domenica 14 Aprile 2024
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Varese: caffè presto più caro, ma c’è chi resta fermo a 80 centesimi

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VARESE – Caffè in aumento. La tazzina consumata al bar potrebbe arrivare a costare 1,20 euro, a partire da settembre. Ma non è colpa della materia prima. Nella prossima riunione provinciale, gli esercenti varesini potrebbero decidere di aumentare il prezzo della tazzina di caffè. Un ulteriore incremento che si aggiunge a quelli degli ultimi anni, che ha portato il caffè a costare progressivamente da 80 centesimi ad 1 euro, fino a toccare 1,10 in alcuni bar cittadini. E dopo l’estate potrebbe arrivare fino a 1,20 euro.

Varese: cosa succede dentro i bar

«Comunque non per il momento – assicura Antonella Zambelli di Fipe – Innanzitutto il prezzo del caffè è libero e le associazioni di categoria, per quanto riguarda la nostra provincia, non lo hanno mai imposto. I bar possono decidere in autonomia che prezzi adottare e per Varese sono fermi quasi tutti all’euro, 10 centesimi in più o in meno. Nell’ultima riunione tra l’altro – aggiunge – non si è parlato di un aumento del costo della tazzina. Ci aggiorneremo a settembre».

Si perché effettivamente i costi per i baristi sono aumentati. Indipendentemente dal prezzo del chicco

Ancora da Varese: «Che negli ultimi anni è forse l’unica cosa che non ha subito incrementi – continua – Al contrario sono aumentati una serie di variabili che hanno fatto aumentare il prezzo del prodotto alla consegna». Il carburante, per esempio, gli spedizionieri e proprio in questi giorni anche il costo del latte ha subito un’impennata. «Che può sembrare una stupidata, ma incide anche sul cappuccino e sul caffè macchiato, che di solito non si fa pagare più dell’espresso».

A meno che non si metta mano alla qualità dei prodotti anche a Varese

«Il caffè che costa meno di un euro non può essere decoroso – sottolinea – Chi riesce a mantenere i prezzi troppo bassi è perché magari sceglie prodotti più a buon mercato, ma ne va della qualità. Le miscele di un certo livello costano. Come ha un costo diverso comprare il latte a lunga conservazione al supermercato. Piuttosto che servire quello fresco». Insomma le variabili che potrebbero portare il costo della tazzina di caffè a lievitare sono innumerevoli.

E anche i baristi cittadini potrebbero essere tentati dal farlo. Il Codacons intanto avverte: «Guai alle intese tra esercenti per fare cartello sul prezzo del caffè». Un aumento che sarebbe «assolutamente ingiustificato e rappresenterebbe un enorme danno per i consumatori – spiega il Codacons – Considerato il momento di crisi attuale e l’elevato consumo di caffè espresso da parte degli italiani». L’associazione ricorda infatti come ogni anno, in Italia, vengano consumate 3,4 miliardi di tazzine di caffè. Un incremento dei listini di 0,20 euro comporrebbe una maggiore spesa annua per i cittadini pari a 680 milioni di euro. Il problema fortunatamente non riguarda ancora i nostri bar. Ma al ritorno in ufficio, dopo le vacanze estive, anche i varesini potrebbero trovare i listini ritoccati. Ma il caffè a 80 centesimi è possibile. E’ quello a chilometro zero del «te Capì» di via San Martino.

E’ forse l’unico bar rimasto a Varese a non aver ceduto alla tentazione di aumentare il prezzo della tazzina di caffè

Eppure i titolari mettono la mano sul fuoco sulla qualità del prodotto. E’ il chicco «El Miguel», che arriva da una torrefazione di Luino. Un prodotto locale che, tolte le spese di trasporto, ha mantenuto un prezzo accettabile. Anche una volta servito al bancone. E così, seduti ai tavolini o in piedi al banco, in via San Martino è ancora possibile fare la pausa caffè ad 80 centesimi. «La nostra è stata una scelta precisa – spiega massimo Lucarelli del «Te Capì» – Abbiamo voluto mantenere un prezzo accettabile della tazzina di caffè, anche abbassando il nostro guadagno.

E abbiamo puntato alla valorizzazione dei prodotti locali, scegliendo il caffè di Luino». Una torrefazione artigianale «molto attenta alla qualità del prodotto – continua – e che piace tanto anche ai nostri clienti». Se non per la qualità, sicuramente per il prezzo. «Non è vero – insiste – I varesini sono molto esigenti quando si tratta di caffè. Piuttosto si è disposti a spendere qualche centesimo in più, ma la tazzina deve esser di qualità. Il caffè se non è buono è imbevibile, non c’è niente da fare». Il trucco sta quindi tutto nell’aver azzerato i costi del trasporto. Una variabile che incide tantissimo sul costo della tazzina e che, con tutta probabilità, porterà gli altri bar a rivedere di nuovo le tariffe. Naturalmente al rialzo. «Non da noi – assicura – Non abbiamo in programma rincari»

A Sanremo tazzina del caffè a 1,20 euro? Baristi tentati

Un gruppo di esercenti avrebbe già preso in seria considerazione la possibilità, che potrebbe scattare a luglio. Caffè a 1,20: è la tentazione dei baristi sanremesi per far fronte all’aumento di spese e tasse che stanno mettendo a dura prova gli esercizi pubblici. Un gruppo di esercenti avrebbe già preso in seria considerazione la possibilità, che potrebbe iniziare da luglio. Al momento la situazione è di attesa, si aspetta di capire chi farà il primo passo. Se la tazzina dovesse aumentare a 1 euro e 20 centesimi, il cappuccino inevitabilmente potrebbe passare a 1,50.

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