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Percassi, contractor di Starbucks, cede a Peninsula un terzo di Kiko

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MILANO – Per gli addetti ai lavori del caffè, il nome Percassi evoca l’imminente sbarco in Italia di Starbucks, di cui il gruppo bergamasco è il regista. Ma nel portafoglio di Gruppo Percassi vi sono numerosi asset di spicco, a cominciare da Kiko, il primo house brand nato nel 1997.

Il marchio di beauty e make up, ha aperto il proprio capitale al fondo Peninsula Capital: un’operazione che era già nell’aria da qualche tempo.

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Come spiega Marta Casadei in un articolo sul Sole 24 Ore, il deal ha un valore di circa 80 milioni di euro e si chiuderà dopo l’autorizzazione dell’antitrust spagnolo. Il fondo ha rilevato il 33% del capitale di Kiko Spa.

«Con il nostro nuovo partner Peninsula, vogliamo consolidare la crescita di questo marchio, che ha rivoluzionato il settore della cosmetica con un’offerta di prodotti di qualità ad un prezzo accessibile a tutte le donne», ha detto Antonio Percassi, presidente di Kiko.

Fare crescere il brand

Tra gli obiettivi dell’investimento, con un aumento di capitale «riservato», c’è la crescita del brand e della rete di vendita (950 negozi di proprietà) internazionale che attualmente tocca 21 Paesi e prossimamente dovrebbe rafforzare la propria presenza in Medio Oriente e Asia.

Nel piano industriale 2018-2020 sono previsti circa 90 milioni di euro di investimenti, di cui circa 30 nella tecnologia e nell’innovazione. In particolare, sarebbero al vaglio progetti di efficientamento della supply chain; di modernizzazione dei sistemi It e un potenziamento dell’e-commerce, canale di vendita accessibile in 32 mercati. Canale che che entro il 2020 dovrebbe raddoppiare il proprio peso sui ricavi, passando dal 3,5% attuale al 7 per cento. L’azienda, guidata dall’ad Cristina Scocchia, ha spento le sue prime 20 candeline nel 2017 registrando ricavi pari a 610 milioni di euro.

«Siamo convinti che attraverso le nuove risorse di capitale da noi apportate si potranno accelerare le prospettive di crescita di Kiko creando del valore significativo per tutti gli azionisti – ha fatto sapere il fondo in una nota -. Peninsula darà inoltre un contributo attraverso la propria rete di contatti internazionali per aiutare l’ingresso di Kiko in nuovi mercati».

Tra i partner c’è anche Qia

Peninsula Capital ha un portafoglio di investimenti diversificato e fino a questo momento “estraneo” a settori come moda e lusso. Solo apparentemente, almeno: tra i partner del fondo, infatti, c’è la Qatar Investments Authority, fondo sovrano del Qatar. Il Qia, tra i 10 fondi sovrani più ricchi al mondo con circa 330 miliardi di dollari Usa di asset, è molto attivo nel segmento moda-lusso: è infatti proprietario dei grandi magazzini Harrods, azionista di Tiffany, solo per citare alcuni degli investimenti. La sensibilità dell’emirato sul fronte fashion è ormai da anni molto alta. Attraverso Mayoola for Investments, che fa capo direttamente alla famiglia reale, il Qatar ha investito in Valentino, Pal Zileri e Balmain.

Marta Casadei

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