giovedì 11 Aprile 2024
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Una lettura appassionante per l’estate: è “Aspettami tra i fiori del caffè”

Per vivere un'avventura nelle terre lontane dove si colvita il caffè, il libro di Silvia di Natale è l'ideale. I lettori sono invitati a vivere un viaggio di passione e tradizioni, nell'America latina

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MILANO – Per rilassarsi sull’asciugamano, proponiamo la lettura appassionante di “Aspettami tra i fiori del caffè”. Un libro firmato da Silvia di Natale, edito da Piemme, che ha saputo narrare una storia romantica, al sapore di caffè.

Elena è arrivata sulle Ande per il caffè. E per Fernando, colombiano con sangue indigeno nelle vene. Presidente di una cooperativa di piccoli contadini produttori di caffè.

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Ma il caffè implica tante cose, come si accorgerà ben presto. Le sette notti – e gli otto giorni – vissuti a Taramà. Una sperduta cittadina della cordigliera, dove saranno però i più drammatici e i più intensi della sua vita.

Aspettami tra i fiori del caffè: il libro di Silvia di Natale

Sin dal primo giorno, Elena scopre infatti la realtà misteriosa che si nasconde dietro quella natura tropicale: i cafetales. Dove crescono le preziose piantine, sono minacciati dall’avidità dei cercatori di petrolio.

E lo stesso Fernando – al quale la lega una complicità che presto sboccia nella passione – è in pericolo.

Un’avventura romantica nelle piantagioni

Per amor suo Elena si butta a capofitto in un’avventura che la porta a scoprire un’altra, più oscura dimensione, sommersa in quella realtà a lei sconosciuta.

È un’impresa all’apparenza assurda. Ma Fernando le ha insegnato la filosofia dei suoi antenati indigeni: di fronte all’avidità e alla follia che dominano il mondo, non c’è altra soluzione che quella di continuare ad agire come se ci fosse un senso.

Come l’ambiguo conquistatore svevo, Mattheus von Holzer, la cui statua domina la piazza di Taramá, salpato per le Americhe in cerca di El Dorado, si trovò ad affrontare ben altre peripezie, così Elena si consegna mani e piedi a un gioco che la coinvolge anche come donna.

«Ma non c’era rimedio: una volta contagiati, non si può smettere di cercare El Dorado. A me è capitata la stessa cosa con l’oro di Taramá, o meglio, con colui che per me lo rappresentava: Fernando. Non ho più smesso di cercarlo.»

L’autrice

È nata a Genova ma, giovanissima, si è trasferita per ragioni di studio in Germania, dove tuttora vive e lavora. Ha pubblicato per Feltrinelli i romanzi Kuraj, Il giardino del luppolo, L’ombra del cerro, Vicolo verde e il reportage sulla Colombia Millevite. Per Piemme ha pubblicato anche La ragazza di Ratisbona.

info: www.silviadinatale.com

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