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martedì 03 Dicembre 2024
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Plastiche monouso: Gran Bretagna verso tasse per produttori e utenti di capsule

In Inghilterra la sensibilità verso l'ambiente è piuttosto spiccata: Il governo conservatore si distingue per il forte sostegno pubblico al fine di ridurre i rifiuti delle plastiche monouso

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MILANO – È vero che l’uso di capsule e cialde ormai è il futuro del consumo domestico. Ma è altrettanto indubbio che l’uso di questi contenitori, ha creato un problema rilevante dal punto di vista della sostenibilità. Le plastiche monouso in effetti, risultano un materiale difficilmente riciclabile. Una questione decisamente spinosa per aziende che su questo prodotto hanno costruito il proprio brand: esclusa Nespresso, che impiega l’alluminio, tutte le capsule sono di plastica.

Ma come reagiscono di fronte a questo fatto, gli stessi consumatori? Una consultazione pubblica avviata dal governo conservatore della Gran Bretagna su come delle tasse dedicate potrebbero affrontare il crescente problema delle plastiche monouso e del loro riciclo ha ricevuto ben 162.000 risposte e osservazioni.

Il ministro del tesoro britannico, Robert Jenrick, ha detto che il governo sta studiando «incentivi intelligenti e intelligenti» per convincere i produttori di plastica ad assumersi la loro responsabilità.

Plastiche monouso boicottate dai consumatori inglesi

I rapporti commissionati dal governo del Regno Unito e altri indipendenti  suggeriscono l’introduzione di un’imposta sui produttori e su alcuni prodotti in plastica usa e getta. Questa poi, potrebbe includere misure come una tassa sulle tazze di caffè monouso.

Rispondendo alla consultazione, il Tesoro britannico ha dichiarato di voler «promuovere un maggiore utilizzo della plastica riciclata nella produzione. Così da scoraggiare l’utilizzo della plastica che è difficile da riciclare. Come ad esempio, la carbon black plastic. Per poi ridurre la domanda di articoli monouso, comprese tazze da caffè e scatole da asporto oltre che sulle capsule per il caffè in plastica».

Jenrick ha dichiarato di essere fortemente impressionato dal sostegno dell’opinione pubblica a una possibile tassazione della plastica monouso. In aggiunta,  «Le risposte che abbiamo ricevuto saranno utilissime per sviluppare i nostri piani per l’utilizzo del sistema fiscale per contrastarla.

Il nostro dovere di lasciare l’ambiente in uno stato migliore di quello che abbiamo trovato è assolutamente chiaro. Ciò che abbiamo mostrato oggi è un altro step importante per garantire un futuro più pulito e più verde per la Gran Bretagna.

BBC News ricorda

«I parlamentari dell’Environmental Audit Committee called avevano chiesto il cosiddetto latte levy  per i bicchieri usa e getta». Questo, dopo che a gennaio la stessa commissione aveva rivelato che ogni anno ne vengono buttati via circa 2,5 miliardi.

La presidente della Commissione, Mary Creagh ha spiegato che «Quasi nessuno  viene riciclato. Infatti, ne vengono gettati via mezzo milione al giorno  e i distributori di tazze di caffè non hanno intrapreso azioni per rimediare a tutto questo e il governo è rimasto con le mani in mano».

Infatti, alcuni ministri conservatori (probabilmente temendo di perdere voti) avevano messo in dubbio i vantaggi derivanti dal far pagare ai consumatori una tassa sulla plastica usa e getta. Tuttavia, la consultazione voluta dal loro stesso governo li ha smentiti: i consumatori/elettori sono in gran parte favorevoli. Vogliono addirittura partecipare alla “guerra” contro i contenitori di plastica monouso che, secondo BBC News, in gran parte non possono essere riciclati.

A Friends of the Earth UK sono molto soddisfatti per la risposta dell’opinione pubblica

La campainer Emma Priestland ha detto che «Mette in evidenza la schiacciante richiesta di azioni più severe per affrontare il flagello dell’inquinamento da plastica. I ministri hanno ora un fortissimo  mandato per utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione, comprese la tassazione e le normative. Per imporre ai rivenditori e ai produttori di arginare la marea dell’inquinamento da plastica che scorre nei nostri fiumi e mari”.

Hugo Tagholm, di Surfers Against Sewage, conclude

«Questa è una chiara indicazione della voglia dell’opinione pubblica di ulteriori interventi fiscali per contribuire a ridurre l’inquinamento da plastica che grava sul nostro ambiente; dalle strade del centro città, alla campagna e fino ai nostri oceani».

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