mercoledì 19 Novembre 2025

Lo sciopero del caffè: i baristi Starbucks bloccano l’America nel Red Cup Day

Oltre mille baristi Starbucks hanno iniziato uno sciopero a oltranza in più di 40 città americane, chiedendo contratti collettivi, aumenti salariali e più personale

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  • Brambati
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È il Red Cup Day, il giorno in cui Starbucks illumina l’America di tazze rosse riutilizzabili e incassi stellari. Ma quest’anno, insieme ai gadget natalizi, è arrivato anche qualcos’altro: lo sciopero del caffè. Da giovedì oltre mille baristi della catena hanno incrociato le braccia a oltranza in più di 40 città statunitensi, chiedendo un contratto collettivo, aumenti salariali e più personale dietro il bancone. Leggiamo in seguito alcune parti dell’articolo pubblicate su La Voce di New York.

Sciopero a Starbucks, oltre mille baristi in 40 città non servono caffè

E’ lo sciopero del caffè: da giovedì oltre mille baristi della catena Starbucks hanno incrociato le braccia a oltranza in oltre 40 città d’America chiedendo un contratto collettivo, aumenti di stipendio e più personale nei negozi. Proprio nel Red Cup Day, quando Starbucks comincia per tradizione a distribuire le celebri tazze riutilizzabili a tema natalizio – e segna un notevole aumento degli introiti.

Secondo un portavoce di Starbucks l’impatto dello sciopero è minimo: giovedì meno dell’1% delle caffetterie – sono oltre 17mila in Usa – avrebbe registrato disservizi. Il sindacato Starbucks Workers United spiega che l’azione è partita da 65 punti vendita; l’unione rappresenta circa 9.500 dipendenti di circa 650 caffetterie, pari al 4% della forza lavoro complessiva.

Le città dello sciopero

Però per capire l’effetto anche mediatico bisogna vedere dove sta agendo lo sciopero: risposta, nelle grandi città, a Manhattan, a Brooklyn, a Seattle, Philadelphia, Dallas, Austin e Portland.

A Brooklyn davanti a una frequentatissima sede Starbucks a Clinton Hill, centinaia di persone – lavoratori, sostenitori del sindacato e membri della comunità – hanno occupato i marciapiedi sventolando cartelli slogan come: “What’s disgusting? Union-busting!” e “No contract, no coffee!”.

All’interno del negozio, però, Starbucks ha portato manager e supervisori per mantenere il locale operativo, anche se molti clienti giovedì hanno preferito rinunciare al caffé in solidarietà.

La settimana scorsa Starbucks Workers United aveva annunciato che i lavoratori avevano votato per autorizzare lo sciopero a oltranza Il sindacato chiedeva da mesi che i manager esaminassero nuove proposte per il personale e i salari e risolvessero centinaia di accuse presentate contro Starbucks per comportamento antisindacale.

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