mercoledì 10 Aprile 2024
CIMBALI M2

Un decalogo per ridurre gli imballaggi e limitare la plastica monouso

I 10 step proposti dalla guida elaborata della World Food Travel Association, a sostegno dell'Iniziativa Food Tourism 202,5 per ridurre la produzione di rifiuti non degradabili

Da leggere

Water and more
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

MILANO — Una vocazione green e pratiche virtuose partendo dalle piccole azioni quotidiane. È ciò che consiglia agli operatori la World Food Travel Association – organizzazione internazionale leader per la ricerca, formazione e sensibilizzazione sul turismo enogastronomico – attraverso la guida “Food & Beverage packaging and waste production”.

Questa guida è stata sviluppata a sostegno dell’Iniziativa Food Tourism 2025, che ha tra gli altri l’obiettivo di stimolare operatori e consumatori alla riduzione dei rifiuti non degradabili.

Il volume di rifiuti di plastica è in aumento e diffuso in tutto il pianeta, si tratta di una situazione non più tollerabile e l’impegno da parte dell’associazione, è quello di informare il vasto pubblico su questo tema.

Tema che riguarda da vicino anche l’industria del caffè, in prima fila nella ricerca di soluzioni sostenibili sia per il packaging e i bicchieri consumabili, che per le capsule di caffè in plastica.

“La plastica si trova ormai ovunque”

Roberta Garibaldi, membro del board e ambasciatore per l’Italia della World Food Travel Association, ritiene fondamentale sensibilizzare gli operatori su questo argomento.

La plastica si trova ormai ovunque: se ne sono trovate tracce nei ghiacci, nelle grandi fosse marine, fino a 10 km di profondità come nella fossa delle Marianne. Anche il nostro Mediterraneo si sta trasformando in una discarica: si stima che un chilometro quadrato nei mari italiani contenga in superficie fino a 10 chilogrammi di plastica; in particolare nel Tirreno settentrionale, tra Corsica e Sardegna, attorno alla Sardegna, la Sicilia e le coste pugliesi si stimano almeno 2 kg (citando i dati del WWF, 2018). Siamo tutti co-responsabili della salvaguardia del nostro territorio, che è la prima risorsa dal punto di vista turistico che dobbiamo mantenere, se vogliamo proseguire a sviluppare il comparto turistico”.

Cifre drammatiche

Uno studio apparso nel prestigioso Proceedings of the National Academy of Sciences ha mostrato una situazione drammatica. La produzione mondiale di plastica è passata dai 15 milioni del 1964 agli oltre 310 milioni attuali. Ogni anno almeno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani del mondo. E, ad oggi, si stima che via siano più di 150 milioni negli oceani. Fonte: Lavers J.L. e Bond A.C., 2017, Exceptional and rapid accumulation of anthropogenic debris on area of the world’s most remote and pristine island; Proceedings of National Academy of Sciences doi/10.1073/pnas. 1619818114).

Creare una rete win-win

Erik Wolf, Direttore Esecutivo della Wfta, è convinto che la sostituzione dei materiali in plastica con quelli biodegradabili non abbia un costo maggiore. Ma che ciò sia di beneficio per l’intero comparto. La sfida per i governi è quella di pensare in modo creativo. Una collaborazione tra imprese del settore alimentare, amministrazioni e consumatori- turisti è una rete win-win. Che, se costruita in modo strategico, potrebbe apportare benefici ad ampio spettro.

Il decalogo

Il decalogo è di facile utilizzo e può davvero diventare uno strumento sia per gli operatori del settore turistico – ristoratori, albergatori, società di servizi – ma anche per i turisti in sé, che possono adottare comportamenti più sostenibili e rispettosi dell’ambiente che li ospita:

  1. Eliminare cannucce e posate di plastica
  2. Sostituire i contenitori di plastica per il cibo da asporto con altri di carta riciclata
  3. Evitare l’acquisto al dettaglio e utilizzare contenitori riciclabili
  4. Utilizzare sacchetti di carta
  5. Promuovere l’iniziativa “porta la tua bottiglia di acqua”
  6. Installare una postazione per la raccolta differenziata
  7. Controllare i propri rifiuti plastici
  8. Non accettare imballaggi di polistirolo
  9. Dare il buon esempio
  10. Installare postazioni di acqua potabile

Ecco la checklist in 10 Step per il settore della ristorazione

 

CIMBALI M2
  • LF Repa
  • Dalla Corte

Ultime Notizie

  • TME Cialdy Evo
Carte Dozio
Mumac