mercoledì 10 Aprile 2024
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Macchinette nelle scuole, manca una seria attenzione all’alimentazione sana

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BERGAMO — Da quest’anno Bergamonews ha concordato un progetto di alternanza scuola lavoro con sei istituti della bergamasca, il più diversi tra loro: dai licei, agli istituti tecnici, alle scuole private, sia di città che di provincia.

Il “project work”, legato al progetto di BGY (il giornale dei giovani), è rivolto ad un’intera classe al fine di introdurre i ragazzi al mestiere di giornalista e farli appassionare alla vita di redazione e di inviato.

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Il compito degli studenti è scegliere un argomento da sviluppare nelle modalità più inclini alla loro fantasia: articolo, video, canzone, disegni e molto altro!

Dopo aver pubblicato i lavori dell’Istituto Pesenti, del Liceo Leonardo Da Vinci e del Liceo Classico Salesiani di Treviglio, la quarta scuola a presentare i propri elaborati è il Liceo scientifico Federici di Trescore Balnario.

Il tema scelto dai ragazzi? Il cibo. Biologico e a km zero o fast food e macchinette?

Come primo lavoro hanno intervistato Giovanni Manzoni, responsabile di distributori automatici e del progetto Whp.

Cos’è il progetto Whp?

“Il Workplace Health Promotion è un programma promosso dalla regione Lombardia che mira alla sana alimentazione e alla sicurezza dei lavoratori.”

Quali sono i principali criteri a riguardo dell’alimentazione?

“In un distributore almeno il 33% dei prodotti deve rispettare le norme del progetto WHP, cioè alimenti senza glutine, senza conservanti e cibi non fritti. Ad esempio le patatine ‘Chipster’ rientrano nel WHP poiché sono le uniche non fritte e senza glutine. Invece il solo the che soddisfa le nostre condizioni è ‘EstaThè’ che non contiene conservanti.”

Da cosa sono influenzate le vendite di un prodotto rispetto ad un altro?

“In una scuola, dopo aver informato gli alunni che le patatine sono un prodotto per celiaci, la vendita dal 72% è calata al 22% perché considerato un cibo per ‘malati’. In realtà la patata, per sua natura, non contiene glutine. Invece la vendita di alcuni prodotti rimane invariata nonostante il prezzo aumenti, è l’esempio del ‘Kit-Kat’ il cui prezzo è variato da 0,70€ a 1,50€ . Un altro fattore che può influenzare le vendite è la pubblicità, infatti fino a un anno fa i biscotti ‘Oreo’ erano al diciottesimo posto ed ora sono il terzo prodotto più venduto.”

Nonostante il progetto WHP promuova l’alimentazione sana abbiamo notato che nei distributori non è presente le frutta. Perché?

“Le mele, ad esempio, devono essere prima selezionate a seconda della forma e successivamente incartate. La mela non scade però si deteriora e si ammacca durante il trasporto, motivo per cui non è più conforme alle norme che ne permettono la distribuzione nelle macchinette. Infatti l’82% delle mele viene ritirato dal commercio e donato ad associazioni benefiche. Uno spreco di soldi altissimo!”

Perché gran parte dello spazio dei distributori è dedicato all’acqua?

“L’acqua è il prodotto più venduto, acquistato dall’’80% degli studenti e il prodotto più idoneo al progetto WHP. E’ sano continuare a cambiare tipo di acqua. L’acqua ‘Levissima’, ad esempio, che ha una sorgente a 2000 mt è leggera e priva di sali, a differenza invece dell’acqua ‘San Benedetto’ che nasce da sorgenti sotterranee che ne è ricca dunque è più pesante.”

Qual è il secondo prodotto più venduto dopo l’acqua?

“La ‘Coca-Cola’. Inizialmente era prodotta solo in formato lattina e non in bottiglietta come avremmo voluto, così ci siamo rivolti a ‘Pepsi’ che l’aveva sostituita momentaneamente con un formato bottiglietta. Subito dopo la ’Coca-Cola’ accettò di produrre bottigliette da 33cl e venne nuovamente inserita.

La ‘Coca-Cola’ preferiva produrre lattine in alluminio perché meno costose ma con questo tipo di confezione non era garantita l’igiene perché all’apertura la linguetta sporca entra in contatto con il prodotto, e ciò non avviene con le bottigliette.”

Riflettendo su quanto ci è stato detto dal responsabile delle vendite, riteniamo che il progetto Whp dovrebbe avere maggiore diffusione, in quanto promuove un’attenzione riguardo all’alimentazione, alla sicurezza e in generale alla nostra salute. Questo progetto riguarda in prima persona anche noi studenti e per questo motivo è stato interessante scoprire delle curiosità sul cibo che consumiamo ogni giorno a scuola.

Tuttavia solo il 33% del contenuto delle macchinette è in accordo con questa iniziativa e di questa piccola percentuale la componete principale è l’acqua, che ovviamente soddisfa le condizioni del progetto.

Fatte queste considerazioni, ci siamo chiesti: sarà sufficiente per garantire la nostra salute?

Ai lettori l’ardua sentenza!

Classe 3^A Liceo scientifico Lorenzo Federici di Trescore Balneario, Bergamo

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