lunedì 25 Marzo 2024
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Escluse le bevande vegetali dal programma scolastico, ProVeg: “Duro colpo per consumatori alternativi”

La proposta di inserire il latte vegano è stata osteggiata con successo da un largo fronte di eurodeputati, che hanno accolto le istanze degli allevatori, preoccupati di perdere fondi Ue a favore dei produttori delle bevande alternative

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I deputati europei a Strasburgo hanno votato contro l’inclusione delle bevande di latte a base vegetali nelle nuove linee guida per i programmi scolastici dedicati alla promozione di una sana alimentazione. Ciò si rivela una scelta deludente per le associazioni vegane, che avevano spinto affinché il programma fosse più inclusivo per tutti. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Alessia Capasso pubblicato sul portale Agrifood Today.

L’esclusione delle bevande vegetali a scuola

STRASBURGO – Il consumo di latte di soia ed altre bevande a base vegetale non verrà promosso all’interno delle scuole europee. I deputati europei in plenaria a Strasburgo hanno votato contro l’inclusione di questi prodotti nelle nuove linee guida per i programmi scolastici dedicati alla promozione di una sana alimentazione tramite il consumo di frutta, verdura e prodotti lattiero-caseari.

Una scelta deludente per le associazioni vegane, che avevano spinto affinché la revisione del programma fosse l’occasione per promuovere prodotti sostenibili per l’ambiente e più “inclusivi” nei confronti di coloro che non vogliono o non possono mangiare prodotti derivati dagli animali.

La proposta di inserire il latte vegano è stata però osteggiata con successo da un largo fronte di eurodeputati, che hanno accolto le istanze degli allevatori, preoccupati di perdere fondi Ue a favore dei produttori delle bevande alternative.

Più budget e meno burocrazia

Il programma di distribuzione di frutta, verdura, latte e prodotti lattiero-caseari nelle scuole era stato varato la prima volta una cinquantina di anni fa e contiene una serie di misure volte a far “riavvicinare i bambini all’agricoltura” e ad “insegnare abitudini alimentari sane”.

I parlamentari europei, in base ai risultati degli anni precedenti, hanno deciso di rinnovare il programma, per modernizzarlo e renderlo compatibile con la strategia Farm to fork – Dal campo alla tavola, varato dalla Commissione europea.

“Grazie al nostro lavoro e alla nostra lotta, il Parlamento europeo chiede ora alla Commissione europea di aumentare il budget e agli Stati membri di ridurre la burocrazia per aprire la strada a un maggior numero di scuole e di agricoltori che aderiscono al programma”, ha dichiarato Carmen Avram, la deputata rumena relatrice sul tema e membro del gruppo Socialisti & Democratici.

Educazione alimentare

Oltre a prevedere la distribuzione gratuita di prodotti alimentari in un nucleo selezionato di scuole, il programma include una serie di attività educative che sono risultate tra le più apprezzate dai bambini, oltre che essere reputate efficaci dal corpo docente e dai genitori. “L’educazione e la distribuzione di cibo sano nelle scuole devono andare di pari passo.

Abbiamo bisogno di un budget fisso per le misure educative in cui gli Stati membri possano contribuire a riempire la percentuale con fondi nazionali, per non intaccare il budget per l’acquisto e la distribuzione dei prodotti”, ha commentato Avram.

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