venerdì 12 Aprile 2024
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Silb-Fipe sulla reintroduzione dei Voucher anche nelle discoteche e sale da ballo

SILB-FIPE esprime la sua forte perplessità riguardo alla possibilità della reintroduzione dei voucher limitata alle sole strutture ricettive del turismo escludendo le attività di pubblico esercizio

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MILANO – Se ci saranno discriminazioni nella reintroduzione, ne pagheranno le conseguenze i lavoratori e il settore.  “I voucher costituiscono una soluzione legale per garantire i lavoratori e le imprese del settore dell’intrattenimento. Quindi, reintrodurli escludendo questo settore sarebbe gravissimo.” Ha dichiarato così Maurizio Pasca presidente nazionale Silb-Fipe, l’Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di Spettacolo.

Voucher non solo riservati alle strutture turistiche

Nell’aula della Camera oggi comincia la discussione generale sul decreto legge Dignità: Silb-Fipe esprime la sua forte perplessità riguardo alla possibilità della reintroduzione dei voucher limitata alle sole strutture ricettive del turismo escludendo le attività di pubblico esercizio come discoteche e sale da ballo.

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“A nome di Silb-Fipe segnalo la nostra totale contrarietà e il nostro stupore di fronte alla reintroduzione dei voucher nel DL Dignità. Lasciando  però fuori una componente fondamentale del turismo” continua Pasca.

“Il settore da noi rappresentato conta all’incirca 3.000 strutture su tutto il territorio italiano e più di 50.000 addetti ai lavori. Sono aziende del tutto particolari: spesso in esercizio solo 1 o 2 giorni a settimana e, alcune, solo stagionalmente. Come quelle in località di mare.

Tra gli addetti di queste aziende sono moltissimi i giovani, gli studenti o i lavoratori saltuari

Gli stessi che, in cerca di un piccolo reddito, conciliano la vita e gli studi svolgendo lavori come barman, PR, guardarobieri. Reintrodurre i voucher limitandone l’utilizzo, ed escludendo questo settore sarebbe a mio avviso un grave sbaglio. Infatti, si creerebbe una situazione paradossale e discriminante negli effetti.

La restrizione sul lavoro a tempo determinato da un lato, e la negazione dell’uso dei voucher dall’altro comporterebbero l’irrigidimento di un settore che di per sé è fluido.

Il timore di abusi è del tutto ingiusto e anzi, mi sento di poter affermare che il voucher rappresenta uno strumento di regolarizzazione per i lavoratori e un incentivo alla legalità per gli esercenti”.

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