sabato 04 Maggio 2024
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La sfida anticrisi del barista Frank «La tazzina? A soli 50 centesimi»

«Lo vendiamo a cinquanta centesimi solo al mattino, tranne la domenica ed il lunedì quando il bar è chiuso, anche perché nel resto della giornata ce lo chiedono in pochi. Normalmente nel giro di poche ore ne consumiamo un chilo o più, il che significa che vanno via almeno 120 tazzine. Una cifra importante, per un bar tutto sommato piccolo come il nostro », spiega il caffettiere

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VERONA — Come si fa a vendere più caffè in tempo di crisi? Semplice, basta dimezzarne il prezzo. Tanto ci si guadagna lo stesso. Questa almeno è la ricetta che sta adottando un bar del centro città, il «Come Sinatra Caffè » di via Stella, dove l’espresso lo si paga solo 50 centesimi. Una cifra che è ben ben lontana dall’euro, se non addirittura i 110 o 120 centesimi, che bisogna spendere per gustare la «bevanda più amata dagli italiani» dalle altre parti. «Abbiamo iniziato a praticare questo prezzo come forma promozionale nel novembre dello scorso anno. All’inizio lo avevamo riservato ai commercianti della zona ed ai loro clienti ma ora è diventato una nostra caratteristica », racconta Frank Sambo.

Frank Sambo, di origine veneziana e poi a lungo di adozione altoatesina

Il locale dal caffè scontatissimo lo ha aperto nel ’93 assieme alla moglie padovana Marika Stevanin. Dandogli un nome che vuole richiamare il suo, Frank, ma nel contempo essere anche un omaggio al grande cantante italo-americano. «Non abbiamo mai voluto fare pubblicità alla promozione del caffè – continua Sambo -ma il passaparola è stato così forte che davvero ha iniziato ad arrivare sempre più gente. Prima che iniziassimo a praticare questo prezzo di espressi ne stavamo facendo molto meno di quando avveniva negli anni precedenti. A quel punto abbiamo iniziato a pensare cosa potevamo inventarci e, facendo due conti, abbiamo capito che potevamo accontentarci di un guadagno più contenuto ma nel contempo attirare nuovi clienti».

Triestespresso

Così Frank e Marika hanno iniziato a proporre il caffè a prezzo da realizzo e sono arrivati nel giro di qualche mese a piazzarne il quadruplo

«Lo vendiamo a cinquanta centesimi solo al mattino, tranne la domenica ed il lunedì quando il bar è chiuso, anche perché nel resto della giornata ce lo chiedono in pochi. Normalmente nel giro di poche ore ne consumiamo un chilo o più, il che significa che vanno via almeno 120 tazzine. Una cifra importante, per un bar tutto sommato piccolo come il nostro », spiega il caffettiere. «Purtroppo – precisa Frank Sambo – non possiamo fare lo stesso con i decaffeinati od i caffè d’orzo, perché hanno un costo di partenza troppo elevato, ma con il caffè normale ci stiamo tranquillamente dentro. Noi lo compriamo a 25 euro al chilogrammo, il che significa che abbiamo un costo di 20 centesimi a tazzina. Pur tenendo conto delle spese, quindi, a 50 centesimi ad espresso un guadagno riusciamo ad averlo.

E questo garantendo qualità di prodotto e di servizio, visto che c’è anche chi vende per buono caffè che costa solo 4 euro al chilo, e potendo contare su un aumento dei numeri dei caffè venduti e sul loro abbinamento con altri prodotti».

Frank Sambo e il caffè sospeso

«D’altronde – continua – di questi tempi la gente sta attenta a tutto, per cui ha un valore anche l’avere la possibilità di far bella figura offrendo l’espresso ma pagandolo la metà. Anzi, devo dire che da quando qui costa 50 centesimi capita anche che ci sia chi invece di prendere il resto preferisce lasciare un caffè pagato ad altri, chiunque essi siano. Un’usanza che è tipicamente napoletana. Per quanto mi riguarda sono d’altro canto convinto che in questo particolare momento sia quanto mai necessario inventarsi delle novità per continuare a fare commercio». Anche a costo di guadagnare meno pur di lavorare di più. Fonte: Corriere della sera

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