venerdì 03 Maggio 2024
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Rabbit Hole: la sala da tè a tema che mancava a Milano, si entra nel Paese delle meraviglie nonostante la fila

La titolare: "Durante i nostri viaggi in Asia, soprattutto in Giappone, abbiamo visto che questa tipologia di locale a tema era piuttosto diffuso e allora abbiamo voluto provare a trasportare il format a casa nostra. Ho seguito un corso di pasticceria e abbiamo avviato l’attività scegliendo Alice per unire il tè ai dolci in un’unica storia"

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MILANO – C’è un posto a Milano, in pieno centro, dove la colazione e la merenda sono a tema: per entrare nel magico mondo letterario creato da Lewis Carrol, bisogna spingersi in via Giuseppe Mazzini 20 all’interno di una galleria, nel Rabbit Hole, dove il tema di Alice si vede, si tocca, si beve.

Ne abbiamo parlato con una dei due fondatori, Silvia Scattareggia, che come il bianco coniglio ci ha trasportati dentro un universo parallelo.

Universo che, è talmente ben congeniato, da aver portato a crearsi una perenne coda di consumatori di tutte l’età all’ingresso, in qualsiasi momento della giornata.

Da voi c’è sempre la fila fuori all’ingresso, qualsiasi momento sia della giornata: cosa c’è di così irresistibile nel vostro Rabbit Hole?

“L’idea è proprio quella di entrare in un mondo diverso, quello delle meraviglie. La storia di Alice attrae tutti, dagli adulti ai bambini. Non ci sono sale da tè simili alla nostra né a Milano né in altre città d’Italia. Inizialmente abbiamo aperto il primo Rabbit hole a Palermo nel 2017 e già lavoravamo bene. Poi con il Covid abbiamo dovuto chiudere per quasi due anni e così ci siamo ritrovati a ristrutturare il locale dopo uno stop così tanto lungo. A quel punto ci siamo detti: allora, perché non aprirlo a Milano? E nel 2021 lo abbiamo fatto.

Un dettaglio del Rabbit Hole (foto dalla pagina Instagram)

In questa città c’è più mercato perché ci sono più turisti e lavoriamo tutto l’anno, in più la nostra offerta si basa fondamentalmente sul tè e le torte: la temperatura menghina aiuta più che a Palermo. Ci siamo resi conto che l’idea era così attraente che oggi arrivano a Milano persino i nostri ex clienti siciliani fino a qui, ma anche dal Piemonte, Emilia Romagna e Roma.

L’anno prossimo stiamo pensando di andare a Londra dove abbiamo già adocchiato una sede possibile. Poi la capitale potrebbe essere un’altra meta da presidiare con Rabbit Hole.

Durante i nostri viaggi in Asia, soprattutto in Giappone, abbiamo visto che questa tipologia di locale a tema era piuttosto diffuso e allora abbiamo voluto provare a trasportare il format a casa nostra. Ho seguito un corso di pasticceria e abbiamo avviato l’attività scegliendo Alice per unire il tè ai dolci in un’unica storia.

È un romanzo che conoscono tutti, e attrae i bambini per i suoi tanti colori e i genitori che hanno letto il libro. Ci siamo confrontati con vari architetti, alcuni ci hanno creduto dei pazzi, ma noi abbiamo insistito.

Abbiamo fatto una piccola indagine di mercato e abbiamo considerato molti elementi, infine siamo venuti a Milano nel 2021 nel post Covid, accorgendoci che mancava un posto del genere e anche le sale da tè.”

Qual è la colazione più gettonata e la merenda?

“Gli ordini si dividono al 50 e 50 tra pancake con un latte speciale colorato alla fragola, alla lavanda e brioche con cappuccino colorato o caffè speciali (con il dessert e la panna).

Qual è il caffè da Rabbit Hole?

“Caffè Motta in grani, ma serviamo soltanto espresso con una La Cimbali anche per il macinino. L’espresso costa un euro al banco, e quello speciale 3.50.”

E il tè? Quanto costa?

L’invito ad entrare (foto dalla pagina Instagram)

“I nostri sono tè sfusi che mettiamo sul momento nel filtro. Quello che va per la maggiore è l’infuso Brucaliffo di Batterfly pea flower. Siamo riusciti a dargli risalto e cambia colore. Ce n’è di tutti i gusti: alcuni tè più pregiati come il matcha, tè cinesi e giapponesi che ho voluto portare dai nostri viaggi. Abbiamo anche proposte senza la teina per tutte le ore del giorno. Le torte sono di mia produzione e non sono di stampo tradizionale siciliana, sono più internazionali. Le cioccolate aromatizzate sul momento sono sempre di nostra produzione. Il tè più economico a 5 euro il Brucaliffo a 6 euro”

Al Rabbit Hole come avete affrontato la questione del personale che, da voi, indossa una divisa particolare?

“Attualmente siamo 16 in tutto. Le persone che lavorano con la clientela sono travestite da personaggi del libro. A Milano abbiamo avuto difficoltà a trovare dipendenti ma viaggiando anche all’estero abbiamo riscontato lo stesso problema. A Palermo siamo forse più predisposti a sacrificarci per il lavoro. Ormai giustamente si dà più spazio alla qualità della vita e così sono necessarie una serie di misure differenti per trovare un maggiore equilibrio.

È stato un punto critico trovare personale. Ne abbiamo due per settore e sono ragazzi molto giovani che abbiamo dovuto formare.”

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