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Samsung Pay anche in Italia: così pagheremo il caffè con lo smartphone

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MILANO – Importanti novità sul fronte dei pagamenti elettronici tramite nuovi operatori esterni al settore bancario (i cosiddetti Payment Initiation Service Provider, Pisp). La materia è regolata direttiva Ue 2015/2366 sui servizi di pagamento nel mercato interno, ben più nota come Psd 2.

Proprio nei giorni in cui è in pieno svolgimento a Barcellona il Mobile World Congress è stata annunciata l’introduzione di un sistema di pagamento che sfrutta il nuovo smartphone samsung 9.

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Sul tema vi proponiamo un interessante articolo apparso sul sito del Sole 24 ore a firma di Biagio Simonetta, in cui il giornalista spiega come è stato in grado di pagare un caffè in uno dei bar dell’aeroporto di Malpensa utilizzando questo sistema.

Un lancio ufficiale, in realtà, non c’è ancora stato. Eppure, mentre a Barcellona andava di scena il Mobile World Congress, Samsung ha abilitato il sistema di pagamento digitale Samsung Pay in Italia.

La casa coreana, che alla fiera spagnola ha lanciato il suo ultimo device (il Galaxy S9), piomba così sul mercato dei pagamenti elettronici anche nel nostro Paese. Diventando a tutti gli effetti un nuovo operatore abilitato. In grado di sfruttare tutti i vantaggi introdotti dalla PSD2, che di fatto ridefinisce il mercato comunitario dei pagamenti e segna un solco importante col passato.

Come funziona

Non essendoci stato un lancio ufficiale, diciamo che Samsung Pay è ancora in una versione Beta. Chiunque, tuttavia, può registrarsi al servizio. I requisiti fondamentali sono sostanzialmente due: uno smartphone Samsung compatibile e una carta di credito appartenente ai circuiti bancari abilitati.

Per attivare il servizio è necessario scaricare l’applicazione “Samsung Play” sul Play Store di Google. E procedere con l’istallazione. Successivamente si richiede la registrazione inserendo le proprie credenziali di un account Samsung.

Poi, nel giro di pochi minuti (almeno nel nostro caso) arriva una conferma via mail e l’applicazione fa un nuovo download per attivare definitivamente il servizio. Infine è necessario abbinare la propria carta di credito.

Il pagamento è semplicissimo: basterà avvicinare lo smartphone al Pos dopo aver autorizzato la transazione con la scansione della propria impronta digitale (o l’inserimento di un Pin). Lo abbiamo testato per pagare un caffè all’aeroporto di Milano Malpensa e la transazione è andata a buon fine.

La tecnologia

Il sistema di pagamento via smartphone ideato da Samsung non si differenza da altri sistemi di pagamento già presenti, anche se la tecnologia usata dalla casa coreana è doppia.

Il servizio, infatti, supporta sia il metodo MST (Magnetic Secure Transmission), cioè quello utilizzato da alcuni lettori POS quando viene utilizzata la banda magnetica di una carta, sia il più moderno NFC (Near Field Communication), utilizzato per i pagamenti con le carte contactless e noto per essere il meotodo utilizzato anche da Apple Pay.

Il ventaglio di possibilità offerto da Samsung, dunque, è più vasto, e in sostanza rende disponibile Samsung Pay un po’ ovunque.

I dispositivi e le banche compatibili

Per quanto riguarda gli smartphone Samsung supportati, per ora in lista ci sono: Galaxy Note 8, Galaxy S8 e S8+, Galaxy A8, Galaxy S7 edge, Galaxy S7, Galaxy A5 2017 e Galaxy A5 2016.

Va detto che i nuovissimi Galaxy S9 e S9+ saranno abilitati non appena arriveranno sul mercato (il prossimo 16 marzo). Per quanto riguarda le banche, invece, Samsung ha stretto accordi con Banca Mediolanum, Intesa San Paolo, Nexi, Unicredit, CheBanca!, Hello bank!. I dettagli, tuttavia, sono in fase di definizione.

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