mercoledì 10 Aprile 2024
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Il caffè aiuta ad abbassare la pressione: lo studio del Policlino Sant’Orsola di Bologna

I dati mostrano valori più bassi per i consumatori dell'espresso sia nella pressione sistolica che nella pressione di pulsazione e sia a livello di circolazione periferica che per la pressione aortica centrale

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Chi beve due o tre tazzine di espresso al giorno ha la pressione più bassa rispetto a chi non ne prende affatto: questa è la conclusione dello studio di alcuni ricercatori dell’Università di Bologna e dell’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna – Policlinico di Sant’Orsola. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano La Repubblica.

I benefici del caffè per la pressione sanguigna

BOLOGNA – Il caffè aiuta a mantenere bassa la pressione sanguigna. Chi ne beve due o tre al giorno ha la pressione più bassa rispetto a chi ne beve una sola tazza o a chi non ne prende affatto: un dato che vale sia a livello periferico che per la pressione aortica centrale, quella più vicina al cuore.

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E’ quanto emerge da una ricerca pubblicata sulla rivista Nutrients, realizzata da studiosi dell’Università di Bologna e dell’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna – Policlinico di Sant’Orsola.

“La caffeina è solo uno dei diversi componenti del caffè e certamente non è l’unico che ha un ruolo attivo: effetti positivi per la salute umana sono stati registrati infatti anche tra chi consuma caffè decaffeinato”, dice Cicero. “Sappiamo che la caffeina può contribuire ad aumentare la pressione sanguigna, ma altri componenti bioattivi nel caffè sembrano controbilanciare questo effetto, con un risultato finale positivo rispetto ai livelli della pressione”.

Per approfondire questi effetti, in particolare rispetto ai valori della pressione centrale, gli studiosi hanno preso in considerazione un campione di 720 uomini e 783 donne a partire da una sub-coorte del Brisighella Heart Study: uno studio osservazionale coordinato da Claudio Borghi, professore al Dipartimento di scienze mediche e chirurgiche dell’Università di Bologna.

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