venerdì 12 Aprile 2024
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Douglas, il miglior barista del mondo: “Ha il ruolo di colmare il divario che può esistere tra il consumatore e gli specialty”

Il campione: "Il caffè che ho utilizzato è un Sidra naturale anaerobico prodotto da Nestor Lasso nella sua fattoria El Diviso a Huila, in Colombia. Il caffè in sé ha un sapore molto forte, quindi gran parte della tostatura è stata fatta su misura per affinare i tannini e i sapori influenzati dalla lavorazione del caffè"

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MILANO – Siamo ancora freschi dei campionati mondiali di caffetteria, che si sono svolti a Melbourne: in mezzo agli sfidanti della categoria baristi, il vincitore assoluto è stato Anthony Douglas, che tra tutti i concorrenti del mondo si è distinto per la sua abilità in pedana.

Non potevamo fare a meno di chiedere come il coffee training manager di Axil Coffee Roasters sia arrivato a questo traguardo, i suoi segreti per vincere – a partire dal caffè che ha scelto, un Sidra naturale anaerobico prodotto da Nestor Lasso nella sua fattoria, El Diviso a Huila, in Colombia – e infine i suoi prossimi progetti. Inoltre, potete scoprire di più su di lui come professionista, sul suo account instagram qui.

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Douglas, innanzitutto congratulazioni: come ci si sente a essere il miglior barista del mondo?

“È una sensazione incredibile. È una cosa che sognavo da anni, quindi che finalmente si realizzi è molto speciale”.

Ma essendo lei australiano, possiamo dire che ha il caffè (soprattutto quello speciaty e filtro) nel sangue: com’è la scena nel suo luogo d’origine?

“Come molti sanno, la scena del caffè qui, in particolare a Melbourne, è molto grande. Siamo una cultura fortemente basata sull’espresso rispetto ad altre parti del mondo e molte delle nostre caffetterie hanno un volume piuttosto elevato”.

Douglas che si esibisce nello speech dietro la macchina @Melbourne International Coffee Expo

Può raccontarci la sua prova? Quale caffè ha portato e perché lo ha scelto, come lo ha migliorato nell’estrazione e nella tostatura, lo studio che stato c’è dietro e la presentazione in pedana?

“Il caffè che ho utilizzato è un Sidra naturale anaerobico prodotto da Nestor Lasso nella sua fattoria El Diviso a Huila, in Colombia. Il caffè in sé ha un sapore molto forte, quindi gran parte della tostatura è stata fatta su misura per affinare i tannini e i sapori influenzati dalla lavorazione del caffè, mentre il mio stile di estrazione si è orientato verso rese più lunghe per ammorbidire l’intensità in tazza e creare più dolcezza”.

Cosa lo ha portato a vincere il titolo mondiale?

Anthony Douglas nel bel mezzo della performance on stage

“È stata una combinazione di cose, ma una cosa in particolare che abbiamo fatto eccezionalmente bene quest’anno è che abbiamo esplorato ogni variabile possibile. Non abbiamo lasciato nulla di intentato, quindi quando ho messo piede sul palco avevo la certezza che non avremmo potuto fare nulla di più”.

Douglas, si è divertito? La competizione è stata stimolante nel confrontarsi con baristi di tutto il mondo?

Mi sono divertito molto. Mi sono sentito privilegiato per il fatto di partecipare a un campionato di livello mondiale per la prima volta nella mia vita ed ero semplicemente felice di essere lì”.

A chi vuole dedicare questa importante vittoria?

“Sento che questa vittoria non rappresenta solo me stesso, ma anche il team di persone che mi circonda, i miei allenatori David Makin, Jack Simpson e Matt Crowley. È qualcosa per cui abbiamo lavorato tutti duramente nel corso degli anni ed è bello portare a casa una vittoria come squadra”.

E ora, cosa pensa che cambierà nella sua vita di trainer manager di Axil Coffee Roasters?

“Il mio ruolo è cambiato in Ricerca e Sviluppo. All’orizzonte ci saranno sicuramente molti più viaggi per promuovere me stesso e Axil Coffee Roasters, coaching e altre avventure, ne sono certo.

In qualità di miglior barista del mondo, vogliamo farle una domanda: secondo lei, come sarà o dovrebbe essere il professionista dietro il bancone del futuro (ammesso che lo si veda ancora dietro il bancone di una caffetteria…)?

“Ritengo che il ruolo del barista sia quello di colmare il divario tra lo specialty e il cliente, servendo esperienze che rappresentino al meglio il caffè e tutto ciò che ne deriva, e condividendole in un modo che sia avvicinabile, che permetta al cliente di apprezzare il caffè servito e che incoraggi l’ulteriore esplorazione del caffè speciale, ove possibile.”

 

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