giovedì 11 Aprile 2024
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Il gelato artigianale è candidato per il 2023 al Patrimonio Unesco

Giancarlo Timballo, presidente della Coppa del mondo della gelateria: “Abbiamo avviato il percorso in quanto la tradizione dei nostri maestri gelatieri è conosciuta e consolidata in tutto il mondo, tant’è vero che la dicitura ice-cream è superata a favore di gelato, o italian gelato. Procediamo sicuri con questo che sarebbe un ulteriore riconoscimento di eccellenza dell’intera filiera produttiva”

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LONGARONE (Belluno) – Il gelato artigianale, o meglio il lavoro del maestro gelatiere, è sempre in corsa per per essere inserito nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità già nel 2023. Lo ha ribadito, Giancarlo Timballo, presidente della Coppa del mondo della gelateria, nell’ambito delle iniziative proposte a Longarone Fiere, il 24 marzo, in occasione della Giornata europea del gelato artigianale.

Il gelato artigianale come patrimonio Unesco

Timballo, che aveva lanciato l’iniziativa nel 2018 in occasione dell’apertura del Sigep di Rimini, ha illustrato i tanti motivi per cui il gelato merita questo riconoscimento: “Abbiamo avviato il percorso –  ha spiegato durante l’evento di Longarone – in quanto la tradizione dei nostri maestri gelatieri è conosciuta e consolidata in tutto il mondo, tant’è vero che la dicitura ice-cream è superata a favore di gelato, o italian gelato. Procediamo sicuri con questo che sarebbe un ulteriore riconoscimento di eccellenza dell’intera filiera produttiva”.

La richiesta di candidatura viene ora rilanciata anche con l’ingresso tra i promotori del Comune di Longarone, situato al centro delle storiche vallate dei gelatieri bellunesi che hanno fatto conoscere il gelato nel mondo, il cui impegno è stato garantito dal sindaco, Roberto Padrin.

A sostegno di questo non semplice percorso c’è da registrare una novità di rilievo, rappresentata dal recente inserimento del gelato, – per la prima volta in Italia –  in un inventario dei beni culturali presso il competente Ministero a cura del Comune di Valle di Zoldo – presente all’incontro con il sindaco, Camillo De Pellegrin – quale attività propedeutica alla realizzazione del Museo del Gelato e dei Gelatieri.

Ciò è un passo di grande importanza in quanto tra i criteri ritenuti necessari per l’iscrizione Unesco c’è proprio la circostanza che l’elemento sia incluso in un inventario del Patrimonio culturale immateriale presente nel territorio dello Stato Membro, come definito all’articolo 11 e all’articolo 12 della Convenzione Unesco.

L’iter e le modalità della ricerca, finanziata dallo stesso Ministero, che ha portato a questo traguardo, è stata nell’occasione illustrata dall’antropologa, Iolanda Da Deppo, che ha avuto un ruolo attivo nel gruppo di lavoro che ha curato il progetto spaziando dagli  elementi fisici e oggettuali agli aspetti immateriali, con storie di vita, memorie singole e corali, descrizione delle tecniche e dei saperi per restituire criticamente la complessità di vicende umane, fortemente influenzate dalla mobilità e dal confronto con culture diverse, da Venezia a Vienna, da Monaco a Parigi, da Amsterdam a Berlino.

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