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Urdich: “Il segreto della vittoria? Trasformare la mia passione nel lavoro quotidiano al nostro bar”

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MILANO – È ancora fresco il ricordo della serata di premiazione organizzata per i BarAwards 2018. Un evento che ha celebrato la cultura del caffè e dell’ospitalità attraverso l’affermazione di alcuni tra i professionisti che si sono distinti nella loro attività. Tra i nomi che hanno conquistato la scena, di sicuro è spiccato quello di Elisa Urdich, la migliore Barista italiana dell’anno. Una donna che primeggia dietro e davanti al bancone del bar Taste Coffee and More di Treviso. Un locale, che il 10 dicembre ha festeggiato il primo anno di attività, che gestisce con suo marito, Fabio Tiralongo. Con questa professionista d’eccezione, abbiamo avuto il piacere di confrontarci rispetto al suo lavoro, la sua esperienza, la sua passione.

L'annuncio della vittoria di Elisa Urdich ai Barawards 2018
L’annuncio della vittoria di Elisa Urdich ai Barawards 2018

Elisa Urdich, quando il caffè ha un tocco di rosa

Come si diventa la Barista più brava d’Italia, la più ricercata che riceve tantissime offerte e proposte?

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“Svolgo il mio lavoro con tanta passione e in realtà non ho fatto nulla di speciale per ottenere questo premio. Se non trasformare la mia più grande passione nel lavoro di tutti i giorni. Quando fai quello che ti piace probabilmente lo trasmetti con un’energia e una forza naturale e il cliente lo percepisce.”

Come è andata l’esperienza in Australia? Che cosa le ha dato?

“L’Australia è stata un esperienza fantastica. Professionalmente mi ha fatto crescere rapidamente. Ona coffee è una realtà in costante evoluzione, non si fermano mai. Qualità ed innovazione costante. Di certo sanno fare gruppo e mi sono sentita in famiglia!”

Quali sono i dettagli che distinguono un bravo barista da uno che lo fa solo per guadagnarsi lo stipendio?

“Un barista non dev’essere un semplice esecutore di ordini richiesti dal cliente. Un bravo barista mette il proprio “know how”. Noi, nel nostro locale ad esempio, abbiamo fatto delle scelte criticabili. Come il non servire orzo e ginseng. Ma è il nostro locale e siamo liberi di scegliere cosa proporre o inserire a menu. Non dobbiamo essere per forza tutti uguali. Un bravo barista deve far vivere un’esperienza positiva e può farlo soltanto se ama il proprio prodotto e il proprio lavoro.”

Dopo il WBC, World Barista Championship, anche il Barawards per il Barista dell’anno è stato conquistato da una donna

La vincitrice del mondiale 2018 è una donna: la polacca Agnieszka Rojewska
La vincitrice del mondiale 2018 è per la prima volta una donna: la polacca Agnieszka Rojewska. Che qui vediamo con il trofeo del primo posto che le è appena stato consegnato

Sì perché la barista più brava del mondo è Agnieszka Rojewska. Secondo lei, che è la più brava d’Italia, è il segno di un cambiamento?

“Per una donna fare carriera nel caffè o in altri settori è sempre stato difficile. Difatti, ho avuto amiche che per accettare lavori dovevano decidere tra carriera o famiglia. In più, spesso adesso sempre più donne vogliono dimostrare che non per forza si deve scegliere una cosa o l’altra. Con grande impegno e magari con qualche aiuto, tutto si può fare! Per fortuna le cose stanno cambiando e le nostre vittorie possono soltanto essere un segnale positivo.”

Che cosa è per lei il caffè?

“Tutta la mia vita gira attorno al caffè. E’ la mia passione, il mio lavoro. Mi ha fatto incontrare l’amore. E poi, mi ha trasportato dall’altra parte del mondo per fare esperienze lavorative (e non) nuove e soprattutto, è un anello di connessione con tanti ragazzi e ragazze in Italia e nel mondo.”

Che caffè serve al Taste Coffee and More?

Il logo del bar Taste coffee & more
Il logo del bar Taste coffee & more

“Al Taste abbiamo un ampia scelta di monorogini per L’espresso, moka e diversi metodi filtro. Proponiamo un espresso perfetto. Frutto da fattori che vengono spesso dati per scontati. Come la pulizia dei macchinari, la selezione dell’acqua e una buona materia prima con una tostatura adatta. Una che possa enfatizzare al massimo la potenzialità di quel caffè. È quindi essenziale allenarsi nell’assaggio perché aiuta sicuramente a capire se il prodotto estratto è quello che si vuole servire.”

Lei ha fatto tantissima formazione, poi è diventata trainer professionale con Andrej Godina.

Quanto è importante la formazione per essere la prima in Italia

“La formazione è essenziale. Deve essere un punto obbligatorio di partenza. E un’attività costante anche quando ormai ci sei dentro. Insomma, non si smette mai di imparare.”

La passione quanto conta?

“”La passione è tutto. Senza non si va lontano e questo vale in ogni ambito!”

Si dice che lei sia una donna con un carattere molto forte…

“La vita a volte ti mette davanti alcune situazioni che non ti aspetti. Sono sempre stata abbastanza determinata. Ma, qualche anno fa, qualcosa mi ha cambiato e lo sono diventata ancora di più. La vita è una e va vissuta a pieno e dobbiamo rincorrere i nostri sogni e dare il massimo divertendosi e facendo ciò che ci piace. ”

Da lei la tazzina, costa un euro come in quasi tutti i bar d’Italia?

“Da Taste il prezzo dell’espresso varia da un minimo di 1,50 ad un massimo di 10 euro. Viene servito con una mise en place particolare. Un classico kit da degustazione con bicchierino d’acqua poggiato su un piattino squadrato di legno e tazza nera, fatta realizzare a mano da un artigiano, senza manico.

Tazzina nera senza manico
Tazzina nera senza manico

Chiediamo sempre quando ci viene chiesto ”un caffè “, come lo si vuole ed in maniera specifica chiediamo se desiderano espresso, moka o filtro. Dopodiché facciamo scegliere l’origine. Le persone devono capire di essere in un locale diverso dal solito e Treviso sta rispondendo bene anche a tutti i metodi di estrazione alternativi che proponiamo oltre all’espresso. Infatti arriviamo a raggiungere una media settimanale di almeno 100 /120 estrazioni tra moka e filtro.

È attraverso questo nostro approccio che comunichiamo il nuovo trend dello specialty al cliente. Decisamente una sfida che il nostro locale ha raccolto a piene mani.”

Lavorare in un bar è molto faticoso. E per una donna che è anche mamma di un bambino piccolo?

“Abbiamo degli orari molto vivibili durante la settimana: lavoriamo dalle 8 alle 17 e nel weekend fino alle 19. Fortunatamente abbiamo il grande aiuto dei nonni che ci supportano e ci aiutano con la gestione del nostro Mattia Denis. Un po’ di organizzazione ma cerchiamo di dare il giusto tempo a tutto partendo dagli orari umani per la nostra caffetteria!”

Quale  macchina usate nel vostro locale? Quale marca/modello e che macinadosatori?

“Lavoriamo con una Sanremo Opera the revolution che ci permette di giocare e personalizzare al massimo l’estrazione dei nostri caffè e utilizziamo due Fiorenzato (con macine modificate), un Mahlköning twin e un Ek 43.”

La sanremo Opera the revolution di Elisa Urdic

 

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