mercoledì 27 Marzo 2024
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Andrea Illy sull’accordo trovato con Rhône Capital: «Sembrano l’abito fatto su misura per noi»

Dal fondo Peninsula a Bain capital, ma alla fine la scelta è ricaduta su Rhône, che nell'operazione si è avvalsa della consulenza di Credit Suisse. "Abbiamo aspettato il conforto delle elezioni Usa per validare il piano dell’azienda e rilocalizzare il core business sul mercato domestico" - "Parte della risorse avute da Rhône servirà per liquidare Francesco"

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Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

TRIESTE – E’ di questi giorni la notizia che ha fatto scalpore e ha visto protagonista illycaffè, che ha trovato in Rhône Capital un partner strategico per lo sviluppo del marchio di caffè negli Stati Uniti. Un’operazione che ha richiesto tempo ma che ormai è giunta al suo completamento. Leggiamo il commento del presidente e azionista Andrea Illy, dall’intervista di Sara Bennewitz su repubbica.it.

Andrea Illy racconta la selezione del partner

illycaffé fa spazio a nuovi soci, e si prepara a completare il processo di crescita dell’azienda nel più grande mercato del caffè al mondo: gli Stati Uniti. Il consiglio della storica società del caffè di Trieste ha dato il via libera a trattare in esclusiva con il fondo Rhone Capital la vendita di una quota di minoranza del gruppo, e pari a circa il 20%.

“Confermo che abbiamo deliberato di scegliere Rhône come socio di minoranza”, spiega a Repubblica Andrea Illy, presidente e azionista di illycaffè. “Sembrano l’abito fatto su misura per noi, l’unico fondo internazionale Usa specializzato in minoranze e family business e molto forti nel business transatlantico, ovvero quello che punta a accompagnare le aziende italiana in Usa”.

Da oltre un anno Illy Group – che controlla il 100% di illycaffè e il 100% del polo del gusto (il cioccolato di Domori, il the Damian, i vini e altre partecipazioni di alta gamma) – è alla ricerca del private equity giusto per fare il grande salto.

Alla porta della famiglia Illy hanno bussato tanti interlocutori

Dal fondo Peninsula a Bain capital, ma alla fine la scelta è ricaduta su Rhône, che nell’operazione si è avvalsa della consulenza di Credit Suisse. “Abbiamo aspettato il conforto delle elezioni Usa per validare il piano dell’azienda e rilocalizzare il core business sul mercato domestico – prosegue Andrea Illy – l’attività è stata fortemente penalizzata dalle chiusure di bar e ristoranti, ma per fortuna gli investimenti fatti in digital marketing, branding, sulla capsula compatibile e sul canale dei supermercati, ci permette di poter pensare di affrontare insieme a Rhône Capital anche il più grande mercato del caffè al mondo con slancio”.

Il presidente non ha voluto confermare né la cifra circolata per la valutazione di illycaffé (si parla di circa un miliardo di euro) né la partecipazione messa in vendita (circa un quinto del capitale).

Di certo però parte delle risorse reperite dalla vendita del core business serviranno per liquidare uno dei quattro fratelli, Francesco, che un anno fa aveva detto di non voler proseguire nel business di famiglia Illy, che invece è assistita da Goldman Sachs.

“Francesco ha già dato il suo recesso irrevocabile dalla cassaforte di famiglia- precisa il presidente di illycaffé – e parte delle risorse che verranno reperire dall’accordo con Rhône serviranno anche per liquidarlo. Mi preme però ricordare che siamo un’azienda familiare impegnata nel passaggio alla quarta generazione, quello più delicato dai fratelli ai cugini. Prima siamo cresciuti, poi abbiamo dotato il gruppo di un management professionale e indipendente dalla famiglia e ora abbiamo scelto il partner strategico per accompagnarci in un ulteriore percorso di crescita”.

Ma per conoscere i dettagli del futuro piano di crescita, gli investimenti e il piano di rilancio oltreoceano del marchio bisognerà attendere un paio di mesi perché dall’accordo di esclusiva e l’offerta vincolante, si arrivi alla firma del contratto definitivo. “Questo è un passaggio anche culturale che ci fa perdere l’autoreferenzialità tipica delle aziende familiari – conclude Andrea Illy – abbiamo grandi progetti e ora anche il partner giusto con cui realizzarli”.

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