venerdì 12 Aprile 2024
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Chimica del caffè: che cosa conferisce alla bevanda il tipico aroma complesso

"Sappiamo che il caffè può avere un impatto importante in termini di stimoli e percezioni - osserva Christopher Simons della OSU - tradizionalmente si pensava che fosse a causa di zuccheri e lipidi, ma abbiamo scoperto che in realtà l'aroma e il gusto della bevanda dipendono dalla presenza di piccole molecole". Gli autori hanno esaminato quattro diversi caffè, coinvolgendo otto assaggiatori esperti per illustrare le sensazioni che caratterizzavano ogni qualità.

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MILANO – Cosa c’è dietro quello che percepiamo al palato quando beviamo il caffè? A scoprirlo dei ricercatori degli Stati Uniti che hanno trovato i “responsabili” di ciò che avvertiamo in tazza, ovvero, le molecole chimiche che compongono l’aroma caratteristico della bevanda. Un tassello mancante nel quadro scientifico, che potrebbe avere diverse ripercussioni nella scelta della lavorazione e della tostatura della materia prima. Leggiamo i dettagli da agi.it.

Molecole dentro il caffè: ecco cosa possono fare

Un gruppo di sostanze chimiche contribuisce alla sensazione che il caffè restituisce in bocca. Lo hanno scoperto gli scienziati della Ohio State University (OSU), che hanno presentato i risultati del loro lavoro durante la riunione dell’American Chemical Society (ACS) Fall 2021. Il team, guidato da Brianne Linne e Devin Peterson, ha infatti identificato i composti responsabili dell’effetto e dell’aroma caratteristici del caffè. Gli esperti sottolineano che questi dati potrebbero essere utili per regolare le condizioni di lavorazione e tostatura di qualità pregiate della bevanda.

“Sappiamo che il caffè può avere un impatto importante in termini di stimoli e percezioni – osserva Christopher Simons della OSU – tradizionalmente si pensava che fosse a causa di zuccheri e lipidi, ma abbiamo scoperto che in realtà l’aroma e il gusto della bevanda dipendono dalla presenza di sostanze chimiche“. Gli autori hanno esaminato quattro diversi caffè, coinvolgendo otto assaggiatori esperti per illustrare le sensazioni che caratterizzavano ogni qualità.

“Abbiamo utilizzato quattro sub-attributi tattili – spiega Simons – gessosità, pienezza in bocca, astringenza e spessore. Abbiamo scoperto che l’acido 3- e 4-caffeilchinico sono associati alla pienezza dell’aroma, mentre alcuni composti della melanoidina, formati dalla reazione di Maillard durante la tostatura, conferiscono al caffè l’astringenza. La gessosità è stata invece correlata a un amminoacido”. Gli scienziati ipotizzano la presenza di recettori in bocca che potrebbero essere responsabili della diminuzione della sensazione di pienezza.

Il risvolto pratico

“Queste conoscenze – commenta Peterson – potrebbero rivelarsi utili per coltivatori e produttori, che potrebbero modulare le loro coltivazioni sulla base delle preferenze dei consumatori. Sarà utile anche capire come le condizioni di crescita dei chicchi di caffè e le temperature di tostatura influenzino i composti”.

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