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In 12 anni sono state abbassate oltre 140 saracinesche ma è previsto un milione per l’artigianato nel centro storico di Siena. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Aldo Tani per il quotidiano Corriere della Sera.
Siena: i numeri alla mano
SIENA – Le ultime chiusure a settembre erano state una fitta al cuore della città: troppe saracinesche abbassate per continuare a restare inermi verso una tendenza che accomuna Siena e centinaia di altri luoghi, la progressiva scomparsa degli esercizi commerciali tradizionali e di contro il proliferare di bar e ristoranti.
E ora la città prova a fare uno scatto in avanti che porta la firma della finanziaria Fises, con la regia di Comune e associazioni di categoria. Un tentativo per opporsi all’omologazione dei centri storici, sempre più arrendevoli al turismo mordi e fuggi.
Le buone intenzioni sono accompagnate da un milione messo a disposizioni dalla Finanziaria di sviluppo senese per le nuove imprese che nascono nel cuore cittadino. Per ciascuna il contributo massimo sarà di 100 mila euro. Sono destinati ad attività nel ramo dell’artigiano artistico, nella prospettiva di ricostruire quell’aspetto identitario che Siena ha smarrito negli anni.
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