L’auspicio del volume che qui si conclude è di esplorare il territorio della storia sociale in relazione alla visual identity, ma, in senso più ampio, l’obiettivo della ricerca è provare a guardare alla storia del graphic design da un punto di vista ribaltato rispetto alle storie canoniche: dal punto di vista dell’utente, della società, appunto.”

Logo In Real Life è disponibile al costo di 19 euro, a questo link.

Al Chocohotel di Perugia, dove i più golosi possono fare colazione soltanto a base di cioccolato

0
La colazione al Chocohotel (foto concessa) chocolazione
La colazione al Chocohotel (foto concessa)

PERUGIA – In via Campo di Marte 130, la colazione in hotel diventa un’esperienza più golosa del solito: scordandosi della classica intercontinentale a buffet che pure fa sognare in molti, chi si imbatte nel Chocohotel, albergo ufficiale di Eurochocolate, potrà sperimentare la choco-colazione.

Si è capito che si parla di un menù con focus cioccolato? Forse il giusto modo per dare la botta di zuccheri mattutina necessaria ad affrontare il viaggio.

Chocohotel: il primo al mondo interamente dedicato al cioccolato

Così come racconta Alberto Guarducci, Responsabile Operativo Apicehotels, quando gli si chiede come mai riscrivere la tradizionale colazione italiana con questa immersione cioccolatosa: “Volevamo proporre qualcosa di sorprendente e goloso. I diversi formati di cioccolato sono stati selezionati per garantire varietà e piacere sensoriale”.

E così nel Chocohotel si può banchettare immergendo frutta fresca e dolci, creme spalmabili, ganache per farciture di croissant e torte, oltre a pancake e waffle arricchiti da topping al cioccolato.

Continua Alberto Guarducci: “Il nostro obiettivo è trasformare la colazione in un vero e proprio momento di festa per il palato, capace di sorprendere e conquistare ogni ospite.”

Una colazione a base cioccolato che resiste anche alle condizioni critiche del mercato: la qualità non è stata incrinata dall’aumento vertiginoso del prezzo del cacao, grazie all’ottimizzazione degli acquisti attraverso solide collaborazioni con fornitori selezionati nel tempo che permettono di reperire le materie prime di livello a condizioni più vantaggiose.

Buone notizie per chi non sosta al Chocohotel

E sì, perché la Choco-Colazione dell’Isola dei Golosi è aperta anche agli ospiti esterni al costo di:

· Adulti

€18 a persona nei giorni feriali
€21 a persona il sabato, la domenica e nei giorni festivi

· Bambini:

0-1 anni: gratuito
1-4 anni: €5

Ma una colazione, ci si potrebbe chiedere, può prescindere dal caffè? Va bene il cioccolato, ma serve anche quella spinta caffeinica tutta italiana. Nella patria dell’espresso, non può certo mancare, no?

E infatti all’appello il Chocohotel risponde: presente! Il caffè resta l’elemento imprescindibile anche di questa colazione sui generis, con il ruolo di bilanciare il buffet di dolci e far contenti sia un pubblico italiano che uno internazionale. Al Chocohotel per aiutare i clienti, delle macchine self-service sono affiancate da un team pronto a preparare espresso, cappuccino, ricette a base latte e con bevande vegetali.

Oltre alla macchina per caffè espresso modello Polaris della marca Wega, con miscela 100% Arabica di Caffè Vergnano, a disposizione degli ospiti tre macchine self-service firmate Nestlé, che utilizzano una miscela di caffè Arabica e Robusta, e una macchina Mr Breakfast con miscela 100% Arabica.

Ancora, riferisce Alberto Guarducci, non esiste un percorso strutturato dedicato alla divulgazione sulla materia prima cacao, perché l’esperienza si concentra principalmente su un approccio sensoriale e ludico, valorizzando il piacere del cioccolato attraverso la colazione, il Chocostore e l’atmosfera tematica dell’hotel.

Anche se, si lascia sfuggire: “Per il futuro, non escludiamo la possibilità di integrare un percorso dedicato alla divulgazione sul cacao direttamente all’interno dell’hotel.”

Un’altra chicca della colazione al Chocohotel, il pairing

Gestito dalla creatività della caposala Eriona, che si sbizzarrisce in abbinamenti tra cioccolato e caffè, unendovi degli elementi decorativi edibili.

Una delle golosità della chococolazione (foto concessa)

Un esempio perfetto di uno degli accostamenti, è il “Caffè del Chocohotel”: un espresso servito in vetro, arricchito con crema fondente al cacao, granella di nocciola e crema al latte, il tutto delicatamente spolverizzato con cacao amaro.

Caffè: ecco come il consumo della tazzina influisce sul sonno

0
caffè americano bruxelles chatgpt bari keita balde torino
Una tazza di caffè americano (immagine: Pixabay)

Un nuovo studio ricerca rivela come la caffeina alteri l’attività neurale notturna, rallentando i meccanismi di recupero e pulizia cerebrale. E nei giovani, l’effetto è più marcato. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Federico Mereta per il quotidiano Il Sole 24 Ore.

Gli effetti del consumo di caffè durante la notte

MILANO – “No grazie, il caffè mi rende nervoso”. Se prendiamo alla lettera il titolo del famoso film con l’indimenticabile Massimo Troisi e Lello Arena, probabilmente non riusciamo a cogliere le differenze interpersonali legate agli effetti della caffeina come sostanza psicoattiva. Ma soprattutto, diventa difficile capire chi riesce ad assumere il caffè prima di andare a letto e poi riposa saporitamente e chi invece, magari consumano la classica “tazzulella” dopo pranzo, si trova con gli occhi sbarrati a contare le pecorelle a notte fonda.

Un aiuto per comprendere cosa davvero accade al cervello in cerca di riposo e pulizia notturna, fondamentale per il suo benessere, viene ora da una ricerca condotta da esperti dell’Università di Montreal, pubblicata su Nature Communications Biology.

Lo studio mette in luce come e quanto la caffeina possa influire sul sonno e sul recupero cerebrale e fisico legato al riposo, chiarendo inoltre un aspetto: la caffeina, presente non solo nel caffè ma anche in altre bevande (pensate agli energy drink), avrebbe un effetto particolarmente intenso sul sonno dei giovani.

Per loro, l’impatto sul riposo e sul sistema nervoso potrebbe risultare più intenso (pur considerando sempre i numeri limitati dello studio) rispetto a quanto accade negli adulti.

Lo studio, coordinato da Philipp Thölke, Karim Jerbi, e l’esperto di di psicologia del sonno e dell’invecchiamento Julie Carrier, si è basato su dati elettroencefalografici e, con il supporto dell’Intelligenza artificiale, ha valutato l’effetto della caffeina sul sonno.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.

Latte nel caffè: ecco perché è meglio evitarlo secondo l’esperto

0
cappuccino pixabay lags pixabay centrale zurigo
Cappuccino (immagine: Pixabay)

Il neuroscienziato Robert Love ha affermato che unire latte o panna al caffè potrebbe ridurre significativamente i suoi benefici per la salute, compromettendo l’efficacia dei polifenoli presenti nella bevanda: questo potrebbe ridurre significativamente gli effetti positivi salutari che il caffè può offrire. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Loris Porciello per Normanna News.

Il latte nel caffè: gli aspetti negativi

MILANO – Il caffè è una delle bevande più amate e consumate a livello globale, noto per il suo sapore inconfondibile e i potenziali benefici per la salute. Una recente dichiarazione del neuroscienziato Robert Love ha suscitato un acceso dibattito riguardo all’abitudine comune di aggiungere latte al caffè. Love suggerisce che unire latte o panna al caffè potrebbe ridurre significativamente i suoi benefici per la salute. Il caffè, quando consumato con moderazione, non è solo una bevanda stimolante ma anche un potenziale alleato per la salute.

Studi scientifici indicano che il caffè potrebbe contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, diabete e Parkinson. Una delle principali ragioni è l’alta concentrazione di polifenoli nel caffè, che sono composti vegetali con potenti proprietà antiossidanti.

Ogni 100 ml di caffè contengono circa 214 mg di polifenoli, che giocano un ruolo cruciale nella protezione contro lo sviluppo di vari tipi di cancro, malattie cardiache e condizioni neurodegenerative. Robert Love ha avvertito che l’aggiunta di latte o panna al caffè potrebbe compromettere l’efficacia dei polifenoli presenti nella bevanda.

Secondo l’esperto le proteine del latte si legano ai polifenoli, impedendo il loro corretto assorbimento nel corpo. Questo potrebbe ridurre significativamente i benefici salutari che il caffè può offrire.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Fipe: a maggio l’inflazione nella ristorazione si attesta a +3,2%, nei bar variazione tendenziale dei prezzi a +3,7%

0
fipe
(dati: Centro Studi Fipe)

ROMA – L’inflazione nei servizi di ristorazione si attesta a +3,2% a maggio 2025, così come la variazione tendenziale della ristorazione commerciale. L’inflazione generale scende all’1,6% dall’1,9% di aprile. Il rallentamento risente soprattutto della marcata decelerazione dei prezzi degli energetici regolamentati e dell’accentuarsi della flessione di quelli dei non regolamentati.

Riportiamo di seguito l’analisi pubblicata dal Centro Studi di Fipe.

Bar

La variazione tendenziale dei prezzi del bar si attesta a maggio 2025 a +3,7%. Le variazioni tendenziali sopra la media riguardano i prodotti di gelateria e pasticceria (+4,3%).

(dati: Centro Studi Fipe)

Ristoranti

Nei ristoranti tradizionali gli aumenti su maggio 2024 si attestano sul +2,9% mentre per le pizzerie sul +3,4%. I prezzi della gastronomia registrano +2,9% e il delivery +4,2% rispetto all’anno precedente.

(dati: Centro Studi Fipe)

Mense

I prezzi delle mense(quota a carico delle famiglie)  registrano una variazione del 3,4 % nel confronto con maggio 2024.

fipe
(dati: Centro Studi Fipe)