mercoledì 15 Maggio 2024
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Parla Arcangeli: «Un bar speciale che rappresenta 120 anni di storia Lavazza»

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MILANO – Marcello Arcangeli (FOTO sopra) è una delle memorie storiche di Lavazza ed è il responsabile del Training Center di Torino, dove il maggior torrefattore italiano forma i baristi. Con Arcangeli abbiamo affrontato alcuni temi relativi all’apertura del primo flagship store Lavazza in Piazza San Fedele a Milano che è un instant classic anche sulla difficile piazza meneghina. È subito diventato un locale di successo con tanto di coda all’ingresso.

Perché questo locale che, in Italia, resterà unico?

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Marcello Arcangeli: «Più che sull’evento dell’inaugurazione del flagship store mi soffermo sul fatto che che qui non stiamo aprendo un bar come tanti altri. Stiamo piuttosto inaugurando un locale che rappresenta Lavazza, i suoi 120 anni di storia. Indica tutto quello che c’è dietro il brand. Per esempio la tradizione abbinata alla capacità di innovare. Qui si tosteranno anche piccole quantità di caffè, ma con lo stesso approccio che usiamo a Torino».

È stato un debutto anche per il Coffee design.

«Si tratta della prima uscita pubblica perché in quindici anni di studi, ricerche, sperimentazioni, abbiamo sempre gestito soltanto durante eventi, le fiere. Non è mai esistito prima d’ora un locale dove chiunque potesse fare questa esperienza. Che, per adesso, si può fare soltanto qui».

E lo slow coffee, i nuovi tipi di estrazione, il cold brew?

«Oggi questo è il nuovo trend. Ci sono alcune caffetterie che seguono questa tendenza. Che qui abbiamo voluto proporre ai clienti assieme ad altre esperienze».

Sul fronte drink c’è qualcosa di diverso rispetto al classico che si beve a Milano.

«Certo, qui c’è anche lo spritz, per la sera allora dell’aperitivo. Ma l’approccio globale del locale è differente, innovativo. Offriremo i Coffetail Lavazza, ovvero cocktail a base di caffè sviluppati in ambito coffee design. Drink dagli abbinamenti e dal servizio insoliti dove il caffe e sempre il protagonista Quale è il fine di Lavazza qui «Milano perché è la città più cosmopolita d’Italia, dove si distillano le tendenze. Questo locale è un’expertise per mostrare che cosa c’è dietro il marchio Lavazza. Un locale che fino ad oggi non c’era. Un posto dove poter fare un esperienza di caffè unica a 360 gradi. Qui tosteremo anche alcune origini singole ed una miscela che si potranno degustare o acquistare».

Vediamo una macchina Faema modello E71, l’ultima nata. Perché?

«Perché Faema è il simbolo di Milano, ha il Duomo nel suo marchio quindi un omaggio alla città. In secondo luogo la scelta è ricaduta su Faema E71 sia per gli ottimi rapporti commerciali tra le due aziende sia per il livello tecnologico, qualitativo e di design che questa macchina oggi rappresenta».

E Starbucks che aprirà di nuovo qui vicino? Avete innescato una sfida?

«Affrontare il mercato italiano, patria mondiale del caffè espresso, rappresenta indubbiamente una grande sfida e riteniamo che una scelta simile completi naturalmente il percorso di globalizzazione intrapreso da Starbucks. Confrontarsi direttamente con la cultura dell’Espresso italiano e con i suoi 130.000 operatori non potrà che innalzare la qualità e lo standard della nostra categoria in Italia e nel suo processo di diffusione mondiale. In quest’ottica si inserisce il programma di apertura nel cuore di Milano del nostro primo flagship. Sarà un luogo dove poter vivere l’esperienza Lavazza a 360° gradi e in cui si incontreranno creatività, innovazione, il caffè e i coffee lovers».

Milano sarà l’unica location?

«No, la consideriamo la numero zero. Ci saranno enne location che prevedono l’apertura in altri Paesi. In Italia però soltanto Milano. Come dice la parola flagship, negozio bandiera. E di bandiera ce n’è una soltanto. In ogni Paese».

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