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Espresso e digestione: come i nuovi report Isic confermano i tantissimi benefici del caffè

Il Professore Carlo La Vecchia del Dipartimento di scienze cliniche e di comunità, Università di Milano, che ha commentato: “Quella degli effetti del caffè sulla digestione è un’area in crescita. I dati evidenziano benefici contro i comuni disturbi digestivi come la costipazione; oltre a una potenziale riduzione del rischio di alcune malattie croniche del fegato. Come la steatosi epatica non alcolica (Nafld), dei calcoli biliari e della pancreatite”

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MILANO – Un nuovo report dell’ Institute for scientific information on Coffee (Isic),
dal titolo ‘Coffee and its effect on digestion’, riesamina le ultime ricerche sugli effetti del caffè sulla digestione ed evidenzia un effetto protettivo potenziale contro calcolosi 1,2,3 e pancreatite 4,5 . Il report mette in evidenza anche altri effetti benefici che il consumo di caffè può avere sul processo digestivo 6-11 , inclusi coadiuvare la microflora 17-19 e promuovere la motilità intestinale 12,13-16 .

Report è stato redatto dal Professore Carlo La Vecchia del Dipartimento di scienze cliniche e di comunità, Università di Milano, che ha commentato:

“Quella degli effetti del caffè sulla digestione è un’area in crescita. I dati evidenziano benefici contro i comuni disturbi digestivi come la costipazione; oltre a una potenziale riduzione del rischio di alcune malattie croniche del fegato. Come la steatosi
epatica non alcolica (Nafld), dei calcoli biliari e della pancreatite”.

I calcoli biliari sono un disturbo digestivo comune, causato dall’accumulo di calcoli nella cistifellea o nel dotto biliare, che colpisce approssimativamente il 10-15% della popolazione adulta 20.

Mentre il meccanismo che permetterebbe al caffè di proteggere contro la calcolosi è ancora sconosciuto 1-3 , è stato osservato che il rischio del disturbo diminuisce con l’aumento del consumo giornaliero di caffè 1,2 .

Una domanda comune fra i consumatori è se il caffè sia associato ad acidità o a malattia da reflusso gastroesofageo (Mrge)

L’acidità di stomaco è una forma lieve di reflusso acido che può colpire chiunque occasionalmente, mentre la Mrge è una condizione severa e cronica di reflusso acido che
colpisce fino a 1 adulto su 5 ed è caratterizzata da bruciore frequente, rigurgito di cibo o liquidi, e da difficoltà nella deglutizione. La maggior parte degli studi riesaminati suggerisce che il caffè non è una delle maggiori cause scatenanti di queste condizioni di Mrge 12,22-28 . Il report ha anche riesaminato un’area di ricerca in crescita su salute e nutrizione, ovvero quella degli effetti del caffè sulla microflora intestinale 17-19 .

Studi recenti suggeriscono che le popolazioni del batterio intestinale benefico Bifidobacterium spp aumentano dopo l’assunzione di caffè 19,29 . Si ritiene che le fibre alimentari e i polifenoli presenti nel caffè sostengano una crescita sana della microflora 18,19 .

Ulteriori risultati della ricerca evidenziati nel report:

– Il caffè può stimolare la motilità intestinale 12,13-16 .
– Il consumo di caffè può stimolare la digestione favorendo il rilascio di succhi gastrici, bile e secrezioni pancreatiche 6-11 .

Il caffè è uno degli alimenti più studiati, e i suoi effetti sulla digestione rimangono un’area di ricerca in crescita. Questo report, oltre a evidenziare un gran numero di ricerche interessanti emerse negli ultimi anni, fornisce anche un approfondimento delle aree in cui ulteriori ricerche sarebbero di grande beneficio per capire meglio i meccanismi dietro alcuni degli effetti osservati.

Note ai redattori:

Per consumo moderato di caffè si intendono 3-5 tazze al giorno, sulla base dell’Opinione Scientifica della European Food Safety Authority -Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) sulla sicurezza della caffeina 30 .

Isic

L’Istituto per l’informazione scientifica sul caffè (Institute for scientific information on coffee – Isic) è un’organizzazione senza scopo di lucro istituita nel 1990 e dedita allo studio e alla divulgazione di informazioni scientifiche relative a “caffè e salute”. Dal 2003 l’Isic supporta anche un programma educativo paneuropeo, lavorando in partnership con associazioni nazionali del caffè in nove paesi per trasmettere l’attuale conoscenza
scientifica su “caffè e salute” ai professionisti del settore sanitario.

Bibliografia del report

1. Zhang Y.P. et al. (2015) Systematic review with meta-analysis: coffee consumption and the risk of gallstone disease. Aliment Pharmacol Ther, 42:637-48.
2. Leitzmann M.F. et al. (1999) A prospective study of consumption and the risk of symptomatic gallstone disease in men. JAMA, 281:2106–12.
3. Leitzmann M.F. et al. (2002) Coffee intake is associated with lower risk of symptomatic gallstone disease in women. Gastroenterol, 123:1823-30.
4. Setiawan V.W. et al. (2017) Dietary Factors Reduce Risk of Acute Pancreatitis in a Large Multiethnic Cohort. Clin Gastro Hepatol, 15(2):257-265.e.3.
5. Wijarnpreecha K. et al. (2018) Heavy Coffee Consumption and Risk of Pancreatitis: A Systematic Review and Meta-Analysis. Dig Dis – Sci, 63(11):3134-3140.
6. Boekema P.J. et al. (1999) Coffee and gastrointestinal function: facts and fiction. Scand J Gastroenterol, 99:35-9.
7. Papakonstantinou E, et al. (2016) Acute effects of coffee consumption on self-reported
gastrointestinal symptoms, blood pressure and stress indices in healthy individuals. Nutr J, 15:26.
8. Rubach M. et al. (2014) A dark brown roast coffee blend is less effective at stimulating gastric acid secretion in healthy volunteers compared to a medium roast market blend. Mol Nutr Food Res, 58:1370-3.
9. Arin R.M. et al. (2017) Adenosine: Direct and Indirect Actions on Gastric Acid Secretion. Front Physiol, 8:737.
10. Yip L. et al. (2004) Role of adenosine A1 receptor in the regulation of gastrin release. J Pharmacol Exp Ther, 310:477- 87.
11. Douglas B.R. et al. (1990) Coffee stimulation of cholecystokinin release and gallbladder contraction in humans. Am J Clin Nutr, 52:553–6.
12. Chang C.S. et al. (1997) The incidence of reflux esophagitis among the Chinese. Am J Gastroenterol, 92:668-71.
13. Rao S.S. et al. (1998) Is coffee a colonic stimulant? Eur J Gastroenterol Hepatol, 10, 113-8.14. Brown S.R. et al. (1990) Effect of coffee on distal colon function. Gut, 31:450-53.

15. Scheperjans F. et al. (2015) Linking Smoking, Coffee, Urate, and Parkinson’s Disease– A Role for Gut Microbiota? J Parkinsons Dis, 5:255-62.
16. Murakami K. et al. (2006) Dietary intake in relation to self-reported constipation among Japanese women aged 18-20 years. Eur J Clin Nutr, 60:650- 7.
17. Gniechwitz D. et al. (2007) Dietary fiber from coffee beverage: degradation by human fecal microbiota. J Agric Food Chem, 55:6989-96.
18. Moco S. et al. (2012) Metabolomics view on gut microbiome modulation by polyphenol-rich foods. J Proteome Res, 11:4781- 4790.
19. Mills C.E. et al. (2015) In vitro colonic metabolism of coffee and chlorogenic acid results in selective changes in human faecal microbiota growth. Br J Nutr, 113:1220-7.
20. Brazzelli M. et al. (2014) Clinical effectiveness and cost- effectiveness of cholecystectomy compared with observation/conservative management for preventing recurrent symptoms and complications in adults presenting gallstones or cholecystitis: a systematic review and economic evaluation. Health Technology Assessment, 18(55):1-101.
21. Dent J. et al (2005) Epidemiology of gastro-oesophageal reflux disease: a systematic review. Gut, 54(5):710-717.
22. Nilsson M. et al. (2004) Lifestyle related risk factors in the aetiology of gastro-oesophageal reflux. Gut, 53:1730-5
23. Dore M.P. et al. (2008) Diet, lifestyle and gender in gastro-esophageal reflux disease. Dig Dis Sci, 53:2027-32.
24. El-Serag H.B. et al. (2007) Determinants of gastroesophageal reflux disease in adults with a history of childhood gastroesophageal reflux disease. Clin Gastroenterol Hepatol, 5:696-701.
25. Ercelep O.B. et al. (2014) The prevalence of gastroesophageal reflux disease among hospital employees. Dis Esophagus, 27:403- 8.
26. Shimamoto T. et al. (2013) No association of coffee consumption with gastric ulcer, duodenal ulcer, reflux esophagitis, and non- erosive reflux disease: a cross-sectional study of 8,013 healthy subjects in Japan. PLoS One, 8:e65996.
27. Pandeya N. et al. (2012) Prevalence and determinants of frequent gastroesophageal reflux symptoms in the Australian community. Dis Esophagus, 25:573-83.
28. Friedenberg F.K. (2010) Prevalence and risk factors for gastroesophageal reflux disease in an impoverished minority population. Obes Res Clin Pract, 4:e261-e269.
29. Jaquet M. et al. (2009) Impact of coffee consumption on the gut microbiota: a human volunteer study. Int J Food Microbiol, 130:117-21.
30. EFSA (2015) Scientific Opinion on the Safety of Caffeine, Efsa Journal, 13(5):4102.

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