giovedì 11 Aprile 2024
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Alessandro Galtieri: da campione a coach del tricolore Giacomo Vannelli

Alessandro Galtieri: "Abbiamo lavorato per questo senza compromessi e sinceramente pensando in grande: volevamo costruire una gara vincente e di spessore che Giacomo sentisse sua.  Dopo così tante esperienze al massimo livello nella disciplina Baristi, Giacomo ad Ottobre 2021 ha gettato il cuore oltre l’ostacolo iscrivendosi alla Brewers cup poi, consapevole di non avere precedenti in questo campionato, ha cercato un mentor di esperienza che potesse trasmettere tecniche collaudate e affinate nelle massime competizioni mondiali di questa disciplina. È per questo che mi ha contattato. "

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MILANO – Alessandro Galtieri è una figura da tempo alla ribalta nella coffee community che continua ad ampliare il suo rilevante profilo professionale. Trainer, campione brewer, scrittore di apprezzatissimi manuali per baristi e coffee lovers, ora anche coach di un vincente Giacomo Vannelli. Alessandro Galtieri è il professionista bolognese che ha affiancato il talentuoso Vannelli, unendo tecniche di gara e strategie della nuova disciplina alla grande esperienza del più volte campione italiano Baristi. Un lavoro di squadra ben congegnato, al punto tale di consentire a Vannelli di aggiudicarsi il campionato italiano brewers cup alla sua prima apparizione.

Galtieri, avete raggiunto il massimo risultato nazionale, ve lo aspettavate?

“Abbiamo lavorato per questo senza compromessi e sinceramente pensando in grande: volevamo costruire una gara vincente e di spessore che Giacomo sentisse sua.
Dopo così tante esperienze al massimo livello nella disciplina baristi, Giacomo ad ottobre 2021 ha gettato il cuore oltre l’ostacolo iscrivendosi alla brewers cup. Poi, consapevole di non avere precedenti in questo campionato, ha cercato un mentor di esperienza che potesse trasmettere tecniche collaudate e affinate nelle massime competizioni mondiali di questa disciplina. È per questo che mi ha contattato.
Dopo alcuni tentativi di costruire il mio ruolo e apporto che non sembravano funzionare, è scattato un legame diverso quando sono riuscito a trasmettere a Giacomo che il suo risultato per me era veramente importante.
Ci siamo messi a tavolino con limpidezza e creato un rapporto leale e di fiducia reciproca.
Siamo due caratteri forti con visioni diverse, che nascono da un vissuto differente, ma per questo siamo anche complementari. Dal momento in cui è scattata una bellissima condivisione si è entrati in sintonia con la competizione e tutti gli aspetti collegati.
Dalla individuazione e scelta dei caffè con cui Giacomo ha costruito il blend di gara e tutto il lavoro di affinamento di ricetta e costanza di estrazione. Poi i contenuti e lo spirito dello speech. La gara brewing non è semplicemente recitare un testo, è una espressione di eleganza misurata, professionalità ed accoglienza che accompagna una esperienza gustativa straordinaria.”
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Giacomo con la compagna Monica Boin che lo ha spronato alla partecipazione (foto C. Caroli)

Si è visto un Vannelli diverso dalle gare baristi, è così?

“Si lo hanno detto in molti. Credo che il tipo di competizione e il clima di fiducia reciproca abbiano fatto emergere una parte più riflessiva e tranquilla di Giacomo, abbiamo visto un campione maturo e consapevole delle sue capacità.

Cristina (Caroli) si è occupata di alcune parti dello speech ed è riuscita ad inquadrare esattamente questa evoluzione di Giacomo e ad inserirla nello storytelling di gara, che è stato quindi vero, spontaneo, vissuto da lui in prima persona. Si è fidato di noi e si è “liberato” del barista esuberante che c’era in lui… (ride…) come ha raccontato lui stesso in pedana ai giudici.

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Giacomo ha movimenti eleganti, una bella espressività nel parlato oltre ad una grande padronanza dell’inglese, tutti plus per la sua performance. La sua presentazione è stata molto apprezzata e premiata con ottimi voti per professionalità ed accoglienza. È riuscito ad interessare i giudici, oltre a farli sentire a proprio agio e a servire una tazza seducente.”

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Il Vannelli Team a Rimini: da sx Monica Boin, Il campione Giacomo Vannelli, il coach Alessandro Galtieri, Pietro Vannelli e Barbara Matteini – (foto C. Caroli)

Quali saranno i punti di forza per la gara di settembre a Melbourne?

La mente vivace e la determinazione di Giacomo Vannelli con il suo solido bagaglio di esperienza internazionale, oltre ad un caffè che lo convinca appieno e che senta suo.
Il Vannelli team (Pietro Vannelli, Barbara Matteini e Monica Boin) che ha saputo creare condizioni eccellenti durante tutta le preparazione e in gara: insieme sono veramente straordinari. Una menzione particolare per il fratello Pietro Vannelli, grande campione di latte art, instancabile nella attività di supporto a Giacomo, capace di anticiparne le esigenze e sempre con il sorriso sulle labbra. Fantastico.
Come altro punto di forza considero la stima che c’è fra noi e il rapporto umano creatosi, che sono fattori di importanti: posso assicurare che Cristina e io daremo il massimo come siamo abituati a fare quando prendiamo un’impegno.  Ma in questo caso mi sento di aggiungere anche i nostri sentimenti di amicizia e vera empatia creatasi con Giacomo e il suo Vannelli teamNon dimentichiamo il calore della nostra coffee community, che ha fatto pervenire a Giacomo una valanga di affetto e apprezzamento. A Rimini tutto questo lo abbiamo sentito e ci ha trasmesso tanto.”
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