giovedì 11 Aprile 2024
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Mauro Bazzara: cosa prevede la sostenibilità nell’Agenda 2030

"Anche le imprese sono chiamate a fare la propria parte. Specie in questo momento storico di grande sfiducia nella politica, viene loro richiesto di compensare un vuoto di leadership, assumendo un ruolo guida nelle questioni sociali, ambientali e di governance."

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Mauro Bazzara, ceo Bazzara Srl, parla degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile nell’Agenda globale 2030. Gli obiettivi sono stati sottoscritti nel 2015 da 193 Paesi delle Nazioni Unite, Italia compresa. L’argomento è trattato in un estratto del libro CoffeExperts, il libro enciclopedia sul caffè di cui abbiamo parlato qui. Più avanti in queste pagine ci saranno ulteriori approfondimenti dei diversi autori esperti di caffè che hanno contribuito alla stesura di CoffeExperts.

Mauro Bazzara sugli obiettivi per lo sviluppo sostenibile nell’Agenda globale 2030

TRIESTE – “I Sustainable development goals, o SDGs, sono 17 macro obiettivi inseriti nell’Agenda globale per lo sviluppo sostenibile e sottoscritti nel 2015 da 193 Paesi delle Nazioni Unite, tra cui l’Italia. Da raggiungere idealmente entro il 2030, sono finalizzati a condividere un impegno collettivo – dal singolo individuo alle aziende, sino a governi ed enti sovranazionali – per garantire un presente e un futuro migliore al nostro Pianeta e a chi lo abita.

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Si va dal consumo responsabile all’energia pulita; dalla lotta a fame, povertà e diseguaglianze alla costruzione di comunità pacifiche e sane; dal garantire un’istruzione di qualità, acqua e servizi igienici a un lavoro dignitoso per tutti e pari opportunità.

Il processo di cambiamento di ciascun Paese è valutato periodicamente, in sede ONU, monitorando oltre 240 indicatori trasversali, ovvero parametri non solo ambientali, ma anche economici e sociali.

Nella convinzione che la reale sostenibilità sia perseguibile sulla base di un approccio sistemico, attraverso azioni congiunte e partnership che tengano in considerazione tutte e tre queste componenti, integrate.

Anche le imprese sono chiamate a fare la propria parte. Specie in questo momento storico di grande sfiducia nella politica, viene loro richiesto di compensare un vuoto di leadership, assumendo un ruolo guida nelle questioni sociali, ambientali e di governance.

I bisogni delle nuove generazioni gravitano attorno a molti valori espressi dai SDGs e –come dimostra la crescente domanda di prodotti sostenibili– i consumatori più giovani chiedono al mercato di fare le scelte giuste, penalizzano chi non dimostra sensibilità ambientale e sociale.”

L’Agenda globale 2030 per la sostenibilità

“Il mondo del caffè gioca un ruolo importante dal momento che si tratta della bevanda più bevuta al mondo dopo l’acqua e più diffusa commodity dopo il petrolio.

Parliamo di un comparto che coinvolge migliaia di lavoratori, cooperative, aziende, aree agricole, infrastrutture, tirando in ballo questioni che riguardano la gestione di acqua e suolo, di risorse energetiche e umane, l’innovazione tecnologica e la movimentazione di miliardi di tonnellate di merce, lo smaltimento di rifiuti specifici e la preservazione di ecosistemi. E che ha dunque un impatto enorme sul pianeta.

Ogni singolo elemento della filiera –dal barista al torrefattore, dal coltivatore allo spedizioniere– può fare la sua parte affinché questo impatto sia positivo, producendo degli effetti a catena.

In tale quadro, l’Agenda 2030 e gli SDGs si stanno dimostrando per le imprese un valido punto di partenza nello sviluppo di un approccio strategico alla sostenibilità. Con l’obiettivo non solo di contribuire a una maggiore sostenibilità globale, ma anche di innovare i propri modelli di business e di accedere a nuove opportunità di mercato.”

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