venerdì 03 Maggio 2024
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I baristi di Ciampino che fanno il servizio non al tavolo… ma all’auto in attesa

"Lunedì stavo fuori dal bar - spiega Massimiliano - vedevo che molte persone andavano al supermercato ma rimanevano in macchina. Tra queste persone c'era una signora che voleva fare colazione ma non poteva scendere e non poteva entrare al bar, allora mi sono proposto di portarle io caffè e cornetto. E la signora ha accettato. All'improvviso ho sentito che le macchine dietro mi suonavano: anche loro volevano caffè e cornetto. E così è stato. Almeno non devono fare file né assembramenti neanche di fronte al bar"

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CIAMPINO (Roma) – Massimiliano e Simonetta hanno sulle spalle la gestione del bar Non è Karino Caffè, a Ciampino. Una sfida quello di restare aperti e soprattutto avere qualche guadagno nell’era del Covid, fatto di metri di distanza, orari di chiusura e formula d’asporto e delivery. Per cercare di trarre il meglio da quest’ultima modalità di consumo, hanno deciso di viaggiare dal bancone alla macchina dei clienti per moltiplicare il numero di consegne e la tipologia di ordine. E così sono loro stessi che portano all’auto ferma cibo e bevande direttamente al cliente. Leggiamo l’articolo di Salvatore Giuffrida su roma.repubblica.it.

Karino Caffè: la soluzione originale alla crisi

Può sembrare banale e non risolve i problemi di bar e ristoranti in tempi di Covid e zona rossa, ma la consegna di cibo, caffè e bevande in macchina si può fare. Anzi, evita assembramenti di fronte ai locali ed è una opportunità, per quanto non sufficiente, di fare cassa.

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L’idea è di Massimiliano Villa e Simonetta Canulli, 47 e 46 anni, gestori del bar Non è Karino Caffè, di Ciampino. Sembra di tornare indietro nel tempo ai fast food Usa degli anni ’50: Massimiliano non ha pattini a rotelle né patinate chiome alla Grease ma il sorriso è assicurato.

Da lunedì mattina fa la spola tra il bancone del suo bar e le macchine ferme in strada, la sua idea piace

Una forma di protesta pacifica o un modo per esorcizzare l’ennesimo lockdown, comunque riceve tanta solidarietà da chiunque passa. E porta comunque qualche incasso in più. Del resto nei pressi del bar gestito da lui e dalla moglie ci sono supermercati e negozi di articoli per la casa: non sono pochi i clienti che preferiscono attendere in macchina il proprio turno, tanto per non creare assembramenti.

“Lunedì stavo fuori dal bar – spiega Massimiliano – vedevo che molte persone andavano al supermercato ma rimanevano in macchina. Tra queste persone c’era una signora che voleva fare colazione ma non poteva scendere e non poteva entrare al bar, allora mi sono proposto di portarle io caffè e cornetto. E la signora ha accettato. All’improvviso ho sentito che le macchine dietro mi suonavano: anche loro volevano caffè e cornetto. E così è stato. Almeno non devono fare file né assembramenti neanche di fronte al bar”.

Da lunedì Massimiliano e Simonetta servono in macchina una media di almeno cinque colazioni al mattino dal Karino Caffè

Adesso servono anche qualche aperitivo, con prosecco in bicchieri di plastica e patatine, prima delle sei, orario di chiusura. Ma di certo non è così che si potranno salvare le casse dei bar e ristoranti.

“Al momento siamo messi molto male, rischiamo di chiudere. Io sono fortunato perché ci sono supermercati e altri negozi importanti vicino al mio bar. La consegna in macchina è un modo per sopravvivere, una simpatica forma di protesta, ma così non riusciamo ad andare avanti. Abbiamo un affitto da 1500 euro e utenze per 800 euro al mese, ma non abbiamo entrate sufficienti.

L’incasso giornaliero si aggira intorno ai 100 euro, ma già al momento di alzare la serranda il bar, anche se spento, costa 110 euro di utenze. Riusciamo a sopravvivere solo pagando le spese, abbiamo aperto un finanziamento con le banche da 20mila euro da restituire in 7 anni: fra qualche mese abbiamo già la prima rata di 430 euro al mese. E i 20mila sono già finiti in spese vive e utenze e fornitori, insomma sono serviti solo per rimanere aperto finora. Ma adesso da lunedì è bruttissima”.

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