domenica 24 Marzo 2024
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Covid, non sono solo i mezzi pubblici: «Dai bar al vending, chi sono i super diffusori»

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MILANO – Di questi tempi il Covid e la riapertura sono gli argomenti più delicati e controversi. Soprattutto da chi vorrebbe riaprire. Per fare il punto della situazione ci appoggiano ai passaggi salienti di un articolo apparso sul sito qui finanza che ne riprende un altro de La Repubblica con l’intervento del virologo Fausto Baldanti di Pavia, e che ben fotografa lo stato dell’arte. Cioè quello che si dovrebbe fare e quello da non fare per evitare di tornare zona rossa e riempire senza controllo i reparti Covid, e non soltanto quelli, degli ospedali.

Dopo i sopraluoghi dei Nas sui mezzi pubblici, dove sono state riscontrate tracce di Covid su bus e treni destinati al trasporto, il virologo Fausto Baldanti, del policlinico San Matteo di Pavia, ha provato a fare il punto su quelli che ad oggi – dopo un anno di pandemia – risultano essere i luoghi “super” diffusori del virus.

Covid, attenzione a distributori automativi e maniglie

da Repubblica, Baldanti ha prima di tutto ribadito quanto sia importante mantenere, ancora adesso, massima allerta. Dalla mascherina all’uso costante di disinfettante, ci sono accorgimenti che sono sempre validi.

Alcuni comportamenti e abitudini igieniche che abbiamo imparato a far nostre negli ultimi 12 mesi, però, dovrebbero essere rispettate ancora più rigidamente in quei posti aperti al pubblico dove, studi alla mano, è dimostrato che il Covid corre più in fretta e si diffonde maggiormente. Vediamo nello specifico quali sono.

Secondo Baldanti, distributori automatici e maniglie delle porte rappresentano un fattore di rischio molto alto quando si parla di diffusione del virus.

Si tratta infatti di spazi che spesso non vengono igienizzati adeguatamente e dove, come ha affermato il virologo, “entra in gioco il nostro buon senso che ci spinge a igienizzarci o a lavarci subito le mani, ogni volta che tocchiamo qualcosa all’esterno”.

In questo gruppo, pertanto, rientra qualsiasi superficie con cui si entra in contatto all’esterno delle proprie mura domestiche: bancomat, carrelli della spesa, scaffali al supermercato, citofono, portoni e ascensori.

“Le ormai conosciute norme igieniche dell’indossare la mascherina e del lavaggio delle mani devono essere mantenute a livello massimo – ha inoltre aggiunto lo stesso – perché nei luoghi pubblici non si può mai sapere chi c’è stato”.

Tra i “super” diffusori i luoghi aperti al pubblico: luoghi chiusi e all’aperto, quando il contagio è meno probabile

I posti dove il Covid si diffonde più in fretta, quindi, sono in primis quelli aperti al pubblico. Mezzi di trasporto, supermercati, negozi, attività di ogni tipo (dai bar ai ristoranti fino ai negozi), sono da considerarsi veri e propri “super” diffusori del virus, specie se al chiuso e non puliti adeguatamente.

“Bisogna mantenere il massimo della cautela – ha spiegato Baldanti –. Del resto ci si può aspettare che sui mezzi il virus circoli, perchè non tutti coloro che li frequentano sono rigorosi. Quindi è consigliabile portarsi un gel disinfettante in tasca, non toccare superfici, indossare la mascherina. E poi, appena possibile, lavarsi le mani”.

Serve fare attenzione quindi a “bar, ristoranti, uffici o mezzi pubblici. Ma anche ad oggetti di uso pubblico, come bancomat e tastierini dei pos che non sempre vengono disinfettati dopo ciascun utilizzo”, ha poi specificato.

Infine, mentre la diffusione è meno probabile nei luoghi all’aperto (qui lo studio che lo dimostra), i luoghi al chiuso rimangono quelli più pericolosi.

Comportamenti da evitare

Con la consapevolezza quindi che ci sono alcuni luoghi dove è più facile contrarre il virus, perché tendenzialmente più rischiosi, Baldanti ha raccomandato tutta una serie di comportamenti che non possono essere sottovalutati.

“La mascherina è obbligatoria negli ascensori, dove gli spazi sono ristretti e spesso condivisi con altre persone, con un ricambio di aria minimo e dove, le superfici delle tastiere, soprattutto i pulsanti dei piani, vengono toccate da tutti”, ha chiarito il virologo.

Inoltre, come ha aggiunto lo stesso dopo: “Sono le goccioline (cd. droplets, ndr) che emettiamo quando parliamo, tossiamo o starnutiamo che contengono il virus. Anche se indossiamo la mascherina, osservare qualche minuto di silenzio, almeno per tutta la durata del viaggio, non potrà che giovare alla nostra salute”.

Dove non è possibile contare su una buona igienizzazione entra quindi in gioco il buon senso: stare attenti e allerta, non toccare le superfici se non necessario (e igienizzarsi le mani quando capita) , indossare sempre la mascherina, rispettare – quando possibile – il distanziamento e parlare il meno possibile sono tutti accorgimenti che possono fare la differenza al chiuso quanto all’aperto.

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