lunedì 01 Dicembre 2025

Il caffè che nasce dalla terra: il racconto di una nuova frontiera agricola firmato da Gianluigi Goi

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Questo articolo è firmato da Gianluigi Goi, nostro lettore e giornalista che da tempo segue e frequenta queste pagine. Con il suo sguardo esperto, ha più volte contribuito con analisi e approfondimenti sempre puntuali. Anche questa volta propone un contenuto che apre nuove prospettive su un tema in evoluzione. Leggiamo in seguito le sue parole.

Il caffè è una cultura che nasce dalla terra

di Gianluigi Goi

“Il caffè non è solo una bevanda, è una cultura che nasce dalla terra. Coltivarla in Sicilia significa scrivere un nuovo capitolo di questa storia millenaria”: sono parole sogni e volontà del ragusano Adriano Cafiso, un economista innamorato del caffè di cui è esperto e consulente internazionale.

Con queste parole, impegnative ma che trasudano passione e fiducia, ha concluso la sua presentazione sul tema, del tutto innovativo, Coltivare in Sicilia: dalla sperimentazione alla nuova frontiera agricola in occasione del webinar Colture alternative: nuove sfide e opportunità per l’agricoltura che si è svolto lo scorso 18 novembre, organizzato da Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) nell’ambito della Rete PAC.

Gli organizzatori, sotto l’egida della storica Accademia dei Georgofili nella cui sede fiorentina si è dipanato il seminario, seguito anche in streaming, che ha coinvolto anche i tre Ordini professionali afferenti il settore agricolo, più che compiaciuti hanno sottolineato l’affluenza definita “straordinaria”.

Ottima notizia, questa, tenuto conto che i lavori – aperti dal presidente di Ismea Livio Proietti e condotti con polso fermo e calibrato da Ivano Valmori, direttore della rivista Agro Notizie – hanno portato all’attenzione di un uditorio attento e qualificato temi innovativi, anche difficili, quanto passibili di realizzazioni pratiche nel segno della diversificazione produttiva e del rispetto ambientale.

Gli interventi sono stati aperti dal prof. Paolo Inglese dell’Università di Palermo sul tema “Nuova arboricoltura da frutto: una questione di specie, di progetto e di gestione” che, con un pizzico di rammarico da parte di chi scrive, e forse non solo mia, però dell’arboricoltura caffeicola tricolore non ha detto una sola parola: un peccato, essendo il relatore un riconosciuto conoscitore della materia.

Per restare nel solo ambito caffeicolo, il già citato Adriano Cafiso – intervenuto via Internet dall’Etiopia, terra madre del caffè – ha presentato la sua relazione, decisamente intrigante, Coltivare in Sicilia: dalla sperimentazione alla nuova frontiera agricola; mentre l’intervento conclusivo di Antonio Di Giovanni – “Un esempio di economia circolare, la valorizzazione del fondo di caffe per la produzione di funghi” è stato consegnato agli atti in quanto il collegamento da remoto non è stato tecnicamente possibile.

Per quanto ci riguarda, in tempi assolutamente ravvicinati, solo su queste pagine daremo conto particolareggiato di entrambe le relazioni.

Gianluigi Goi

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