giovedì 02 Maggio 2024
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Angolo del caffè: anche a Ostia lo specialty: “Difficile rispetto a Roma, ma non vorrei mai servire una tazzina differente”

Il titolare: “La gente pian piano, soprattutto i giovani, cominciano ad interessarsi a questa cosa particolare e portano da noi anche gli amici. Mi pongono delle domande e così ho la possibilità di spiegare e raccontare cosa si trova in tazza. Prepariamo anche qualche filtro, vendendolo a 4 euro per il V60. Molte persone poi acquistano anche il caffè da portare a casa, soprattutto per la moka. Alcuni addirittura mi chiedono consigli su come prepararsi a casa il filtro e ci divertiamo."

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MILANO – L’Angolo del caffè a Ostia, nasce come bar famigliare nel 1998 con una classica miscela di Caffè Portioli e poi, grazie al lavoro di Emanuele Merella, si è indirizzato verso gli specialty coffee. Ci ha raccontato lui stesso: “Tutto è cambiato il giorno in cui Flamini, di Piuespresso, mi ha parlato di questi prodotti e mi ha fatto conoscere la Specialty coffee Association e tutti i professionisti della community.”

Dopo la svolta, nonostante tutte le difficoltà del caso, non è più tornato indietro.

Angolo del caffè, fornito delle migliori attrezzature

“Ho acquistato una La Marzocco KB90, che oggi è un po’ la mia bambina. In seguito alla mia transizione, parlando con Andrea Matarangolo, è nata la domanda: perché non avere una miscela esclusiva per L’Angolo del caffè? E così Fabrizio Gallo e Giulia Maceuri, ceo di T68 di Civitavecchia, la sezione di Caffè Mauceri che tratta soltanto specialty, ha studiato per noi un blend dedicato: Brasile, Kenya, Colombia.

Ho scelto queste origini perché sono innamorato delle note fruttate del Kenya Masai, e volevo riprenderne le caratteristiche aromatiche senza rinunciare ad un corpo più spiccato, in modo da piacere ai clienti. Non potevo stravolgere le abitudini locali servendo un’acidità troppo spiccata. Dopo mesi di prove abbiamo trovato questa soluzione, con una tostatura media.

La comunicazione al consumatore (foto concessa)

Lo vendiamo ora ad un euro e 20 ed è già una conquista per Ostia, che è un paesino a parte rispetto a Roma: la differenza è tanta per quanto riguarda la clientela. All’inizio l’avevamo lasciato ad un euro per due mesi, e in seguito abbiamo aumentato. Ci sono stati alcuni che sono rimasti scioccati e sono andati via ma poi sono tornati, perché hanno capito la differenza. Ancora oggi però qualcuno si lamenta, ma noi teniamo duro.”

Oltre a La Marzocco che attrezzature ha scelto e che micro roasters ha coinvolto?

“Abbiamo un Fiorenzato per il blend, due grinder della Mazzer per le monorigini (uno morbido e uno acido un Guatemala e un Kenya). Collaboriamo con Nudo, Bugan, Cobelli e naturalmente ho lavorato anche con Aliena.”

Ma com’è parlare di specialty a Ostia?

“La gente pian piano, soprattutto i giovani, cominciano ad interessarsi a questa cosa particolare e portano da noi anche gli amici. Mi pongono delle domande e così ho la possibilità di spiegare e raccontare cosa si trova in tazza. Prepariamo anche qualche filtro, vendendolo a 4 euro per il V60. Molte persone poi acquistano anche il caffè da portare a casa, soprattutto per la moka. Alcuni addirittura mi chiedono consigli su come prepararsi a casa il filtro e ci divertiamo.

Un’altra iniziativa che ha avuto successo qui ad Ostia è il fight club coffee, un evento che organizziamo periodicamente: prendiamo un caffè che costa minimo 250 euro al chilo, 8 euro a tazza e lanciamo la sfida a chi vuole berlo, ovviamente spiegandone le caratteristiche. Raggiunte le 10 persone, apriamo la busta: una volta al mese proponiamo questo caffè più particolare e lasciamo una finestra aperta limitata di due giorni per consumarlo. Piace molto questo gioco: si sentono coinvolti in un’iniziativa esclusiva ed entrano in competizione. C’è sempre qualcuno pronto a inserirsi in lista.

Un’altra idea ce abbiamo avuto a febbraio è stata quella di chiamare Franchino il criminale, uno youtuber che ha girato una puntata del suo canale sul nostro locale. Two men and two kitchen sono due influencer che hanno coinvolto lo youtuber portandolo da noi. Ci ha fatto un sacco di complimenti e soprattutto un po’ di pubblicità. La gente è arrivata all’Angolo del caffè sin da Roma, proprio perché ci avevano scoperto in questo modo. E allora stiamo pensando di investire anche sui social.”

Ma a L’Angolo del caffè è possibile anche assaggiare degli abbinamenti con gli specialty?

L’abilità nel filtro (foto concessa)

“Abbiamo pensato a dei pairing con i dolci, dei vasetti con crumble, creme pasticcere, cheesecake con il filtro al posto del tè. Il brunch sarebbe un’idea importante da sfruttare, ma Ostia non è ancora pronta, sebbene sia non troppo lontano da Roma. A volte mi verrebbe voglia di trasferirmi nella capitale perché la mentalità è proprio diversa e il mercato degli specialty ha più possibilità di espressione.

Mi piacerebbe anche trasferirmi proprio sul mare, perché L’Angolo del caffè è situato su una via commerciale, ma non sulla strada principale dello shopping, e siamo un po’ obbligati a seguire l’apertura e la chiusura dei locali. “

La questione personale è un tema difficile anche da voi?

“All’Angolo del caffè ci siamo innanzitutto io e mia sorella come soci, e ora abbiamo un piccolo aiuto per badare alla cucina. Per ora va bene così, non abbiamo bisogno di ulteriori risorse. Chiudiamo prima dell’ora dell’aperitivo, perché se da una parte è vero che si tratta di un momento di importanti incassi, dall’altra qui ad Ostia la gente si sposta altrove, più al centro. La nostra location non è adatta a intercettare questa clientela, non attira il movimento che gira attorno a questa fascia oraria. “

Da quando avete deciso di spingere sugli specialty? Siete convinti di questa scelta?

“Abbiamo iniziato proprio nel 2020, subito prima della pandemia, e siamo stati coraggiosi. È una decisione che premia in ogni caso e non tornerei mai indietro. Il mio caffè è una mia creatura. Non vorrei mai avere un caffè che non sia specialty e ci credo molto, a tal punto che sto spingendo per organizzare un Roma coffee festival. “

Altri progetti futuri per L’Angolo del caffè?

L’Angolo del caffè (foto concessa)

“Riuscire a spostarsi anche soltanto di dieci metri per poter valorizzare i nostri prodotti ed esser più tranquilli economicamente. Continuerò ad impegnarmi per offrire ai miei clienti cose buone: ogni mattina vado personalmente a ritirare le brioche da un mio pasticcere di fiducia, nonostante sia uno sforzo, lo faccio perché ci tengo a selezionare il meglio.

Potremmo poi pensare a proporre il cold brew e cominciare quest’anno usando le borracce con un filtro interno che va in infusione nell’acqua a freddo, per 8 ore in frigo. Vorrei investire anche sul nitro e ci penserò. Ora prepariamo il metodo giapponese con l’infusione con il ghiaccio nel V60 e funziona bene, come il salentino ovviamente.”

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