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MILANO – Con l’avvicinarsi della stagione estiva, torna la voglia di rimettersi in forma. Attività fisica, aumento del consumo di acqua, accorgimenti per avere un buon sonno. Sono solo alcuni dei fattori che posso aiutare a ritrovare la forma fisica che più desideriamo. Una strategia di successo che non può prescindere da un’alimentazione equilibrata, leggera e uno stile di vita sano. In questo senso, adottare piccoli accorgimenti, come ridurre la quantità di zuccheri semplici assunti, sostituendole con le dosi consigliate di dolcificanti non calorici, può contribuire a ridurre l’apporto calorico complessivo, coadiuvando uno stile di vita sano.
Parola degli esperti, il professor Luca Piretta, medico gastroenterologo, nutrizionista e professore di allergie e intolleranze alimentari presso l’Università Campus Bio Medico di Roma, e il professor Carlo LaVecchia, Ordinario di Statistica Medica ed Epidemiologia all’Università di Milano, Temporary advisor OMS a Ginevra e membro dell’Advisory Board dell’Associazione Internazionale Dolcificanti, che, insieme a Unione Italiana Food – Gruppo Edulcoranti, fanno chiarezza proprio sui cosiddetti dolcificanti, tra falsi miti e consigli per un corretto utilizzo.
È fondamentale ricordare che l’uso dei dolcificanti al posto dello zucchero non deve essere considerata una strategia per perdere peso trascurando la visione globale della dieta e dello stile di vita di un individuo. Rappresenta solo un supporto per aiutare a ridurre l’eccesso di zuccheri che costituisce uno degli errori alimentari frequenti.
I dolcificanti sono pericolosi: falso
Tutti gli edulcoranti usati in alimenti e bevande in Europa sono sottoposti a rigidi processi di controllo e approvazione da parte delle Autorità di sicurezza alimentare, come l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), l’FDA (Food and Drug Administration degli Stati Uniti) e la JECFA (comitato FAO/OMS sugli additivi alimentari). Nel processo di approvazione vengono anche stabilite le dosi giornaliere accettabili (DGA) che possono essere consumate in sicurezza e senza rischi per la salute.
I dolcificanti fanno ingrassare: falso
Gli studi più aggiornati dimostrano che gli edulcoranti hanno zero o pochissime calorie e, se usati al posto dello zucchero in una dieta equilibrata, possono aiutare nella gestione del peso (Rogers et al, 2016; Peters and Beck, 2016; Gibson et al, 2014). L’attuale mole di studi scientifici conferma, inoltre, che l’assunzione di edulcoranti ipocalorici non ha effetto sul senso di fame o sull’appetito (Toews et al, 2019).
I dolcificanti sono più favorevoli degli zuccheri sulle carie: vero
I dolcificanti sono incapaci di produrre carie dentale: non sono ingredienti fermentabili dai batteri del cavo orale, il che significa che non vengono scomposti dai batteri della bocca. L’EFSA riconosce invece che aiutano i denti a trattenere i minerali di cui hanno bisogno per mantenersi sani a lungo.
È consigliato assumere un tipo di dolcificante piuttosto che un altro: falso
I dolcificanti sono ingredienti alimentari usati al posto dello zucchero in molti alimenti e bevande per fornire un’alternativa dolce con poche o nessuna caloria aggiunta. In generale, sono ingredienti che possono essere anche centinaia di volte più dolci dello zucchero da tavola, per questo ne bastano quantità ridottissime per conferire il livello desiderato di dolcezza a cibi e bevande.
Non ci sono controindicazioni generali nell’assumere certi dolcificanti piuttosto che altri (se non per alcune specifiche patologie). Ciò che bisogna tenere presente è che i dolcificanti non devono essere un via libera all’assunzione indiscriminata di qualsiasi tipo di alimento solo perché “senza zucchero” per non generare un consumo eccessivo.
Mentre nelle bevande gli edulcoranti consentono di ridurre le calorie, negli alimenti solidi sono sostituiti da cereali e/o grassi, quindi non hanno impatto rilevante sulle calorie dell’alimento stesso.
Nessun effetto avverso dei dolcificanti sul microbiota intestinale: vero
Come ribadito da ISA – International Sweeteners Association, gli studi attuali non presentano alcuna evidenza chiara in termini di effetti avversi dei dolcificanti sul microbiota intestinale in dosaggi applicabili all’uso umano.
In aggiunta, i risultati degli studi sul metabolismo e sulla sicurezza, non dimostrano alcuna evidenza di un possibile meccanismo con un effetto rilevante dal punto di vista clinico sul microbiota intestinale[2].
L’aspartame non influisce sulla salute del cuore[3]: vero
Studi clinici sull’uomo confermano costantemente l’assenza di effetti avversi dell’aspartame sul controllo del glucosio, sui lipidi nel sangue, sulla pressione sanguigna o su altri indicatori di rischio di malattie cardiovascolari.
La ricerca clinica dimostra che i dolcificanti ipocalorici o a zero calorie come l’aspartame hanno un effetto neutro o moderatamente benefico sui fattori di rischio cardiometabolico come peso corporeo, controllo glicemico, pressione sanguigna, livelli lipidici e grasso epatico (McGlynn et al., 2022).
Inoltre, il meccanismo suggerito per l’aumento del rischio di aterosclerosi non è confermato negli esseri umani, poiché l’aspartame non causa un picco nel rilascio di insulina e non influisce in altro modo sul nostro controllo del glucosio ( Nichol et al, 2018 ; Greyling et al, 2020 ; Zhang et al, 2023 ). Numerosi studi clinici randomizzati, il gold standard nella ricerca clinica e nutrizionale, hanno indagato e confermato un effetto neutro dei dolcificanti ipocalorici/senza calorie sulle risposte glicemiche e insulinemiche negli esseri umani.
I dolcificanti rappresentano un contributo nel combattere il diabete: vero
Gli edulcoranti possono dare un contributo positivo all’interno di una dieta corretta ed equilibrata, perché offrono scelte alimentari più ampie e possono essere d’aiuto, nel caso del diabete di tipo 2, in quanto non alzano il livello di glicemia. Ciò vale anche per i soggetti prediabetici, ai quali è consigliato di controllare il peso e di ridurre il consumo di zuccheri per evitare che sviluppino un diabete clinico.
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Note
[1] sweeteners.org/wp-content/uploads/2024/03/24-02-29_isa_wod2023_booklet_final_it_reduced.pdf
[2] Lobach A, Roberts A, Rowland I. Assessing the in vivo data on low/no-calorie sweeteners and the gut microbiota. Food and Chemical Toxicology 2019; 124: 385-399
[3] https://www.sweeteners.org/aspartame-does-not-affect-heart-health/