martedì 16 Aprile 2024
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Ordinare il caffè attraverso la lettura telematica del viso? Adesso, è possibile

«La rivoluzione è parallela a quella delle tecnologie smart e sono smart anche le modalità di registrazione e di pagamento, dal telefonino o con carta di credito». Spiega Massimo Trapletti, presidente di Bianchi Industry.

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BERGAMO – Schermo touch e lettura telematica del viso per riconoscere gli utenti. Per servire così «il solito» espresso che si beve tutti i giorni; un nuovo menù arricchito con brioche o panini caldi, cappuccino guarnito al cioccolato, fino al tè in bustina.

La macchina per la pausa caffè è il simbolo aggregante e stereotipato del consumo usa e getta in ufficio. Ora, si appresta a diventare un distributore di prodotti personalizzati e alto di gamma. Ma, soprattutto, a rilevare informazioni preziose sui clienti che decidono di interagire con un semplice battito di ciglia.

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Lettura telematica: l’idea arriva da Bergamo

«La rivoluzione è parallela a quella delle tecnologie smart e sono smart anche le modalità di registrazione e di pagamento, dal telefonino o con carta di credito». Spiega Massimo Trapletti (FOTO), presidente di Bianchi Industry.

L’azienda bergamasca specializzata in distributori automatici. Con 5 sedi a livello europeo e un fatturato di 70 milioni di euro.

«Le vending machine sono sempre state una sorta di confessionale. Ora svolgono un nuovo ruolo sociale anche per i marchi di bevande e snack.

Una volta registrato il cliente possono prevenire il suo ordine. D’altro canto per i distributori, ovvero le aziende cui vendiamo l’hardware, la profilazione dell’utente significa creare un assortimento ad hoc.

Si passa così da una semplice gestione logistica a una gestione di dati di mercato. In gioco ci sono informazioni strategiche che i nuovi apparecchi sono in grado di catalogare».

Anche per questo motivo il settore del vending ha richiamato colossi come Starbucks

«In Europa è arrivato (in collaborazione con Selecta, ndr) negli uffici e nelle università. Con angoli arredati dove ci si serve come a casa. In Francia è presente con 950 macchine touch nelle stazioni di servizio Total», racconta Trapletti.

«Fra gli addetti ai lavori si rumoreggia anche di Lavazza. Ma mi aspetto passi avanti da McDonald’s con McCafè. Installando i chioschi interattivi nei loro ristoranti hanno infatti già compreso una cosa fondamentale.

Il consumatore che interagisce con la macchina e prepara in modalità fai-da-te spende mediamente di più rispetto ai menù impostati che si pagano alla cassa.

Tutto questo in un mercato degli uffici, dove meno impiegati significa anche meno caffè venduti alla macchinetta, può fare una grossa differenza».

Il mercato italiano, 3,4 miliardi di fatturato e pochi leader nella distribuzione delle macchine

Da Ivs spa (quotata in borsa e terzo distributore europeo) ad Argenta spa o Gesa, Trapletti ha studiato il settore a 360 gradi; sia in qualità di imprenditore sia di distributore.

«La Bianchi è la nostra azienda di famiglia e come tante in questo settore si è confrontata negli ultimi dieci anni con i fondi di private equity», aggiunge.

«Così dal 2007 al 2014 sono stato amministratore delegato della Ivs spa. Il primo player nazionale nella distribuzione di vending machine.

Quando sono stato in grado di ricomprare la Bianchi sono tornato e ho sposato la tecnologia e le nuove tendenze dei consumi».

Qualche esempio?

«La pausa caffè in ufficio è passata da minuti rubati al lavoro a momento di aggregazione e decisionale fondamentale», dice il manager.

«Poi il consumatore di oggi è più esigente. Le macchine garantiscono già la scelta tra bicchiere grande o piccolo per il caffè; o se una bevanda è da portare in strada, e quindi è disponibile il coperchio.

Il tè in polvere è sostituito dalle bustine di marche tradizionali; mentre la moda del topping, ovvero la guarnizione sul cappuccino, è trasferita all’interno della macchina.

In poche parole, le macchine si stanno avvicinando a quello che è il bisogno tradizionale. Portiamo in ufficio la quotidianità».

Come il panino o la brioche

«Esistono già dispositivi con il microonde incorporato. Tutto sta negli investimenti e nella gestione delle tecnologie. Se in giro si vedono ancora apparecchi desueti è perché quelli smart richiedono maggiore manutenzione», afferma Trapletti.

Il supermercato h24

A proposito di quotidianità, il prossimo passo per Bianchi Industry è il supermercato 24 ore al giorno. «I distributori posizionati in punti strategici della città e con tutto l’occorrente per la spesa dell’ultimo minuto sono la nostra nuova sfida». Conclude il presidente. «Si fa la spesa dall’ufficio o al computer e si raccoglie nel distributore vicino a casa».

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