giovedì 02 Maggio 2024
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L’annuncio, Starbucks vuole crescere in fretta in Europa

Puntano anche sul vending per la distribuzione di caffè sulle strade

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MILANO – Starbucks annuncia di voler fare il salto di qualità in Europa. La catena americana di caffè, che conta più di 17 mila locali in tutto il mondo, si è posta come obiettivo quello di realizzare il 50% delle vendite al di fuori del Nord America rispetto all’attuale 30%.

L’amministratore delegato del gruppo, Howard Schultz, al timone da poco più di tre anni, vuole innanzitutto che l’offerta Starbucks si declini sulle caratteristiche di ciascun mercato e che si risponda con precisione alle esigenze dei consumatori.

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Per questo occorre essere presenti un po’ ovunque: nelle città, nei centri commerciali ma anche nelle stazioni, negli aeroporti, sui treni e negli hotel

Schultz non esita a parlare di rivoluzione nelle scelte commerciali della catena. Si arriverà perfino a sperimentare distributori automatici che serviranno il caffè per strada.

Nei prossimi mesi sono previste 400 aperture fuori dai confini statunitensi, di cui un centinaio in Europa, Medio Oriente e Africa.

Per quanto riguarda in particolare la Francia, quest’anno i nuovi negozi raddoppieranno, con una ventina di inaugurazioni: di queste, dodici nelle stazioni e negli aeroporti.

Inoltre è partito un test, il primo nel settore alberghiero, in tandem con Accor: al Novotel Tour Eiffel di Parigi viene servito caffè Starbucks. Se i segnali saranno positivi, il progetto verrà sviluppato su larga scala. Sempre Oltralpe, dal 14 marzo sarà lanciato un nuovo caffè espresso più dolce.

Si tratta di un’iniziativa unicamente francese, un’anteprima mondiale, considerato anche che l’espresso rappresenta soltanto il 29% delle vendite mondiali della catena americana. In Gran Bretagna, invece, è stata aggiunta una dose di caffè al cappuccino, giudicato non abbastanza forte per il gusto degli inglesi.

La strategia è che ogni paese identifichi i suoi punti forti e le sue necessità per andare incontro alla clientela locale

Un piano che, sottolinea l’amministratore delegato di Starbucks, testimonia il forte impulso che viene dato all’internazionalizzazione.

Un po’ come avvenne nel 2008, quando 10 mila dipendenti del gruppo furono riuniti a New Orleans per rilanciare il marchio negli Stati Uniti. Ora è la volta del resto del mondo, cominciando dal Vecchio continente.

I gusti americani, invece, che continuano a premiare le scelte di Starbucks nella madrepatria, non saranno messi in discussione.

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