martedì 14 Maggio 2024
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Brasile: export di marzo in netta ripresa (+11,2%) secondo i dati Cecafé Cresce la quota a valore dei caffè differenziati (+15,8%) In calo le esportazioni verso l’Italia (-3,2%) e il Belgio (-1,99%)

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MILANO – Secondo i dati preliminari diffusi la scorsa settimana dal Consiglio degli esportatori di caffè del Brasile (Cecafé), l’export di caffè in tutte le forme del primo produttore mondiale ha segnato il mese scorso un +11,2%, risultando pari a 2.513.434 sacchi, contro i 2.260.939 registrati a marzo 2012. La voce più importante è costituita dall’export di caffè verde, che è risultato pari a 2.225.147 sacchi, di cui 2.167.127 di arabica (+12,6%) e 58.020 di robusta (-27%). Le esportazioni di caffè trasformato raggiungono un totale di 288.287 sacchi (+12,2%), di cui 286.067 di solubile (+13,4%) e 2.220 di torrefatto (-52,7%). Ai maggiori volumi fa riscontro un calo a valore del 17,6% a 466,057 milioni di dollari, contro i 565,387 milioni dello stesso mese di un anno fa. Il prezzo medio per sacco è stato di 185,43 dollari contro i circa 250 dollari dello stesso mese del 2012, pari a un calo del 25,8%.

Brasile: il volume complessivo dell’export nel primo trimestre 2013 risulta pari a 7.271.023 sacchi

In crescita del 9,8% rispetto ai 6.624.352 sacchi dello stesso periodo 2012. Il dato a valore segna una flessione del 18,8% fermandosi a 1,402 miliardi di dollari contro gli 1,727 miliardi dei primi 3 mesi dell’anno solare 2012. L’export di caffè verde raggiunge quota 6.488.271 sacchi (+9,5%), di cui 6.354.203 di arabica (+10,4%) e 134.068 di robusta (-21%). Le esportazioni di caffè trasformato salgono a 782.752 sacchi (+11,6%), di cui 777.924 di solubile (+12,9%) e 4.828 di torrefatto (-60,1%). In termini disaggregati, l’export di arabica costituisce l’87,4% del totale, quello di solubile il 10,7% e quello di robusta l’1,8%.

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Trascurabile l’apporto del caffè torrefatto

La quota riconducibile ai cd. “caffè differenziati” è stimata nell’ordine del 15,8% del totale a volume (pari a 1.145.305, di cui 1.123.945 di arabica e 21.360 di robusta), per una partecipazione complessiva a valore (arabica+robusta) del 19,8%. La parte più consistente dell’export (81,38%) ha preso la strada dei paesi importatori tradizionali , verso i quali sono stati esportati 5.427.361 sacchi di caffè arabica (+10,3%), 117.833 di robusta (-14,3%), 367.197 di solubile (+7,3%) e 4.744 sacchi di caffè tostato (-58,2%), per un totale di 5.917.135 sacchi (+9,4%).

Cresce del 25,3% l’export del Brasile verso i paesi importatori emergenti

Che raggiunge i 943.745 sacchi, di cui 667.557 di arabica (+25,9%), 5.570 di robusta (+6,3%), 270.612 di solubile (+24,3%). In calo l’export verso i paesi produttori e gli altri mercati, pari rispettivamente a 125.633 sacchi (-9,6%) e a 284.510 sacchi (-11,4%). Rispetto alle grandi aree geografiche, l’Europa ha assorbito il 52% delle esportazioni a volume, l’Asia il 23%, l’America del nord il 21% e l’America del sud il 2% (Africa e Oceania si ripartiscono, più o meno alla pari, il rimanente 2%). Guardando ai singoli paesi, gli Usa rimangono il più importante mercato di destinazione con un totale di 1.397.313 sacchi (+11,57%) seguiti a breve distanza dalla Germania, con 1.302.877 sacchi (+2,48%). Con un rilevantissimo incremento delle importazioni (+65,78%), il Giappone si colloca al terzo posto 799.828 sacchi scavalcando l’Italia (-3,2%) e il Belgio (-1,99%), che si fermano rispettivamente a 654.417 e 474.799 sacchi.

La parte più consistente degli imbarchi è avvenuta via i porti di Santos (81%) e Rio de Janeiro (14,2%)

Tra luglio 2012 e marzo 2013, l’export totale è stato di 22.952.887 sacchi, per un fatturato di 4,647 miliardi, in calo rispettivamente del 3,4% a volume e del 28% a valore rispetto al pari periodo precedente. Al calo delle esportazioni di caffè verde, che sono state di 20.294.928 sacchi (-4,6%), fa riscontro un incremento delle vendite dall’estero di caffè solubile (+7,4%). “Sulla scorta dei risultati osservati nel primo trimestre dell’anno in corso ci attendiamo un incremento dell’export del 6-7% nell’arco dell’anno solare 2013 – ha dichiarato il direttore generale di Cecafé Guilherme Braga – I prezzi, quasi costantemente in calo nell’arco degli ultimi 24 mesi, stanno dando anch’essi dei segnali di recupero”.

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