giovedì 11 Aprile 2024
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Thun, dagli accessori alla caffetteria di Milano, il futuro è la sostenibilità

Oggi il mondo Thun vive nei circa 1.000 punti vendita sparsi tra Italia e estero, oltre che on line. Inoltre si è diversificato nei Thun Caffè, un modo per conquistare nuovi clienti

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MILANO – Da azienda di oggetti di ceramica amati e collezionati in tutto il mondo, Thun è diventato un marchio che definisce uno stile di vita etico e sostenibile.

E, oggi, spazia dagli storici prodotti decorativi a quelli funzionali per la casa e la tavola. Dalle idee regalo fino agli accessori high tech come ad esempio i powerbank.

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Basti pensare che i tradizionali angioletti oggi costituiscono solo il 17% del fatturato dell’azienda che vede tra i top seller nuove icone come il Teddy e il Panda.

Thun in crescita ed espansione

«A dicembre abbiamo lanciato in partnership con Ovs una collezione per neonati — racconta Francesco Spanedda. Brand director dell’azienda bolzanina.

— Questa è andata esaurita nel giro di una settimana». E in questi giorni, sempre in Thun e nelle sedi Ovs, «è in vetrina una collezione tessile in cotone organico che va alla grande».

Il principio di innovare nella tradizione

Da quando è entrato in azienda nel 1978, l’attuale presidente Peter Thun l’ha guidata verso un traguardo internazionale.

«L’ho traghettata nel nuovo millennio e nei nuovi mercati globalizzati. Tenendo ben saldo il legame con le tradizioni, il territorio e i valori su cui i miei genitori (i conti Lene e Otmar, n.d.r.) hanno fondato la loro avventura nel 1950».

Una filosofia che si traduce in una corporate social responsibility

«Che coinvolge tutta la vita dell’azienda — sottolinea Spanedda — Da un lato puntando molto sulla life quality dei dipendenti, prevalentemente donne (88%); dall’altro lavorando intensamente per minimizzare l’impatto della crescente produzione sull’ambiente».

A proposito di produzione

Spanedda spiega che i materiali usati sono naturali e atossici, «e tengo a ricordare, per quanto riguarda i servizi in porcellana, che la cottura del decoro viene fatta sotto smalto.

Per evitare che vengano rilasciati metalli pesanti che nuocciono alla salute».

La realizzazione di prodotti sempre nuovi, diversi e originali

Una scelta che ha influito positivamente sui conti dell’azienda, oggi diventata vero e proprio retailer. Con una quota di distribuzione controllata che supera il 56%, e che ha chiuso l’esercizio 2017 con un giro d’affari in crescita del 12,5% rispetto al 2016.

Ma, come suggerisce Spanedda «l’espansione delle produzioni ha avuto il merito di rafforzare la nostra brand identity».

Non solo design

In pratica Thun «è sempre più vissuto come brand dal design contemporaneo. Con proposte che spaziano dal decorativo al funzionale.

Capace di interpretare ogni giorno le esigenze di un consumatore moderno. Un brand non più limitato alle sole ricorrenze ».

Grazie alla fantasia del team creativo e all’abilità delle maestranze che seguono la produzione, capaci di guidare la realizzazione di oggetti che per la cura del dettaglio e il loro intrinseco contenuto valoriale, sono molto più di un regalo.

Ultima in ordine di tempo, la linea di bomboniere disegnate per tutte le coppie.

I valori della famiglia e dell’amore

Del resto, «da sempre Thun crea oggetti per dare gioia e spazio ai valori della famiglia e dell’amore. È stato naturale realizzare bomboniere anche per festeggiare le unioni di tutte le coppie che si amano, tradizionali, lei&lei, lui&lui o semplicemente alternative ».

Oggi il mondo Thun vive nei circa 1.000 punti vendita sparsi tra Italia e estero, oltre che on line

«E ha trovato una nuova vetrina nei Thun Caffè, «una formula originale per avvicinare e far conoscere al pubblico la nostra realtà».

Obiettivo raggiunto: grazie al fatto che l’incontro con Spanedda è avvenuto nel Thun Caffè di Milano, abbiamo potuto vedere e toccare con mano le tante produzioni firmate Thun.

Che oltre all’oggettistica di cui abbiamo parlato, comprende dolci e specialità golose. Ma soprattutto c’è uno spazio dedicato alla Fondazione Lene Thun.

Quest’ultima, grazie al servizio di ceramico-terapia ricreativa, all’interno degli ospedali, cerca di alleviare la degenza dei bambini ospitati nei reparti di oncoematologia.

Avviato nel 2014, il progetto ha attivato già 34 laboratori permanenti gratuiti in 19 ospedali italiani e nel solo 2017 aiutato più di 9.000 bambini.

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