domenica 05 Maggio 2024
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Piogge troppo forti mettono a rischio il raccolto in Brasile e Vietnam

Proseguirà per tutto settembre la raccolta degli arabica dopo i ritardi causati dalle piogge del mese di giugno. El Niño potrebbe influire positivamente sulla produzione 2013/14 Giovedì è attesa la diffusione della terza stima ufficiale di Conab

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MILANO – Mentre il raccolto brasiliano 2012/13 è alle battute decisive, l’attenzione si sposta sin d’ora sulla produzione ipotizzabile nell’annata caffearia 2013/14 e le premesse appaiono buone. “Le operazioni di raccolta procedono senza intoppi nelle principali regioni del Brasile – ha dichiarato alla stampa Margarete Boteon, analista del Cepea, il centro di studi avanzati di economia applicata dell’università di San Paolo – il tempo secco iniziato a metà luglio ha favorito il lavoro”. Mentre la raccolta del conillon è già ampiamente conclusa, quella degli arabica è stata rallentata dalle forti piogge di giugno e non si concluderà che nella seconda metà di settembre.

Piogge forti rallentano la produzione

Attualmente, le operazioni sono completate all’80% nel Cerrado Mineiro. Più indietro le regioni di Mogiana (San Paolo) e del Minas meridionale dove, secondo un’indagine compiuta da Cepea, la percentuale oscilla tra il 70% e l’80%. Le stime Conab di maggio indicano che il raccolto raggiungerà il volume record di 50,45 milioni di sacchi. Ma gli standard qualitativi rischiano di essere bassi a causa dei danni arrecati dalle precipitazioni, fatto questo che potrebbe creare tensioni sui prezzi nei mesi a venire.

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Ricordiamo che il minagricoltura di Brasilia diffonderà i dati della sua terza stima per il 2012/13, elaborata da Conab, giovedì prossimo. E intanto si pensa già al raccolto 2013/14, che coinciderà con l’anno negativo del ciclo biennale. Secondo gli esperti del servizio meteorologico Somar, quest’anno, complice El Niño, vi sono buone probabilità che le prime piogge primaverili arrivino puntuali a fine settembre e continuino, con buona intensità e regolarità, sino a dicembre, garantendo un grado di umidità consono a una buona fioritura.

Sempre secondo Somar, il tempo secco prevalso da un mese e mezzo a questa parte ha creato condizioni di stress idrico che esalteranno la fioritura degli arbusti al comparire delle precipitazioni. Le piogge non arriveranno in ritardo come è accaduto negli ultimi 2 anni – ha assicurato la meteorologa Olivia Nunes – questa volta non bisognerà aspettare sino a novembre. Il tutto, naturalmente, a patto che l’influsso del Niño sia moderato e che tale fenomeno climatico non determini, assumendo sviluppi inattesi, anomalie eccessive e situazioni critiche.

In Vietnam le piogge scarse potrebbero ridimensionare il prossimo raccolto

Intanto si è appreso che il prossimo raccolto vietnamita potrebbe subire una consistente flessione, per effetto della siccità e dello stress vegetativo delle piante, dopo la produzione record di quest’anno. Buona parte del Dak Lak è rimasta a secco nelle prime 2 decadi di agosto. Secondo il dipartimento di meteorologie e idrologia, l’area di Buon Ma Thuot ha registrato dall’inizio dell’anno un livello di precipitazioni inferiore di circa un quarto rispetto all’anno scorso e di quasi un terzo rispetto alle medie storiche degli ultimi anni.

Stando a un sondaggio compiuto da Bloomberg su un campione di addetti ai lavori, la produzione potrebbe diminuire di un buon 10% rispetto a quest’anno

Contribuendo a ridurre ulteriormente i differenziali tra arabica e robusta. L’arbitraggio Londra-New York si è più che dimezzato dall’inizio dell’anno e la forbice si restringerà ulteriormente di qui a dicembre, secondo gli addetti ai lavori. Una dinamica che non deve sorprendere. Le scorte certificate Liffe hanno subito un calo del 66% dal livello record di 417.420 tonnellate raggiunto nel luglio 2011, mentre quelle dell’Ice, pur rimanendo basse, risultano ai loro massimi da quasi 2 anni a questa parte.

Sul fronte dell’offerta, l’export brasiliano di conillon è sceso del 62% nei primi 7 mesi dell’anno e in India si teme che il basso livello delle piogge monsoniche, circa il 14% al di sotto delle medie storiche cinquantennali, possa ripercuotersi anche sul raccolto di robusta.

Ma incide anche la maggior richiesta di caffè robusta da parte dei torrefattori, che hanno incrementato l’utilizzo delle varietà più dozzinali, per venire incontro alla domanda di prodotti a minor costo da parte dei consumatori in tempi di crisi. Secondo un autorevole analista di Miami, la domanda mondiale di caffè robusta è destinata a crescere di 2 milioni di sacchi nel 2012/13 a 59 milioni di sacchi, grosso modo in linea con l’offerta. La stessa fonte prevede un surplus 7,6 milioni di sacchi per quanto riguarda gli arabica. L’Ico non ha ancora pubblicato alcuna stima relativamente alla prossima annata caffearia.

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